In sintesi, i risultati 2017 del Gruppo Roche, azienda internazionale specializzata nella farmaceutica anche biotech e nella diagnostica, con sede centrale a Basilea, in Svizzera sono:

  • aumento del fatturato del Gruppo del 5% sia a tassi di cambio costanti sia in franchi svizzeri,
  • crescita del fatturato del 5% della Divisione Farmaceutica, trainata soprattutto da Ocrevus, Tecentriq, Perjeta e Alecensa,
  • crescita del fatturato del 5% della Divisione Diagnostica, principalmente trainata dalle soluzioni immuno-diagnostiche,
  • approvazioni dei nuovi farmaci Ocrevus e Hemlibra (USA) e di ulteriori indicazioni per farmaci già sul mercato, tra cui Perjeta come terapia adiuvante per uno specifico tipo di tumore della mammella in stadio iniziale e piena approvazione di Perjeta come neoadjuvante. A gennaio 2018 la Commissione Europea ha approvato Ocrevus per due forme di sclerosi multipla,
  • Tecentriq in associazione ad Avastin dimostra risultati positivi in studi nel tumore polmonare e renale,
  • Utile per azione core in crescita del 5%,
  • Il Board propone aumento del dividendo a 8,30 franchi svizzeri.
Buoni risultati 2017 del Gruppo Roche
Principali risultati di Roche nel periodo gennaio-dicembre 2017

Salvo ove diversamente indicato, tutti i tassi di crescita indicati nel presente articolo sono espressi a parità di cambio  (CER: media 2016).

I risultati 2017 del Gruppo Roche in dettaglio

Nell’esercizio 2017, il fatturato di Gruppo è cresciuto del 5% attestandosi a 53,3 miliardi di franchi svizzeri. L’utile operativo core è cresciuto del 3% e l’Utile per Azione Core del 5%, riflettendo la buona performance del business. L’utile netto risultante dall’applicazione dei principi contabili internazionali IFRS mostra un calo del 9% a tassi di cambio costanti. Tale dato riflette tra l’altro le svalutazioni per perdite durevoli di valore dell’avviamento e delle immobilizzazioni immateriali oltre agli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali.

Il fatturato della Divisione Farmaceutica è cresciuto del 5% attestandosi a 41,2 miliardi di franchi svizzeri. I lanci dei farmaci Ocrevus, Tecentriq e Alecensa hanno contribuito nuovo fatturato per 1,4 miliardi di franchi svizzeri, pari al 65% della crescita di questa divisione. Inoltre Perjeta ha continuato a registrare un forte aumento delle vendite. Tale crescita è stata parzialmente compensata da minori vendite di Tarceva e Avastin.

Negli Stati Uniti, il fatturato è cresciuto del 10%, trainato da  Ocrevus, Tecentriq, Xolair, e MabThera/Rituxan.

In Europa, il fatturato è calato del 2%, principalmente in ragione delle minori vendite di MabThera/Rituxan per la concorrenza di biosimilari.

Nella regione International il fatturato è cresciuto del 4%, trainato dall’andamento in America Latina e nell’area Asia–Pacifico.

In Giappone, il fatturato è cresciuto del 3%, con Alecensa che ha fatto la parte del leone.

Per quanto riguarda la Divisione Diagnostica, il fatturato è cresciuto del 5% portandosi a 12,1 miliardi di franchi svizzeri. Alla crescita hanno contribuito soprattutto le Soluzioni Centralizzate e al Punto di Assistenza (Centralized e Point of Care) con +7%, trainate dall’immunodiagnostica (+13%).

L’analisi dell’andamento regionale indica la forza trainante dell’area Asia–Pacifico (+15%) con il protrarsi di una crescita robusta in Cina (+21%).

La crescita del fatturato è stata del 2% nell’area EMEA , del 10% in America Latina e stabile in Nord America.

Approvazioni in ambito farmaceutico

Nel 2017, l’autorità regolatoria statunitense FDA ha approvato due nuovi farmaci Roche:

  • Ocrevus come terapia delle forme recidivante e primariamente progressiva della sclerosi multipla,
  • Hemlibra per chi è affetto da emofilia A con inibitori del fattore VIII.

Nell’Unione Europea è stato approvato Alecensa come monoterapia per il trattamento di prima linea di pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) positivo per la chinasi del linfoma anaplastico (ALK) di stadio avanzato.

A gennaio 2018, l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha approvato Ocrevus come terapia delle forme recidivante e primariamente progressiva della sclerosi multipla. Hemlibra ha ricevuto il parere positivo del Comitato che valuta i Farmaci per l’Uso Umano (CHMP) dell’EMA.

Previsioni per il 2018

Per l’esercizio 2018, Roche prevede una crescita del fatturato stabile o nella fascia bassa a cifra singola (a tassi di cambio costanti). L’obiettivo di crescita dell’utile per azione core è nella fascia alta a cifra singola (a tassi di cambio costanti). Escludendo gli effetti della riforma fiscale negli Stati Uniti, l’utile per azione core è previsto crescere in linea con il fatturato. Roche prevede un ulteriore aumento del dividendo in franchi svizzeri.

A livello mondiale, quindi, i solidi investimenti in ricerca e sviluppo portano Roche ai vertici del settore [The 2017 EU Industrial R&D Investment Scoreboard] con una pipeline promettente: oltre 56 molecole anche in fasi avanzate. Tra le aree per cui è intensa l’attività di ricerca l’onco-ematologia, le malattie rare e le neuroscienze con importanti filoni nell’Alzheimer, nel Parkinson e nella sclerosi multipla.

Roche si avvia a festeggiare i 120 anni di presenza in Italia, rafforzando ulteriormente il proprio posizionamento di azienda impegnata nella ricerca e nel favorire un ampio accesso all’innovazione per i pazienti con poche o nessuna soluzione terapeutica.

Risultati di Roche S.p.A.

L’affiliata italiana gioca un ruolo da protagonista in questo percorso di avanzamento scientifico grazie alla collaborazione con i centri di eccellenza di cui è ricco il nostro Paese.

Per il quarto anno consecutivo, Roche S.p.A. chiude in crescita con un fatturato complessivo che raggiunge i 957,5 milioni di Euro (+0,7% rispetto all’anno precedente). Un risultato comunque brillante in considerazione dell’arrivo sul mercato dei primi biosimilari in ematologia e nonostante l’impatto del payback ospedaliero.

A trainare la crescita ci sono tutte le aree ad alto tasso di innovazione a partire dall’onco-ematologia, in particolare nel carcinoma mammario HER2 positivo, passando per le malattie respiratorie fino ad arrivare alla reumatologia.

In Italia, ogni anno, Roche investe 40 milioni di euro in ricerca scientifica. Solo nel 2017 si sono registrati 217 studi clinici, con un vantaggio concreto non solo per i centri di ricerca coinvolti, oltre 220, ma anche per gli 11.530 pazienti che hanno così potuto beneficiare di un percorso diagnostico specifico e di cure all’avanguardia senza alcun costo a carico delle famiglie o del Servizio Sanitario Nazionale.

Tra le aree di maggior impegno l’oncologia, con oltre 153 sperimentazioni all’attivo nel nostro Paese e circa 20 molecole in studio, e il Sistema Nervoso Centrale con il coinvolgimento di circa 75 centri per lo sviluppo di 19 studi clinici. In quest’area in particolare lo studio di cure per l’Alzheimer impegna 21 centri di ricerca attraverso la sperimentazione per le molecole crenezumab e gantenerumab, che potrebbero dare una speranza concreta agli oltre 600.000 italiani affetti da questa patologia.

L’impegno di Roche S.p.A. nel campo della ricerca

L’impegno di Roche nel campo della ricerca è vero e proprio imperativo, come testimonia il sostegno alla ricerca indipendente, ovvero quella condotta da enti pubblici o privati su cui l’azienda non vanta alcun diritto, e verso i giovani. Il programma Roche per la Ricerca, in soli due anni, ha finanziato in Italia i progetti di 16 ricercatori per un valore superiore ai 1,5 milioni di euro.

L’impegno di Roche S.p.A. nella sostenibilità del SSN italiano

Sul fronte della sostenibilità del Sistema Salute, area in cui da oltre un decennio Roche è precursore, anche nel 2017 l’azienda ha confermato la propria attenzione e impegno dimostrando ancora una volta un profondo spirito di collaborazione istituzionale attraverso la raccolta e la trasmissione tempestiva ad AIFA di tutti i dati relativi al 2016 per il pagamento del payback ospedaliero, ovvero la quota parte in capo alle aziende farmaceutiche per lo sforamento del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera.

«Siamo consapevoli della necessità di contribuire alla sostenibilità del nostro servizio sanitario e non è un caso che siamo stati i primi a pagare la prima tranche del payback relativo al periodo 2013-2015, facendoci carico della quota più alta del settore, nonostante le perplessità che nutriamo su questa misura che non si trova la forza di superare o riformare. Penalizzare le aziende che fanno ricerca scientifica d’avanguardia, che si impegnano per offrire soluzioni terapeutiche dove non ne esistono e offrono nuove prospettive di vita e cura a pazienti che non le avevano dovrebbe essere evitato con ogni mezzo in un Paese illuminatocommenta Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche S.p.A. . Le aspettative per una nuova Governance del Sistema sono state in larga parte disattese e la mancanza di un quadro preciso in cui operare limita gli investimenti delle aziende a fronte anche delle incertezze legate allo scenario politico».

Farmaci Roche in arrivo in Italia attesi nel 2018

Ciò nonostante, il 2018 si preannuncia per Roche all’insegna delle novità, con lanci di farmaci innovativi trasversalmente in tutte le aree terapeutiche in cui opera: oncologia, neuroscienze ed emofilia.

In particolare, Ocrevus®, un farmaco indicato a livello europeo per i pazienti con sclerosi multipla recidivante e sclerosi multipla primariamente progressiva, segnerà l’importante ritorno di Roche in un’area che l’ha vista storicamente protagonista con il lancio della prima benzodiazepina.

L’arrivo di Alecensa® potrebbe invece rappresentare un significativo passo avanti nel contrastare il rischio di progressione nel carcinoma polmonare, a conferma dei numerosi progressi nel campo dell’immunoterapia.

Non da ultimo, il prossimo arrivo con iter accelerato di Hemlibra®, approvato dal CHMP, rappresenta un passo avanti per i pazienti che soffrono di emofilia A..

Per contro il risultato economico atteso per il 2018 potrebbe risentire dell’arrivo di nuovi biosimilari e delle azioni che saranno messe in campo per razionalizzare il portafoglio dei prodotti maturi così da liberare risorse da impiegare per una migliore focalizzazione sulle nuove aree e le terapie ad alto grado di innovazione.

«Il 2018 sarà per Roche Italia un anno sicuramente entusiasmante per il significativo numero di lanci di nuovi prodotti capaci di cambiare la qualità di vita di pazienti e dei loro famigliari, frutto di una filosofia e una storia lunga 120 anni– conclude Maurizio de Cicco – Al contempo, le sfide di mercato e i potenziali cambiamenti dell’assetto politico-istituzionale ci richiederanno molti sforzi, energie e risorse per continuare a garantire le migliori soluzioni di salute agli italiani e assicurare un impatto positivo sulla produttività del Paese. Sul fronte della responsabilità sociale, infine, la recente nascita di Fondazione Roche rappresenta un segnale significativo della nostra volontà di dare continuità d’azione all’impegno per la creazione di valore condiviso per tutta la comunità».

Top Employers 2018 a tutte e tre le società di Roche presenti in Italia

Nella ricorrenza dei 120 anni di presenza in Italia, tutte e tre le società del Gruppo Roche ricevono la certificazione Top Employers per l’eccellente gestione delle risorse umane.

Infatti, per il quinto anno consecutivo, Roche S.p.A. entra nel novero delle aziende certificate da Top Employers Institute, l’ente che premia le migliori aziende al mondo in ambito occupazionale. Per la prima volta, il prestigioso riconoscimento va a tutte e tre le società del Gruppo presenti in Italia:

  • Roche S.p.A., che rappresenta la divisione farmaceutica,
  • Roche Diagnostics S.p.A.,
  • Roche Diabetes Care Italy S.p.A.

Questo traguardo è stato possibile grazie alla costante attenzione che Roche rivolge a tutti gli oltre 1200 dipendenti delle affiliate italiane, anche attraverso programmi dedicati di conciliazione tra vita privata e professionale e un variegato pacchetto di benefit. Sviluppo della persona e opportunità di crescita sono gli altri punti di forza riconosciuti.  

In questi ultimi tre anni, Roche Italia ha investito oltre 190.000 ore in formazione e ha permesso a 100 giovani di fare un’esperienza di stage. Quasi la metà degli stagisti è poi entrata in organico. Roche, inoltre, nel 2017, ha offerto alle proprie persone oltre 130 opportunità di sviluppo professionale e di carriera, sia locali sia internazionali. Infine, sono stati implementati progetti per l’acquisizione dei talenti e per lo sviluppo di competenze chiave per l’Azienda.

«Contando quanto già stanziato per il 2018, possiamo dire di aver investito circa 3 milioni di euro in formazione – commenta Amelia Parente, Human Resources & Communications Director, Roche S.p.A. – Si tratta di un investimento importante che, solo negli ultimi 3 anni, è aumentato del 10% ogni anno. Roche è un’Azienda guidata dalla Ricerca, che guarda all’eccellenza in ogni ambito. Crediamo fortemente che solo attraverso l’acquisizione e lo sviluppo di competenze eccellenti e all’avanguardia si possano continuare a garantire i livelli di engagement straordinari che abbiamo e, in ultima analisi, il miglioramento della qualità di vita dei pazienti».

L’attenzione di Roche nei confronti delle proprie persone ha portato l’Azienda a impegnarsi costantemente nella proposizione di servizi che facilitassero sempre più la conciliazione tra vita privata e professionale, nonché dalla volontà di essere una realtà socialmente responsabile a tutto tondo.

«Il risultato di questo impegno è un pacchetto benefit estremamente variegato, in continua evoluzione, capace di rispondere alla sfida demografica di ben quattro generazioni che collaborano in Azienda, ciascuna con le proprie specificità e necessità. Questa offerta è stata pensata per soddisfare le esigenze di tutte e tre le realtà aziendali di Roche Italia ed è anche per questo che, quest’anno, siamo particolarmente orgogliosi di ricevere questa triplice certificazione» aggiunge Diego Vailati Venturi, Human Resources & Communication Director, Roche Diagnostics S.p.A.

Da questo approccio, deriva l’introduzione nel 2017 del Conto Welfare che ha consentito di allocare circa 1,5 milioni di euro in pacchetti di incentivi integrativi che ciascun dipendente può scegliere di destinare a

  • assistenza sanitaria,
  • educazione e istruzione dei figli,
  • assistenza ai familiari, ad esempio anziani,
  • previdenza complementare.

Sempre nell’ottica della conciliazione tra vita privata e professionale, inoltre, si inseriscono i servizi presenti in sede come la mensa e la palestra, l’organizzazione di campus estivi e soggiorni all’estero rivolti a tutti i figli dei dipendenti. Tra le best practice, Roche attua una vasta campagna di prevenzione, cui aderisce circa l’85% dei dipendenti. Inoltre, in sede [ presente un’équipe salute composta da counselor, medico e assistente sociale che si occupano sinergicamente del benessere psico-fisico dei dipendenti.

«Crediamo molto nella necessità di investire costantemente nella soddisfazione dei bisogni delle nostre persone che cambiano esattamente come cambia il contesto in cui ci muoviamo. Per questo lavoriamo in modo sinergico tra le divisioni per garantire un’offerta sempre aggiornata e flessibile in base alle esigenze individuali. L’introduzione del Conto Welfare e l’offerta di servizi orientati al benessere del dipendente e al sostegno della famiglia sono un esempio concreto del nostro impegno» – conclude Valentina Figna, Human Resources Manager, Roche Diabetes Care Italy S.p.A.

Infine, il tema della Diversity & Inclusion è una delle aree di attenzione per l’Azienda a livello sia internazionale che locale: attualmente, all’interno dei comitati di direzione, il 30% dei ruoli è ricoperto da donne.