Per celebrare la XII giornata mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa, il 17 maggio, Daiichi Sankyo porta nella cucina degli italiani il CardioCooking, un sito www.protagon.it/cardiocooking/, ma anche una pagina Facebook (MyHypertensionCare) e un canale YouTube, dove dal 6 giugno si potrà imparare a prevenire e gestire l’ipertensione con l’alimentazione.

Saranno infatti visibili e scaricabili gratuitamente video di ricette preparate dallo chef dei Laboratori Mamà di Roma, utilizzando ingredienti della dieta mediterranea e seguendo le raccomandazioni della Società Italiana di Ipertensione Arteriosa per la riduzione del sale e le scoperte sui benefici di elementi nutritivi quali i nitrati presenti in molte verdure.

Dieta mediterranea
Dal 6 giugno, dal sito www.protagon.it/cardiocooking/ saranno scaricabili gratuitamente ricette della dieta mediterranea: un toccasana per l’ipertensione

«L’ipertensione è una patologia seria, che può avere ripercussioni importanti e persino fatali, ma purtroppo è ancora troppo sottovalutata. Questa iniziativa è solo una prosecuzione del continuo e sentito impegno in ambito cardiovascolare di Daiichi Sankyo. Poiché siamo consapevoli che i farmaci da soli non bastano, bisogna puntare sulla prevenzione e su una maggiore aderenza alle terapie, ed entrambe passano attraverso cambiamenti degli stili di vita, anche piccoli, come un’alimentazione più sana. E visto che viviamo in un Paese particolarmente sensibile alla buona tavola, abbiamo deciso di partire dal CardioCooking per declinare in Italia Make your Heart Feel Good“, la nostra campagna internazionale di sensibilizzazione contro l’ipertensione, che ha reso disponibili gratuitamente sul sito dedicato  programmi di alimentazione, danza e tai-chi, per aiutare il pubblico a nutrirsi meglio, fare attività fisica e gestire lo stress», ha commentato Antonino Reale, amministratore delegato di Daiichi Sankyo Italia.

ipertensione aretriosa
Prevenire e gestire l’ipertensione con l’alimentazione e con uno stile di vita sano: il cardiocooking e altri accorgimenti

L’alimentazione può giocare un ruolo importante nell’aderenza al trattamento e nella prevenzione e gestione del rischio cardiovascolare.

«La percentuale di pazienti ipertesi che non raggiunge un adeguato controllo pressorio in Italia è allarmante e gli interventi nutrizionali sono ormai ampiamente riconosciuti come strategie importanti per la prevenzione primaria dell’ipertensione e come coadiuvanti delle terapie farmacologiche per ridurre il rischio cardiovascolare. Eppure noi italiani siamo i primi promotori e consumatori della dieta mediterranea, che diversi studi hanno dimostrato essere il modello alimentare più adatto a fornire protezione contro la malattia coronarica e il rischio cardiovascolare. Per questo ho accettato con entusiasmo di aderire all’idea del Cardiocooking proposta da Daiichi Sankyo, per dimostrare come tenere sotto controllo la pressione arteriosa e restare in salute seguendo un regime alimentare sano possa essere semplice e allo stesso tempo gustoso» ha spiegato Massimo Volpe, professore ordinario di cardiologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università “La Sapienza” di Roma.

La dieta mediterranea tradizionale è caratterizzata da un elevato apporto di olio d’oliva, frutta, noci, verdure, legumi, cereali, da un consumo moderato di pesce e pollame, da un basso apporto di latticini, carne rossa, salumi, dolci e vino.

Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato come la maggiore aderenza alla dieta mediterranea si traduca in benefici rispetto al rischio cardiovascolare anche nei pazienti che presentano alti fattori di rischio quali diabete mellito, ipertensione, ipercolesterolemia, obesità o con anamnesi familiare di malattie cardiovascolari precoci.

I risultati di questo studio sono coerenti con i numerosi studi epidemiologici precedenti, dove è stata osservata una correlazione inversa tra la dieta mediterranea o il consumo di olio d’oliva e l’incidenza di ictus e sono stati evidenziati cambiamenti favorevoli nel rischio cardio-metabolico.

Le regole di una cucina cum grano salis per prevenire e gestire l’ipertensione

Ridurre il sale

1 grammo di sale contiene circa 0,4 grammi di sodio. Un consumo eccessivo di sale, e quindi un elevato apporto di sodio, può favorire l’instaurarsi dell’ipertensione arteriosa, soprattutto nelle persone predisposte. Negli ipertesi la diminuzione del sale nella dieta comporta mediamente una riduzione della pressione sistolica di 5 mmHg e della diastolica di 3 mmHg.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non introdurre più di 2 grammi di sodio con la dieta giornaliera: 2 grammi di sodio corrispondono a circa 5 grammi di sale da cucina, che sono all’incirca quelli contenuti in un cucchiaino da tè raso. Il sale non è solo quello che viene aggiunto nella preparazione dei cibi, ma è anche quello naturalmente presente negli alimenti, soprattutto in quelli conservati e nei prodotti pronti.

Per rendere saporiti i piatti senza usare il sale si può:

  • ridurre progressivamente l’uso di sale sia a tavola che in cucina,
  • insaporire i cibi con erbe aromatiche (come aglio, cipolla, basilico, prezzemolo, rosmarino, salvia, menta, origano, maggiorana, sedano, porro, timo, semi di finocchio) e spezie (come pepe, peperoncino, noce moscata, zafferano, curry),
  • esaltare il sapore dei cibi usando succo di limone e aceto,
  • scegliere, quando sono disponibili, le linee di prodotti a basso contenuto di sale (per esempio pane senza sale e tonno in scatola a basso contenuto di sale),
  • consumare solo saltuariamente alimenti trasformati ricchi di sale (snack salati, patatine in sacchetto, olive da tavola, alcuni salumi e formaggi),
  • limitare l’uso di condimenti alternativi contenenti sodio come dado da brodo, ketchup, salsa di soia, senape ecc.

 Aumentare il consumo di frutta e verdura

Questi alimenti contengono molte sostanze che contribuiscono a eliminare dall’organismo i radicali liberi, causa di danni ai vasi sanguigni. La frutta e le verdure contengono anche il potassio che è in grado di abbassarei valori pressori.

Inoltre uno studio pubblicato quest’anno sull’International Journal of Hypertension, ha dimostrato che l’elevata concentrazione di nitrati inorganici (> 250 mg/100 g) contenuti in verdure come lattuga, bietola, rucola, spinaci e soprattutto barbabietole rosse aumentano i livelli dell’ossido nitrico nel sangue, favorendo l’abbassamento della pressione arteriosa, già con l’assunzione di una singola dose al giorno. Ciò è stato verificato per i pazienti ipertesi, soprattutto in quelli con valori pressori elevati all’inizio dello studio, nei quali è stato riscontrato l’effetto benefico dei nitrati della barbabietola.

Ridurre il consumo di grassi

Un apporto elevato di grassi, soprattutto di grassi saturi presenti negli alimenti di origine animale, può aumentare i livelli di colesterolo nel sangue, che a sua volta aumenta il rischio di infarto, ictus e arteriopatie periferiche. In particolare, è necessario evitare carni e latticini molto grassi.

Controllare il peso corporeo

Per ogni chilogrammo di peso in meno la pressione arteriosa si riduce di un millimetro di mercurio.

L’obesità è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolari: mantenere il peso forma aiuta a tenere sotto controllo la pressione arteriosa e riduce il rischio di sviluppare ulteriori disturbi cardiometabolici quali diabete e malattie coronariche.

Consumare i “cibi sì”

Cacao: il cioccolato amaro (10 g al giorno circa), contenente alte percentuali di cacao, aiuta a ridurre la pressione.

Mirtillo: grazie all‘aumento della produzione di ossido nitrico, un vasodilatatore, il mirtillo aiuta anche a ridurre la pressione.

Aglio: sostanze derivate dalla metabolizzazione dell’aglio contribuiscono alla corretta regolazione dell’ossido nitrico endoteliale, sostanza con potere vasodilatante.

Peperoncino: è un vasodilatatore e conseguentemente può abbassare la pressione arteriosa.

Pomodoro: è ricco di potassio e contribuisce a tenere bassa la pressione.

Barbabietola rossa: è ricca di nitrati inorganici in grado di aumentare l’ossido nitrico nel sangue e abbassare la pressione, soprattutto nei pazienti già ipertesi

Evitare i “cibi no”

Liquirizia: un abuso di liquirizia può provocare ritenzione idrica e conseguente aumento della pressione.

Caffè: contiene sostanze vasocostrittrici, è necessario consumarne con moderazione.

Salse pronte come ketchup, maionese e salsa di soia contengono grandi quantità di sale.

Salumi e carni lavorate: oltre a contenere elevate quantità di sale questi alimenti sono spesso ricchi di grassi.

Cibi in scatola, pronti o conservati sotto sale: questi prodotti sono spesso addizionati con sale, inoltre possono contenere zuccheri, grassi e conservanti, il cui consumo eccessivo può interferire con un sano regime alimentare.

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