Il nuovo report Global health and the future role of the United States ridefinisce le priorità d’azione nel healthcare del paese americano, che vanno ben oltre i suoi confini. “Gli Stati Uniti devono preservare ed estendere il proprio retaggio quali leader globali, partner e innovatori nella salute globale attraverso politiche che guardino al futuro, alle partnership interne e internazionali e, più importante, la prosecuzione degli investimenti. In questo modo non solo si otterrà una salute e sicurezza migliore per tutti i cittadini statunitensi, ma si assicura anche la prosperità sostenibile della popolazione globale”, ha commentato Jendayi Frazer, co-chair del comitato delle National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine (NAS) che ha condotto lo studio.

L’Accademia americana delle Scienze ha pubblicato le priorità per le azioni in tutela della salute

Quattordici priorità d’azione

Per raggiungere l’obiettivo, il report identifica quattordici priorità d’azione, a partire dall’assegnare una priorità alle risorse disponibili rispetto ai singoli problemi o malattie da affrontare, in un approccio focalizzato sui sistemi che permetta di ottenere risultati comprensivi attraverso la costruzione di partnership. Ai primi posti vi è il raggiungimento di un maggior livello di sicurezza rispetto alle pandemie a potenziale impatto globale, che superi lo scarso coordinamento delle diverse risposte nazionali, l’inefficienza e gli elevati costi osservati durante le emergenze degli ultimi dieci anni. Lo strumento identificato dal comitato del NAS è un organismo creato ad hoc dal governo americano e che agisca, dotato di autorità e relativo budget, per sviluppare un metodo proattivo per rispondere alle emergenze sanitarie internazionali. Anche il tema della resistenza antimicrobica dovrebbe essere al centro d’investimenti che migliorino le capacità di risposta a livello internazionale. Le attività di formazione e scambio d’informazioni sono invece importanti per migliorare la capacità di risposta dei paesi a basso- e medio-reddito.

Un altro asse importante d’azione identificato dal report riguarda la lotta alle malattie trasmissibili, come Aids, tubercolosi o malaria. Per ognuna di esse, il comitato del NAS ha identificato gli strumenti più adeguati per agire all’interno del quadro di riferimento statunitense.

La salute della donna e del bambino necessita di maggiori investimenti per prevenire la mortalità infantile, anche attraverso il monitoraggio, la valutazione e la messa in opera d’iniziative costo-efficaci che migliorino le ricadute degli attuali programmi, ad esempio per quanto riguarda l’adeguata nutrizione per uno sviluppo cognitivo ottimale o la prevenzione della depressione post-parto e di altre problemi mentali tipici della maternità.

Le malattie cardiovascolari e i tumori sono tra le prime cause di morte ed è quindi importante intervenire a livello di prevenzione delle malattie non comunicabili. Un obiettivo che aiuterebbe anche a rendere più sostenibili i sistemi sanitari, che si trovano a dover fare i conti con gli alti costi di gestione di queste patologie. Tra le azioni in tal senso, il documento cita la diagnosi precoce dell’ipertensione e dei tumori della cervice e la vaccinazione contro i virus Hpv e epatite B, che possono essere causa di tumori.

Un quadro, quello dipinto dal report del NAS, che non può prescindere dall’ottimizzazione degli investimenti e dei ritorni che ne conseguono. Un obiettivo, quest’ultimo, da raggiungere attraverso l’innovazione e lo sviluppo accelerato di nuovi prodotti medicali e delle infrastrutture di salute digitale, con strumenti finanziari più flessibili che facilitino la partecipazione di nuovi partner.

Rimanere leader nell’interesse nazionale

Il documento prende in considerazione uno scenario globale che assegna agli Stati Uniti la leadership nel definire le linee d’azione per rispondere alla crescente interdipendenza dei paesi, delle economie e delle culture e delle sfide che ne conseguono. Sfide a cui devono fare da contraltare i continui investimenti nella salute globale nell’arco del prossimo ventennio, in quanto “la salute e il benessere degli altri paesi impatta in modo diretto e indiretto sulla salute, la sicurezza e la difesa economica degli Americani”, ha sottolineato l’altro coordinatore del comitato, il direttore di Mount Sinai Heart Valentin Fuster. Per Fuster, il fatto che il governo Usa mantenga la posizione di leadership globale nel settore salute è una questione urgente d’interesse nazionale, che va anche a beneficio del prestigio del paese a livello internazionale.