Nella consueta lista dei probabili campioni di vendite del settore farmaceutico per il 2020 stilata da Nature, rimane ben saldo al primo posto Humira® (adalimumab) di Abbvie con quasi 20 miliardi di dollari di vendite previsti. Destinato a raccogliere l’eredità di Lipitor®, l’anticorpo monoclonale inibitore di TNF indicato per artrite reumatoide, psoriasi e Morbo di Crohn dovrebbe, sempre secondo l’outlook della prestigiosa rivista scientifica, mantenersi al top almeno fino al 2023, anno in cui arriveranno sul mercato i suoi biosimilari.

Subito dopo, il super oncologico innovativo pembrolizumab, il Keytruda® di Merck, che ha superato su tutti i fronti il suo diretto competitor Opdivo®, posizionato al quinto posto. L’estensione dell’approvazione dal carcinoma polmonare non a piccole cellule al melanoma in fase avanzata certamente giocherà un ruolo importante nel promuoverne le vendite. Per Keytruda® si prevede un’ulteriore crescita di mercato (13 miliardi $), anche grazie al crescente impiego in oncologia degli inibitori del checkpoint PD-1.

Si è classificato terzo il derivato della talidomide, lenalidomide (Revlimid®) di Bristol-Myers Squibb (12 miliardi $), approvato per il trattamento del mieloma multiplo e delle sindromi mieloblastiche.  Anche quest’ultimo dovrà occuparsi della questione sulla commercializzazione dei suoi biosimilari, che avverrà nel 2022, ma non prima di avere, attraverso i ricavi prodotti, ripagato più di metà della cifra sborsata da BMS per l’acquisizione di Celgene, pagata 74 miliardi $ nel 2019.

Nono il primo prodotto della nuova classe dei Nuovi Anticoagulanti Orali (NAO), Xarelto® (rivaroban) di Bayer, inibitore del fattore Xa.

Il cocktail di antiretrovirali Biktarvy® di Gilead contro le infezioni da HIV-1 (composto da bictegravir, emtricitabina e tenofovir) è tornato nella top ten grazie ad un tasso di vendite più che raddoppiato.