Gli armadietti di casa sono spesso pieni di medicinali inutilizzati: un problema, quello delle confezioni non ottimali dei farmaci, che può comportare rischi per i consumatori – in particolare i bambini e le fasce piĂą fragili della popolazione – che potrebbero assumere medicinali in modo improprio o scaduti. Un problema anche per le casse dello Stato, a causa dello spreco di risorse che potrebbero venire allocate in modo diverso, e per le tasche stesse dei cittadini, che si trovano a dover comprare piĂą farmaco di quanto necessario per completare lo schema terapeutico. Anche l’ambiente ne risente, in quanto i farmaci inutilizzati e scaduti vengono troppo spesso smaltiti in modo improprio invece che venire conferiti in farmacia. Secondo l’Agenzia italiana del farmaco sono antibiotici, analgesici, farmaci antipertensivi e per lo scompenso cardiaco, antiaggreganti e anticoagulanti  le tipologie di prodotto che rimangono piĂą spesso in eccesso e inutilizzate dai pazienti rispetto alle esigenze.

Una mozione del Comitato nazionale per la bioetica raccomanda di risolvere il problema delle confezioni non ottimali dei farmaci

La denuncia arriva dal Comitato nazionale per la biotetica, che in una mozione approvata lo scorso 23 giugno e pubblicata sul sito del Presidenza del Consiglio raccomanda alle istituzioni di implementare interventi atti a diminuire lo spreco ingiustificato di farmaci e di continuare l’opera d’informazione di medici e consumatori sull’ uso responsabile e consapevole dei prodotti farmaceutici. I tre firmatari della mozione (Lorenzo d’Avack, Silvio Garattini e Carlo Petrini) propongono anche che per alcuni prodotti su prescrizione – in particolare gli antibiotici – di consentire ai farmacisti di preparare confezioni personalizzate, contenenti il numero esatto di compresse o di flaconcini monodose necessari al completamento del ciclo, senza manipolazione del prodotto, in analogia a quanto già in essere in paesi come Regno Unito e Stati Uniti. Il CNB raccomanda anche di estendere al territorio quanto già previsto, in fase sperimentale, per le strutture ospedaliere.

Il documento del Comitato di biotetica sottolinea come non sia stata ancora data applicazione sistematica alle disposizioni di legge volte a immettere in commercio confezioni ottimali di prodotti farmaceutici, anche in forma monodose, proporzionate rispetto alle necessità imposte dal ciclo di terapia. Secondo i tre esperti che hanno firmato la mozione, sarebbero molti i farmaci confezionati in blister che contengono un numero di compresse o capsule diverso da quello necessario per un normale ciclo terapeutico, sia in sopranumero che in quantità insufficiente. Ciò obbliga medici e pazienti ad acquistare una seconda confezione, che poi rimane in gran parte inutilizzata arrivando a scadenza. Lo stesso problema si applica anche ai medicinali in gocce. “La persistenza delle confezioni inappropriate dei farmaci si presenta, dunque, come particolarmente criticabile, considerato che per contenere questi sprechi non vi sono particolari difficoltà ed è già ammesso per le industrie sanitarie allestire dosi singole di farmaci nel rispetto della corretta conservazione e preparazione. In generale non è comprensibile che il consumatore sia stato orientato dalle Istituzioni all’uso di farmaci generici, nell’intento di contenere la spesa delle famiglie e dello Stato stesso, per poi riscontrare un atteggiamento di indifferenza rispetto ad uno spreco di tali proporzioni.”, si legge nella mozione.

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