Proseguono le attività del Tavolo permanente sulla carenza di medicinali istituito dal Ministero della Salute. Il secondo incontro si è tenuto lo scorso 18 gennaio e ha visto la partecipazione anche delle due associazioni italiane attive nell’ambito di importazione parallela di specialità medicinali, AIM e AIP.

Il dibattito ha posto particolare attenzione sui possibili interventi correttivi da attuare nel breve e medio termine, tra cui l’esigenza di attività di comunicazione e sensibilizzazione dei pazienti e del personale medico per prevenire allarmismi e corse incontrollate all’acquisto di farmaci. 

Le associazioni AIM e AIP hanno sottolineato il ruolo positivo che l’importazione parallela può ricoprire per contenere il fenomeno delle carenze di medicinali. I farmaci di importazione parallela, infatti, sono autorizzati e regolarmente in commercio in uno stato membro dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo, e possono venire importati in Italia sulla base di una specifica autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco. I medicinali di importazione parallela sono farmaci “branded” analoghi per produzione e composizione a quelli già autorizzati in Italia, con i medesimi effetti terapeutici ed il medesimo profilo di sicurezza. 

Secondo AIM e AIP, l’importazione parallela potrebbe rappresentare un utile strumento compensativo in grado di sopperire alla carenza di farmaci e garantire un’ulteriore forma di approvvigionamento del mercato nazionale. Per molti medicinali carenti segnalati da AIFA, infatti, esiste già un corrispettivo medicinale di importazione parallela in commercio in Italia. 

Le due associazioni suggeriscono anche che un ruolo ancora più incisivo potrebbe essere ottenuto attraverso una revisione delle normative e degli strumenti a disposizione degli importatori, spesso di soft-law o ormai superati, come il DM del 29 agosto 1997: una semplificazione burocratica, una evoluzione della normativa e maggiori strumenti in ambito di “importazione di emergenza”, potrebbero garantire un accesso più rapido dei medicinali di importazione parallela sul mercato nazionale. 

Solo lavorando sul tema, potremo avvicinarci agli altri Paesi Europei in cui l’importazione parallela è già riuscita a fornire negli anni importanti vantaggi al cittadino e al SSN”, scrivono le due associazioni nella loro nota.