Il 15 giugno è iniziata una guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina. L’innalzamento di barriere doganali tra le due principali economie mondiali potrebbe avere conseguenze molto pesanti sulla ricerca scientifica e la diagnostica medica a causa dell’imposizione di tariffe elevate su reagenti e strumentazioni di laboratorio.

Il 15 giugno è iniziata una guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina
Il 15 giugno è iniziata una guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina

A metà mese gli Stati Uniti hanno annunciato l’entrata in vigore per l’8 luglio 2018 di una tassa del 25% su 818 beni importati dalla Cina. Nell’elenco sono inclusi parti elettriche, basilari per le strumentazioni scientifiche, microscopi, strumentazioni geologiche. A questa prima lista seguirà una seconda che comprenderà altri 284 prodotti industriali, che includono anche prodotti chimici.

La risposta di Pechino

La risposta della Cina non si è fatta attendere e il 16 giugno il Ministero cinese del Commercio ha emanato una prima lista di 545 prodotti di importazione statunitense che vedranno l’applicazione di un dazio dal 6 luglio. In futuro (ma non è stata ancora annunciata una data) saranno aggiunti altri 114 prodotti a origine stelle e strisce. Questa lista includerà prodotti chimici di base, dispositivi medici (come macchinari per la risonanza magnetica).

Cosa cambierà per la ricerca negli USA?

Secondo alcuni scienziati intervistati da Nature, la decisione di Trump aumenterà di molto il costo di componenti basilari (componenti per la generazione o la distribuzione di energia) o molto specifici e quindi difficilmente sostituibili. Il costo della strumentazione e delle forniture è già ora la seconda voce di spesa dei progetti di ricerca statunitensi (al primo posto ci sono gli stipendi). Tutto questo porterà a una diminuzione della capacità di ricerca negli USA.

Cosa cambierà per la ricerca in Cina?

I costi della strumentazione e dei materiali per la ricerca aumenteranno anche in Cina, ma probabilmente gli studiosi cinesi avranno minori ripercussioni sulla loro attività sia per la possibilità di rivolgersi a fornitori locali o di altre nazioni diverse dagli USA (come Giappone e Germania) sia per le somme elevate destinate ai progetti di ricerca scientifica in grado di assorbire l’aumento dei costi.