Un’indagine realizzata dalla Fondazione Symbola per Farmindustria evidenzia come Facebook, proprietario del mass medium più popolare del mondo, non crea contenuti. Alibaba, il più grande venditore al dettaglio, non ha un inventario. E Airbnb, il più grande fornitore di strutture alberghiere, non ha alcun immobile di proprietà. Uber, la più grande compagnia di taxi al mondo, non possiede veicoli. Lo store digitale Amazon apre librerie “fisiche”.

Le imprese del farmaco stanno vivendo la rivoluzione digitale come una grande opportunità

Schemi e modalità nuovi, anche per le imprese del pharma

Quelli sopra riportati sono alcuni esempi straordinari di come le tecnologie consentano oggi di diventare leader mondiali con schemi e modalità totalmente nuovi.

Ma questa rivoluzione digitale avrà effetti anche sull’industria farmaceutica? «In realtà è già parte del quotidiano delle nostre imprese, che vivono questa grande discontinuità, come dimostrano gli investimenti in digitale per la salute di 6,5 miliardi di euro, più che raddoppiati negli ultimi anni a livello globale», afferma Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria.

Le imprese del farmaco stanno vivendo una fase nuova e ricca di prospettive che va vissuta con entusiasmo considerandola per quello che è: una grande opportunità da cogliere.

La scommessa delle aziende italiane nella digitalizzazione

Le aziende del pharma in Italia scommetteranno nei prossimi tre anni nella digitalizzazione con punte dell’88% nella produzione e del 71% nella R&S, come rileva una recente indagine svolta da Farmindustria con Bain & Company.

La rivoluzione digitale del modello di ricerca

Non sono più un’utopia le pillole intelligenti che rilasciano il principio attivo solo in un contesto specifico o in un preciso momento o che, assunte una volta al mese, rilasciano ogni giorno la dose quotidiana di un medicinale. Pillole che fungono da veicolo e addirittura capaci di scambiare dati con l’esterno.

Poi c’è Watson di IBM. Un sistema di intelligenza artificiale (machine learning) che anticipa il futuro grazie a un database sterminato e in continuo aggiornamento che mette a confronto 700mila articoli scientifici, più di 90mila casi patologici, libri di medicina, riviste del settore, dati su 10mila farmaci e informazioni biologiche relative a oltre 35mila geni. Un supporto sia nell’attività di ricerca, sia per i medici nelle diagnosi e nell’indicazione delle terapie farmacologiche, sempre ovviamente nel rispetto assolutamente fondamentale dell’appropriatezza delle cure.

Seguendo le regole delle innovazioni disruptive del web, sarà possibile avere app di servizio che, con la consulenza di un medico e in base alla nostra storia clinica, ricorderanno quando e quali visite mediche fare, a che ora assumere i farmaci prescritti e tracceranno anche l’aderenza alla terapia.