La rinite eosinofila è una particolare tipologia di infiammazione del naso, spesso confusa con le riniti allergiche (da cui si distingue per la negatività ai test allergici) a causa della sintomatologia simile (difficoltà nella respirazione nasale, secrezioni nasali, anosmia, sensazione di secrezione in gola). Essa si caratterizza per la presenza nel secreto nasale di un’alta percentuale di eosinofili e, se non adeguatamente trattata, presenta un maggiore rischio di cronicizzazione, ricadute e complicanze (es. rinosinusiti, poliposi, asma ecc).

La rinite eosinofila è caratterizzata dalla presenza nel secreto nasale di un’alta percentuale di eosinofili
La rinite eosinofila è caratterizzata dalla presenza nel secreto nasale di un’alta percentuale di eosinofili

L’importanza di una corretta diagnosi è fondamentale anche per alimentare la consapevolezza del paziente stesso relativamente alla propria condizione clinica, poiché concorre in modo sostanziale al successo della terapia. «Il paziente deve essere informato che l’efficacia della terapia non è immediata, può anzi dare risultati sul lungo periodo, anche dopo 2 mesi di trattamento. La compliance diviene quindi un fattore determinante per il suo successo».- afferma Paolo Castelnuovo, Past President dell’Accademia Italiana di Rinologia e direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica all’Università dell’Insubria.

Le riniti eosinofile presentano sintomi molto intensi e comportano una complicata gestione delle terapie, difficilmente standardizzabili. Spesso, infatti, è necessario affiancare ai trattamenti farmacologici standard a base di corticosteroidi, la terapia chirurgica o terapie complementari in grado di potenziarne l’efficacia. «È il caso dell’acido ialuronico che oltre ad avere un’azione antinfiammatoria, permette di ripristinare l’integrità della mucosa nasale danneggiata. Poi vi sono i lactobacilli, che permettono invece di incrementare le difese naturali. Abbiamo inoltre iniziato ad utilizzare, sempre in aggiunta alle terapie farmacologiche, gli stimolatori della vitamina D e fototerapia. – spiega Paolo Castelnuovo – Quest’ultima è in grado di contrastare le forme croniche patogene e le secrezioni a livello nasale con ottimi risultati. Abbiamo infatti notato una correlazione tra la carenza di vitamina D e frequenza delle riniti eosinofile nelle popolazioni nordiche, meno esposte ai raggi solari».

La rinite eosinofila, annincia Chiesi in un comunicato stampa, è il tema della seconda edizione del Rhinoforum, appuntamento annuale degli Esperti rinologi di tutta Italia, dedicato alle patologie rino-sinusali, organizzato a Parma l’11 e 12 marzo 2016 con il contributo incondizionato di Chiesi Farmaceutici.