Janssen ha annunciato nuovi risultati sull’uso di guselkumab per la psoriasi a placche di grado da moderato a severo nel lungo periodo.

Guselkumab per la psoriasi a placche di grado da moderato a severo si dimostra efficace nel lungo periodo

Tali dati dimostrano che la maggioranza dei pazienti con psoriasi a placche di grado da moderato a grave in terapia con guselkumab, che avevano ottenuto un miglioramento del punteggio PASI (Psoriasis Area and Severity Index) di almeno il 90% (PASI 90) alla settimana 28, hanno mantenuto una risposta PASI 90 con una terapia continuativa fino alla settimana 72.

I risultati dello studio evidenziano, inoltre, che la maggior parte dei pazienti randomizzati per ricevere guselkumab, che avevano sospeso la terapia alla settimana 28, hanno raggiunto nuovamente una risposta PASI 90 entro sei mesi dal ripristino del trattamento con guselkumab.

Questi risultati sul lungo termine dello studio VOYAGE 2 sono stati presentati in una sessione abstract late-breaking sabato 17 febbraio 2018 al Congresso dell’American Academy of Dermatology (AAD) a San Diego.

Guselkumab e interleuchina 23

Guselkumab è un anticorpo monoclonale umano IgG1λ che si lega selettivamente, con alta affinità e specificità, alla IL23 (interleuchina 23). Questa citochina ha una funzione fondamentale nel processo infiammatorio della risposta immunitaria nella psoriasi. Infatti regola la differenziazione, l’espansione e la sopravvivenza di sottogruppi di:

  • cellule T quali le Th17 e Tc17
  • cellule dell’immunità innata, che rappresentano le fonti delle citochine effettrici, comprese IL-17A, IL-17F e IL-22, che favoriscono lo sviluppo della malattia infiammatoria.

Il blocco selettivo di IL-23 negli esseri umani è dunque in grado di normalizzare la produzione di queste citochine.

I livelli di IL-23, nella cute dei pazienti con psoriasi a placche, sono elevati. In modelli in vitro, è stato osservato che guselkumab inibisce l’attività dell’IL-23 bloccando l’interazione con il suo recettore sulla superficie cellulare. Infatti interrompe il segnale, l’attivazione e la cascata di citochine mediata dall’IL-23. Guselkumab, quindi, esercita effetti clinici sulla psoriasi a placche attraverso l’inibizione della via della citochina IL-23.

Guselkumab ha ottenuto l’AIC in Europa il 17 novembre 2017 per l’uso in pazienti adulti con psoriasi a placche di grado da moderato a grave candidati per terapia sistemica.

Il farmaco viene assunto per via iniettiva e può essere anche autosomministrato dal paziente opportunamente istruito. Il regime terapeutico prevede due dosi distanziate di quattro settimane, seguite poi da una terapia di mantenimento che prevede un’iniezione ogni otto settimane.

Guselkumab è attualmente approvato anche negli Stati Uniti e in Canada. Janssen, farmaceutica di Johnson & Johnson ne detiene i diritti esclusivi di commercializzazione a livello mondiale.

Lo studio VOYAGE 2 su guselkumab per la psoriasi a placche di grado da moderato a severo

VOYAGE 2 è uno studio multicentrico, di Fase III, randomizzato, in doppio cieco, vs placebo e vs farmaco attivo di confronto (adalimumab). I pazienti arruolati sono adulti con psoriasi a placche di grado da moderato a grave.

Lo studio è stato disegnato per valutare la sicurezza e l’efficacia di:

  • guselkumab rispetto a placebo e adalimumab,
  • terapia di mantenimento con guselkumab rispetto all’interruzione del trattamento.

I pazienti (n=992) sono stati quindi randomizzati per ricevere iniezioni sottocutanee di:

  • guselkumab 100 mg alle settimane 0, 4, 12 e 20;
  • placebo alle settimane 0, 4 e 12, con passaggio a guselkumab alle settimane 16 e 20,
  • adalimumab 80 mg alla settimana 0, seguito da 40 mg alla settimana 1 e ogni due settimane sino alla settimana 23.

I pazienti randomizzati per ricevere guselkumab, che hanno raggiunto una risposta PASI 90 (n=375) alla settimana 28, sono stati poi riassegnati in randomizzazione per continuare la terapia con guselkumab (n=193) o interromperla con passaggio a placebo (n=182) e ripresa della terapia per perdita del 50% o superiore del miglioramento PASI alla settimana 28 o alla settimana 72, se i criteri per il ritrattamento non erano soddisfatti.

Risultati dello studio VOYAGE 2 su guselkumab per la psoriasi a placche

I risultati dello studio dimostrano che, l’86% dei pazienti che ha proseguito la terapia con guselkumab dopo aver ottenuto una risposta PASI 90 alla settimana 28, ha mantenuto una risposta PASI 90 alla settimana 72, contro l’11,5% dei pazienti che l’hanno interrotta. 

Dei 173 pazienti in cui la terapia con guselkumab era stata interrotta, comunque, l’87,6% ha ottenuto nuovamente una risposta PASI 90 entro 6 mesi dalla ripresa della terapia.

Gli eventi avversi riferiti in almeno il 5% dei pazienti trattati con guselkumab nelle prime 16 settimane degli studi VOYAGE 1 e 2 hanno compreso:

  • rinofaringite,
  • eritema nel punto di iniezione,
  • infezione delle vie respiratorie superiori, 
  • artralgia,
  • cefalea,
  • mal di schiena,
  • prurito.