Il Ventricular Assist Device è un dispositivo elettromeccanico impiantabile per assistere la circolazione cardiaca. Può essere utilizzato in attesa di trapianto anche in ambito pediatrico.

Il Ventricular Assist Device è un dispositivo elettromeccanico impiantabile per assistere la circolazione cardiaca anche in ambito pediatrico
Il Ventricular Assist Device è un dispositivo elettromeccanico impiantabile per assistere la circolazione cardiaca anche in ambito pediatrico

«È avvenuto a gennaio di quest’anno a Roma – spiega Leonardo Bolognese, direttore Cardiologia ospedale di Arezzo e local press coordinator del ESC Congress 2016 – presso l’ospedale pediatrico Bambin Gesù il primo trapianto pediatrico di cuore artificiale: ne ha beneficiato una ragazza di 16 anni che rischiava di morire a causa di una cardiomiopatia dilatativa severa. Lo strumento preleva il sangue dai ventricoli e lo aiuta a raggiungere gli organi vitali come farebbe un cuore sano e viene usato sia come ausilio nei pazienti in attesa di un organo compatibile sia per coloro che non sono eleggibili per un trapianto».

«Durante il congresso ESC è stata presentata una ricerca dell’ospedale universitario di Lione – aggiunge Franco Romeo, direttore Cardiologia Policlinico Tor Vergata di Roma e local press coordinator del congresso – che si è proposto di analizzare l’efficacia dell’impianto del VAD (Ventricular Assist Device) che ha funzionato da “ponte” verso il trapianto di cuore. Si tratta di una analisi retrospettiva su dati clinici, demografici e outcome a lungo termine di 21 pazienti con meno di 18 anni  cui era stato impiantato il device ventricolare prima del trapianto di cuore in un periodo compreso tra il 2005 e il 2015. L’età media in cui era stato impiantato il dispositivo era 5,6 anni per un periodo di circa 30 giorni. Purtroppo due casi hanno avuto un infarto nonostante l’impianto di cuore artificiale e uno è stato vittima di una emorragia digestiva severa».

Le ragioni che rendevano necessario un cuore nuovo erano:

  • cardiomiopatia dilatativa in 19 casi
  • disturbo congenito nei rimanenti 2.

Le osservazioni dei ricercatori sull’efficacia dell’impianto del Ventricular Assist Device

Nel periodo di osservazione si sono verificati tre decessi di cui uno immediatamente dopo il trapianto a causa di un rigetto e altri due per sepsi severa. Tutti gli altri pazienti hanno avuto una normale reazione e sopravvivenza all’impianto con i seguenti ratei di sopravvivenza:

  • 95% ad un anno,
  • 89% a 5 anni,
  • 65% a 10 anni.

Le conclusioni dei ricercatori sono state valutate favorevoli: il supporto del VAD si è mostrato particolarmente importante per allungare la sopravvivenza degli aspiranti a un trapianto di cuore con un incidenza estremamente bassa di infezioni e di rigetto acuto.