Il CHMP dell’EMA ha espresso parere favorevole a tisagenlecleucel per DLBCL negli adulti e LLA a cellule B nei bambini. Tisagenlecleucel ha dimostrato tassi di risposta elevati e duraturi con un profilo di sicurezza costante nel tempo.

La domanda di autorizzazione all’immissione in commercio in Europa è basata sugli unici due studi clinici registrativi globali con CAR-T che hanno incluso pazienti europei (studi ELIANA e JULIET).

Tisagenlecleucel per DLBCL negli adulti e LLA a cellule B nei bambini
Tisagenlecleucel ha dimostrato tassi di risposta elevati e duraturi nonché un profilo di sicurezza costante nel tempo nel trattamento della la leucemia linfoblastica acuta e del linfoma diffuso a grandi cellule B

Novartis ha annunciato che il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use) dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA, European Medicines Agency) ha formulato un parere positivo, raccomandando l’approvazione di Kymriah (tisagenlecleucel, CTL019), trattamento una tantum che utilizza i linfociti T del paziente stesso per combattere il tumore. L’opinione positiva include due neoplasie a cellule B:

  • la leucemia linfoblastica acuta (LLA) refrattaria e recidivante post trapianto o in seconda o successiva recidiva, nei pazienti fino ai 25 anni di età;
  • il linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL, diffuse large B-cell lymphoma) recidivante o refrattario (r/r) dopo due o più linee di terapia sistemica, negli adulti.

La LLA a cellule B e il DLBCL sono neoplasie aggressive, caratterizzate da importanti carenze terapeutiche per i pazienti. In caso di ricaduta di malattia la prognosi è scarsa. Il tasso di sopravvivenza è basso nonostante i pazienti si sottopongano a diversi trattamenti, tra i quali chemioterapia, radioterapia, terapia mirata o trapianto di cellule staminali. Questo sottolinea ulteriormente la necessità di nuove opzioni di trattamento per questi pazienti.

Il DLBCL è il sottotipo di linfoma non Hodgkin più diffuso. Per i pazienti che sperimentano recidiva o che non rispondono alla terapia iniziale, le opzioni di trattamento in grado di fornire risposte durature sono limitate e i tassi di sopravvivenza sono bassi, a causa della non eleggibilità al trapianto autologo di cellule staminali (ASCT, autologous stem cell transplant) o del fallimento della chemioterapia di salvataggio e dell’ASCT.

L’opinione positiva del CHMP si basa su due importanti studi multicentrici globali di fase II sponsorizzati da Novartis, ELIANA e JULIET, che hanno incluso pazienti in Europa, negli Stati Uniti, in Australia, in Canada e in Giappone.

La collaborazione, a partire dal 2012, di Novartis con l’Università della Pennsylvania ha permesso il raggiungimento di traguardi storici per la terapia cellulare CAR-T, compreso l’avvio del primo studio globale CAR-T, la designazione di PRIME da parte di EMA per tisagenlecleucel nei pazienti pediatrici con B-ALL r/r e l’approvazione da parte della Food and Drug Administration FDA di tisagenlecleucel in due indicazioni distinte.

«Negli Stati Uniti tisagenlecleucel sta già trasformando il modo in cui trattiamo alcuni tipi di leucemia e di linfoma, e sta dimostrando che le terapie cellulari personalizzate costituiscono strumenti estremamente potenti per la lotta contro il cancro – dichiara Carl June, MD, Richard W. Vague Professor in Immunotherapy presso il dipartimento di Pathology and Laboratory Medicine e direttore del Center for Cellular Immunotherapies presso l’Abramson Cancer Center. – Siamo entusiasti di constatare che, grazie alla nostra collaborazione con Novartis, i medici di diversi Paesi del mondo potrebbero essere in grado di utilizzare questa nuova e innovativa terapia cellulare CAR-T per migliorare gli esiti del trattamento nei loro pazienti».

ELIANA è il primo studio clinico registrativo pediatrico globale con terapia cellulare CAR-T. Ha arruolato pazienti in 25 centri negli Stati Uniti, in Canada, Australia, Giappone e nei Paesi della UE, tra i quali Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Norvegia e Spagna.

JULIET è il primo studio clinico registrativo multicentrico globale condotto con tisagenlecleucel nei pazienti adulti con DLBCL r/r. È amche il più vasto studio globale che valuta una terapia cellulare CAR-T in pazienti con DLBCL. Ha coinvolto pazienti in 27 siti in 10 Paesi (Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone e Paesi della UE, tra cui Austria, Francia, Germania, Italia, Norvegia e Paesi Bassi).

La Commissione Europea esaminerà ora la raccomandazione del CHMP per emettere la sua decisione finale, applicabile a tutti i 28 stati membri della UE, oltre a Islanda, Liechtenstein e Norvegia.

Zack Pemberton-Whiteley, Chair of the Global Acute Leukemia Advocates Network and Campaigns and Advocacy Director at Leukaemia Care, dichiara:

«Questa decisione del CHMP rende più vicina ai pazienti europei che hanno già esaurito i trattamenti disponibili la possibilità di accesso a un’opzione innovativa. È importante sottolineare che la terapia CAR-T è adatta a un gruppo selezionato di pazienti. Lavorare con i medici specialisti per garantire un accesso sicuro e tempestivo a chi ne ha bisogno sarà di fondamentale importanza».

Ulteriori richieste di approvazione per tisagenlecleucel sono in corso di revisione in Canada, Svizzera, Australia e Giappone.

La terapia CAR-T

La CAR-T è diversa dalle tipiche terapie biologiche o a piccole molecole, perché viene prodotta per ogni singolo paziente, utilizzando le sue stesse cellule. Durante il trattamento, le cellule T vengono prelevate dal sangue del paziente e riprogrammate in laboratorio, al fine di creare cellule T geneticamente modificate per riconoscere e combattere le cellule tumorali e altre cellule B che esprimono uno specifico antigene.

Il processo di produzione di CAR-T di Novartis prevede la crioconservazione, cioè il processo di congelamento delle cellule che sono state prelevate dal paziente per poterle conservare. Questo consente ai medici la flessibilità di decidere quando iniziare sia la raccolta delle cellule del paziente, sia l’infusione delle cellule modificate, scegliendo il momento più adatto in base alle condizioni del paziente e permette un approccio individualizzato al trattamento su scala globale.

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