La ricerca Chiesi rinnova la terapia intensiva neonatale: da settembre 2017 è possibile somministrare il surfattante ai bambini nati con sindrome da distress respiratorio (nRDS) tramite il nuovo metodo LISA (Less Invasive Surfactant Administration). Questo nuovo approccio è meno invasivo rispetto alla tradizionale intubazione endotracheale e prevede l’eventuale utilizzo di un catetere dedicato: il LISAcath®.

Chiesi ha messo a punto un nuovo metodo per somministrare il surfattante in caso di nRDS: il Less Invasive Surfactant Administration (LISA)
Chiesi ha messo a punto un nuovo metodo per somministrare il surfattante in caso di nRDS: il Less Invasive Surfactant Administration (LISA)

Grazie all’impiego di questo sottile catetere endotracheale appositamente messo a punto da Chiesi con i suggerimenti di neonatologi esperti, si evita il ricorso alla ventilazione meccanica invasiva, mantenendo il respiro spontaneo del bambino prematuro con l’ausilio di una ventilazione più “gentile”.

Il surfattante Curosurf

Il surfattante naturale di origine porcina a base di fosfolipidi e proteine (Curosurf®) è un farmaco salvavita che ha dimostrato di aumentare la sopravvivenza diventando il trattamento d’elezione per la RDS neonatale.

Impiegato come trattamento d’elezione per la RDS neonatale e per la profilassi dei bambini a rischio, il surfattante frutto della ricerca Chiesi dal suo ingresso sul mercato nel 1992 ha permesso la cura di circa 4 milioni di bambini nati prematuri in 94 Paesi, dimostrando di aumentarne la sopravvivenza.

«Dall’introduzione sul mercato del surfattante negli anni novanta la ricerca Chiesi in neonatologia non si è mai fermata – dichiara Raffaello Innocenti, direttore generale di Chiesi Italia. – Ci siamo posti il raggiungimento di un ulteriore obiettivo: fornire agli specialisti un’arma in più per garantire una somministrazione ottimale di un prodotto riconosciuto come essenziale alla vita di questi neonati. Oggi, grazie a questo nuovo metodo si evita l’intubazione endotracheale e la somministrazione invasiva di pressione positiva potenzialmente dannosa per i polmoni del neonato in via di sviluppo, migliorando in seguito la qualità di vita di questi piccoli pazienti».

Sindrome da distress respiratorio neonatale (nRDS)

La sindrome da distress respiratorio neonatale è una grave insufficienza respiratoria causata dalla carenza di surfattante polmonare, una sostanza tensioattiva che riveste la superficie interna degli alveoli polmonari e consente ai polmoni di espandersi con facilità, evitandone il collasso durante le fasi espiratorie.

La sopravvivenza dei bambini nati pretermine con RDS dipende dall’immediata applicazione di surfattante nei polmoni immaturi che non riescono a produrla fisiologicamente.

La carenza di surfattante polmonare colpisce l’1% dei nati vivi e l’incidenza è tanto più elevata quanto più bassa è l’età gestazionale: dei nati intorno alla trentesima settimana di gestazione 1 neonato su 4, circa il 25%, è a rischio. La percentuale raddoppia, avvicinandosi al 50%, nei nati tra le 26 e le 28 settimane.

Si stima che in Italia nascano ogni anno circa 40 mila neonati pretermine, quindi prima della trentasettesima settimana di gestazione.

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