Amgen ha annunciato in un comunicato stampa che evolocumab (Repatha), dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio da parte della Commissione Europea ottenuta il 21 luglio 2015, ha ricevuto anche il parere positivo dell’FDA per il trattamento dei pazienti affetti da ipercolesterolemia non controllata e che necessitano, quindi, di un’ulteriore riduzione dei livelli di colesterolo LDL (C-LDL).

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Evolocumab è un inibitore del PCSK9 approvato per il trattamento di pazienti adulti con ipercolesterolemia familiare

«L’approvazione FDA ottenuta – ha dichiarato Francesco Di Marco, presidente e amministratore delegato di Amgen Italia – rappresenta un ulteriore passo in avanti nel cammino di questo farmaco innovativo che può aprire nuove prospettive per la cura della patologia. Ci rendiamo conto che ci sono migliaia di pazienti con patologia grave che non possono aspettare e che, oggi, non hanno altre opzioni terapeutiche. Con senso di responsabilità abbiamo iniziato a interloquire con le autorità regolatorie e con le istituzioni per trovare schemi di accesso, anche in questo caso innovativi, che consentano di mettere il farmaco a disposizione dei pazienti ancora prima che si sia concluso l’iter di rimborsabilità. Non stiamo pensando a un programma di uso compassionevole, ma a un modo nuovo di collaborare con le istituzioni, nazionali e regionali, in maniera costruttiva e rispettosa dei ruoli e delle esigenze, con il comune intento di trovare un modello in grado di coniugare sostenibilità del sistema e accesso alle migliori opzioni terapeutiche per il paziente. Un nuovo modello che speriamo possa diventare realtà a breve».

Evolocumab

Evolocumab (Repatha) è un anticorpo monoclonale umano che inibisce la proproteina convertasi subtilisina kexina di tipo 9 (PCSK9), una proteina deputata alla degradazione dei recettori LDL che, quindi, riduce la capacità del fegato di rimuovere le lipoproteine del colesterolo a bassa densità (C-LDL), il cosiddetto colesterolo “cattivo”, dal sangue. Repatha, sviluppato dai ricercatori Amgen, si lega alla proteina PCSK9 impedendole di legarsi ai recettori delle LDL sulla membrana epatica. In assenza della PCSK9, sulla membrana epatica sono presenti più recettori delle LDL in grado di eliminare il C-LDL dal sangue.

Repatha è indicato in aggiunta alla dieta e al massimo tollerato della terapia con statine per il trattamento di pazienti adulti con ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFH) o malattia aterosclerotica cardiovascolare clinica (ASCVD), che richiedono un ulteriore abbassamento di C-LDL; e in aggiunta alla dieta e altre terapie ipolipemizzanti per il trattamento di pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH), che necessitano di un ulteriore abbassamento di C-LDL.

L’effetto di Repatha sulla morbilità e mortalità cardiovascolare non è stato determinato.

Negli studi di Fase III, aggiungere Repatha a una terapia ipolipemizzante che comprende le statine ha comportato una riduzione intensiva dei livelli di C-LDL con effetti favorevoli sugli altri parametri lipidici. Nei pazienti con ASCVD clinica o HeFH, Repatha ha ridotto il colesterolo LDL di circa il 54-77% rispetto a placebo. In uno studio pivotal di Fase III, il 90% dei pazienti con ASCVD clinica che ha ricevuto Repatha in aggiunta alla dose massima di statine ha raggiunto un livello di C-LDL inferiore a 70 mg/dl. Nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote, Repatha ha ridotto il colesterolo LDL di circa il 30% rispetto al placebo.

GLAGOV, lo studio intravascolare a ultrasuoni, è in corso per determinare l’effetto di Repatha sulla aterosclerosi coronarica in circa 950 pazienti sottoposti a cateterizzazione cardiaca per verificare l’ipotesi di riduzione consistente di C-LDL che porta ad una riduzione o un cambiamento nella accumulo di placca nelle arterie. I risultati dello studio GLAGOV sono attesi nel 2016.

Lo studio sugli outcome FOURIER è stato progettato per valutare se il trattamento con Repatha in combinazione con la terapia con statine rispetto al placebo più terapia con statine riduce il rischio di eventi cardiovascolari ricorrenti nei pazienti con colesterolo elevato e malattie cardiovascolari clinicamente evidenti. L’arruolamento dei pazienti è stato completato nel giugno 2015. Risultati su circa 27.500 dello studio FOURIER sono attesi entro e non oltre 2017 (event-driven).

Repatha è generalmente ben tollerato con un accertato profilo di sicurezza.

Le reazioni avverse più comuni che si sono verificate in più del 5 per cento del gruppo Repatha, e più frequentemente rispetto al gruppo placebo, sono state nasofaringite, infezioni delle vie respiratorie superiori, influenza, mal di schiena e reazioni al sito di iniezione.

Repatha è disponibile come monouso da 140 mg con autoiniettore SureClick® preriempito o siringa preriempita che i pazienti possono auto-somministrarsi alla dose raccomandata per gli adulti di 140 mg ogni due settimane o 420 mg una volta al mese. Per gli adulti con ipercolesterolemia familiare omozigote, la dose raccomandata è di 420 mg una volta al mese. Amgen dichiara che continuerà le discussioni con la FDA per quanto riguarda i 420 mg ogni due settimane di dosaggio per i pazienti IF omozigote.

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