L’AIFA ha autorizzato l’inserimento di rituximab, la terapia più frequentemente utilizzata per la neuromielite ottica, nella lista 648 dei farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale, grazie all’iniziativa della Farmacia e della Clinica Neurologica dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Sarà così possibile curare equamente in Italia tutti i pazienti che sono affetti da questa patologia.

neuromielite ottica
L’AIFA ha autorizzato l’inserimento di rituximab per la neuromielite ottica nella lista 648 dei farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale

Il presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN) e direttore della Clinica Neurologica dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova Gianluigi Mancardi ha dichiarato:

«Siamo molto soddisfatti del traguardo raggiunto. Finora in Italia l’uso di rituximab era off label e non era disponibile in tutti gli ospedali. Questo ha provocato una disparità di trattamento tra i pazienti. Da oggi, finalmente, la situazione cambierà e il farmaco sarà totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale».

Analoga soddisfazione viene espressa da Francesco Patti, della Clinica Neurologica di Catania, coordinatore del Gruppo di studio della SIN sulla Sclerosi Multipla:

«La neuromielite ottica è una malattia molto vicina alla sclerosi multipla, con alcune somiglianze ma con un decorso più invalidante. Ora abbiamo finalmente un farmaco a disposizione che permette di affrontarla adeguatamente».

Neuromielite ottica

La neuromielite ottica è una patologia infiammatoria demielinizzante del sistema nervoso centrale che fa registrare una prevalenza di 1-8 casi ogni 100.000 abitanti. Colpisce ambedue i sessi e ha un decorso frequentemente aggressivo che può portare a grave disabilità a pochi anni dall’esordio.

Si tratta di una malattia più invalidante della sclerosi multipla che compromette la vista fino a portare alla cecità. Interessa, inoltre, il midollo spinale con conseguente perdita dell’uso degli arti inferiori.

È dovuta alla presenza di anticorpi diretti contro un antigene astrocitario, l’acquaporina 4, che scatenano una reazione autoimmunitaria. Questa distrugge la mielina, la sostanza  che costituisce il rivestimento delle fibre nervose, che ha una funzione non soltanto protettiva ma anche isolante nei riguardi della conduzione dello stimolo nervoso.

Rituximab per la neuromielite ottica

Fino a qualche anno fa non esistevano terapie per la cura della neuromielite ottica, ma oggi, in tutto il mondo, viene utilizzato rituximab, anticorpo monoclonale diretto contro i linfociti B. Si tratta di un farmaco molto efficace che, se somministrato tempestivamente, permette un buon recupero delle funzioni nei pazienti e un parziale controllo della malattia.