Anche l’ultima delle città candidate a ospitare la nuova sede di Ema, la capitale della Croazia Zagabria, pone l’accento della sua candidatura sul fatto che il paese non sia ancora sede di nessuna agenzia decentrata europea. A questo si aggiunge, secondo il documento presentato dal governo croato, una posizione nel cuore dell’Europa, al crocevia tra Mediterraneo e Balcani, un basso costo della vita e un contesto sociale di per sé multi-etnico, con le venti minoranze linguistiche del paese. Numerose scuole pubbliche offrono un percorso di studi bilingue croato-inglese, e numerosi sono anche gli istituti internazionali presenti a Zagabria. In città ci sono una cinquantina di hotel, per un totale di quasi 4 mila camere; il locale aeroporto ha investito circa € 330 milioni per l’ammodernamento del terminal passeggeri. A Zagabria ci sono 18 ospedali pubblici, di cui una decina sono policlinici, e otto ospedali universitari.

L’edificio prescelto per ospitare Ema è lo Sky Office (32 mila mq), sulla direttiva principale della città a 15 minuti dal centro. L’edificio è stato costruito a partire dal 2012, e il governo croato è pronto a soddisfare le esigenze di personalizzazione richieste da Ema. Guarda qui il video ufficiale di presentazione della candidatura.

Lo Sky Office di Zagabria (credits: Zagreb. A new home for the EMA)

Un ambiente con lunga trdizione nelle scienze della vita

Il dossier di candidatura sottolinea la rete di ricerca accademica presente nel paese, a cui attinge in termini di esperti anche la locale agenzia regolatoria, la Agency for Medicinal Products and Medical Devices of Croatia (HALMED). Il dossier sottolinea la valutazione alta (4.14 su 5) ottenuta dall’autorità del farmaco croata all’interno del programma di Benchmarking of European Medicines Agencies (BEMA) condotto a livello europeo; sono te gli esperti croati che attualmente operano presso Ema.

Tra le principali realtà di ricerca in campo delle scienze della vita, che potrebbero fornire eventuale personale per colmare le necessità dell’Agenzia europea, il dossier cita l’Istituto di Salute pubblica “Andrija Štampar e l’Istituto scientifico “Ruđer Bošković“. Altri importanti centri di ricerca del paese che potrebbero essere coinvolti nella collaborazione con Ema includono l’Institute for Medical Research and Occupational Health, l’Istituto croato per la ricerca sul cervello e l’Istituto croato di Veterinaria, il BIOCentre, e l’Istituto “Hrvoje Požar” per l’energia. Sono un migliaio gli addetti alla ricerca nei principali tre istituti a vocazione life sciences del paese; il dossier ricorda anche importanti scienziati croati vincitori del premio Nobel, come Lavoslav Ružička e Vladimir Prelog, oltre a Nikola Tesla, e la lunga tradizione dell’Università di Zagabria, fondata nel 1669.

In campo farmaceutico, in Croazia è stato scoperto l’antibiotico azitromicina; la locale industria del farmaco impiega circa 5 mila addetti e genera un valore di HRK 2 miliardi/anno. Sono 37 le società farmaceutiche presenti nel paese, con il 42% del mercato che è appannaggio dei farmaci generici. Oltre alle associazioni industriali di categoria, l’Innovative Pharmaceutical Initiative – iF! raccoglie 23 imprese pharma innovative, che producono il 60% dei prodotti medicinali del paese.

Serie EMA a….?

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