La atrofia muscolare spinale (SMA) è una malattia neuromuscolare (MNM) genetica ereditaria a trasmissione autosomica recessiva. Soltanto in rarissimi casi si manifesta come forma mutante. La SMA comporta la perdita progressiva di cellule nervose motorie del midollo spinale che controllano il movimento muscolare.

Nella atrofia muscolare spinale, un difetto genetico determina la carenza di una proteina necessaria per la sopravvivenza dei motoneuroni

La atrofia muscolare spinale colpisce i neuroni motori del SNC (in particolare quelli delle corna anteriori del midollo spinale, ma anche quelli dei nuclei del tronco encefalo) e determina quindi il progressivo indebolimento della muscolatura.

Si manifesta nella maggior parte dei casi poco dopo la nascita e può portare alla morte anche nel primo anno di vita (SMA1). Forme più lievi della malattia consentono invece la sopravvivenza.

In condizioni normali, la forma completa e funzionante del “fattore di sopravvivenza dei motoneuroni” (SMN) è sintetizzata a partire dal gene telomerico SMN1, mentre copia omologa centromerica di questo gene (SMN2) produce una proteina incompleta. Nella stragrande maggioranza dei casi di atrofia muscolare spinale e indipendentemente dai sintomi, il “fattore di sopravvivenza dei motoneuroni” funzionante non è prodotto a causa di un difetto (delezione) del gene SMN1 del locus 13 del cromosoma 5q che è una regione ad elevata instabilità. Le cellule nervose che controllano la muscolatura dei pazienti con atrofia muscolare spinale, quindi, non funzionano correttamente e non sopravvivono.

Si fa sempre più evidente la convinzione che la SMA sia un disturbo multisistemico e che la perdita della proteina SMN possa influire su molti tessuti e cellule, impedendo il corretto funzionamento di tutto l’organismo.

Sintomi e tipi di atrofia muscolare spinale (SMA)

In base all’età di esordio e alla gravità, sono stati individuati quattro tipi di atrofia muscolare spinale:

  • SMA1: esordisce nei primi 6 mesi di vita ed è la forma più comune e più grave. L’atrofia determina difficoltà nei movimenti, in particolare spostarsi, reggere la testa, masticare, deglutire, e infine respirare.
  • SMA2: esordisce tra il 6° e il 18° mese (in maggioranza è diagnosticata intorno al 15° mese) e si manifesta anche con mollezza e contrazioni anomale della muscolatura degli arti e con deformità articolari soprattutto a livello delle mani e della spina dorsale. In fase di estensione delle dita, comunemente si verifica tremore. I bambini affetti da questa forma, inoltre, riescono solitamente a restare seduti, ma difficilmente ad alzaesi autonomamente
  • SMA3: esordisce tra l’infanzia e l’adolescenza, con una sintomatologia meno severa che riguarda principalmente la deambulazione e la postura. Non ha influenza sull’aspettativa di vita.
  • SMA4: esordisce in età adulta ed è la forma meno grave e più rara. Anche questa forma non compromette l’aspettativa di vita, ma i suoi sintomi peggiorano con la vecchiaia. Consistono nell’indebolimento della muscolatura degli arti, contrazioni anomale e tremori, difficoltà a camminare.

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