La sede di Toscana Life Sciences a Siena (credits: TLS)
La sede di Toscana Life Sciences a Siena (credits: TLS)

«Dalla sua fondazione, nel 2005, la nostra realtà ha continuato a cambiar pelle: da puro incubatore, con una visione parziale a cui faceva da contraltare l’estrema duttilità, siamo ora diventati un acceleratore d’impresa che ha sviluppato una visione allargata e punta ad aumentare la massa critica mettendo a disposizione delle aziende incubate hardware, ruoli e competenze».

La sede di Toscana Life Sciences a Siena (credits: TLS)

L’hardware a cui fa riferimento Andrea Paolini, il direttore generale della Fondazione TLS Toscana Life Sciences di Siena, sono i circa ottomila metri quadri di laboratori attrezzati con apparecchiature d’avanguardia che la realtà senese rende disponibili per le ricerche degli associati. Da un NMR a 500 MHz che opera in GMP alle due MS a triplo e quadrupolo, dalle strumentazioni per la genomica avanzata e la bioinformatica a quelle per le colture cellulari e gli studi di drug design e delivery di Lead Discovery Siena, dai modelli animali di tumore “avatar” dei pazienti a cui è stato espiantato creati dall’Istituto Toscano dei Tumori ai laboratori di livello 3 per la ricerca sugli agenti patogeni di VisMederi fino all’impianto GMP di Kedrion per la produzione di farmaci orfani, il sito di TLS è tutto un fervido scambio di tecnologie e piattaforme scientifiche tra le diverse aziende presenti.

Cristina Tinti (credits: TLS)

«I singoli gruppi forniscono le diverse competenze; questo scambio sinergico di servizi reciproci è regolamentato in tutti i suoi aspetti», ci spiega l’Incubation manager Cristina Tinti durante la visita che abbiamo compiuto alla Fondazione.

Una realtà in continuo divenire

Un ruolo, quello di aggregatore di sistema, che ha portato oggi TLS a ospitare trentasei diverse realtà tra pubbliche e private (guarda il video). La creazione di partnership su piattaforme tecnologiche aperte, basate sul dialogo costante e sulla scelta delle strutture di volta in volta più funzionali allo specifico progetto – superando la logica del consorzio di scopo – sono alla base della trasformazione che ha caratterizzato gli ultimi anni di vita di Toscana Life Sciences. «L’indotto è altrettanto importante del prodotto. Se ospitassimo solo spin off ultra-innovative, gli investimenti e i rischi sarebbero troppo elevati. Per questo puntiamo anche sui servizi ad alto valore aggiunto: abbiamo tra noi iniziative che coprono i “buchi” della ricerca e sviluppo», sottolinea Paolini. La Fondazione è diventata anche sede di lavoro per molti giovani ricercatori usciti dalle università di Siena e della Toscana, ed ha oggi anche un ruolo importante nell’ITS regionale “Nuove tecnologie della vita” per la formazione di tecnici specializzati nel campo delle scienze della vita.

Fabrizio Landi, presidente di TLS (a sin.) insieme al direttore generale Andrea Paolini (a destra) (credits: TLS)

Anche l’ultimo salto di qualità è già partito, con l’avvio del progetto tutto interno a TLS dedicato alla creazione del centro di riferimento regionale per la medicina di precisione, come spiega il direttore generale: «Non vogliamo più essere solamente una attrattore neutro, ma lavorare a un macro-progetto di sistema. Con il progetto sulla medicina di precisione abbiamo un po’ forzato la mano su una piccola parte delle realtà ospitate in TLS verso una maggiore integrazione delle piattaforme e delle competenze specifiche, senza la quale la progettualità non può avere successo». Per Paolini sono tre i tasselli fondamentali che devono essere contemporaneamente presenti per garantire il buon funzionamento del sistema integrato: le scelte strategiche a livello politico in primis, seguite dalla disponibilità delle piattaforme tecnologiche e di finanziamenti per i diversi progetti. «È come in un team di F1: può parlare solo il decisore politico che dà le linee d’indirizzo. Poi, ogni volta che c’è un’idea, parte il confronto per vedere com’è meglio svilupparla», aggiunge Paolini, che sottolinea anche come questo tipo d’impostazione abbia portato all’approdo in TLS di gruppi di ricerca funzionali come il Polo GGB, che si occupa di genomica, genetica e bioinformatica, o la Fondazione Di Mario, specializzata nella ricerca sul diabete.

Un ruolo che oltrepassa i confini di Siena

Toscana Life Sciences è anche coordinatore del Distretto toscano delle Scienze della Vita e del progetto “Toscana Pharma and Devices Valley”, oltre a rappresentare la Regione nel cluster nazionale Alisei ed essere membro del CEBR (Council of European BioRegions). «Il ruolo nel Distretto è puramente virtuale, è più facile fare da coordinatore allontanandosi dalla componente fisica, facendo partire il dialogo e i meccanismi che devono poi essere replicati sul territorio», spiega il direttore generale. Il primo esempio di tale “replica” sarà proprio il progetto sulla medicina personalizzata, che naturalmente dovrà riguardare l’intero territorio regionale partendo dalle realtà di Siena, Pisa e Firenze e tenendo in considerazione le peculiarità e le specializzazioni territoriali. Il progetto punta, tra le altre cose, a favorire l’integrazione e la gestione dei dati che riguardano il sistema della sanità e quello della ricerca, per creare un ecosistema che massimizzi le capacità di prevenzione, diagnosi e cura e di ricerca innovativa. Il tutto puntando sempre di più su partnership strategiche tra pubblico e privato. «Il modello della sanità e quello di Industry 4.0 sono sovrapponibili, disponiamo di molte informazioni per la diagnosi e per dare al singolo paziente la terapia o la dieta giusti, andando sempre di più verso un modello basato sulla medicina di precisione», aggiunge Paolini. Non mancano le difficoltà, che come sempre passano soprattutto dalla grande frammentazione anche a livello locale dei sistemi sanitari.

Anche le attività di UVaR, l’Ufficio per la valorizzazione della ricerca della Regione Toscana, gestito da TLS, dovrebbero trovare nuova linfa visto il ruolo fondamentale che ha il tema della protezione della proprietà intellettuale e della valorizzazione della ricerca quando si parla d’innovazione.

L’attenzione alle tecnologie innovative

La grande attenzione riposta da TLS nei confronti delle ultime frontiere della ricerca è testimoniata anche dalla recente nomina del nuovo Comitato scientifico, di cui ha assunto la direzione l’immunologa Paola Castagnoli.

Tra i progetti più avanzati attualmente in sviluppo a Siena, e che ancora non sono entrati nell’offerta di piattaforme tecnologiche di TLS, ricordiamo gli impianti modulari completamente automatizzati per la produzione di farmaci sviluppati da Pharma Integration o i sistemi deep array per la selezione digitale di singole cellule tumorali all’interno del sangue, l’ultima frontiera in tema di diagnosi precoce. «Il nuovo comitato scientifico rappresenta un’opportunità per creare una visione sempre più sofisticata, per pensare in grande», sottolinea Andrea Paolini.

Un altro progetto su cui si sta lavorando nell’ambito dell’iniziativa Pharma and Devices Valley – e che dovrebbe portare grande beneficio soprattutto al Distretto delle Scienze della Vita – riguarda la creazione di una piattaforma di logistica integrata, sia in- che out-bound, che permetta di gestire l’intero flusso delle aziende farmaceutiche aderenti, dall’arrivo delle materie prime alla distribuzione del prodotto finito. «Si tratta di una piattaforma privata ma ad accesso aperto per chi ne voglia usufruire, che punta a integrate tutte le funzioni del processo. Determinante è il ruolo pubblico nel favorire le condizioni a contorno necessarie per poter realizzare un così importante progetto – spiega il direttore generale di TLS -. L’idea sarebbe quella di integrare e razionalizzare un processo così strategico e determinante per un settore industriale con elevate capacità produttive e di export». Un’attività sempre più senza confini attende l’acceleratore tecnologico con base a Siena, ma con una proiezione ormai nazionale.