Il Veeva R&D and Quality Summit, svoltosi a Madrid il 4 e 5 giugno 2025, ha riunito nella capitale spagnola, oltre 1.400 professionisti del settore delle scienze della vita per esplorare le ultime innovazioni tecnologiche. Temi centrali dell’evento sono stati l’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nella piattaforma Veeva Vault, e la partnership strategica annunciata tra Veeva e Novo Nordisk. Durante il summit, Veeva ha presentato Veeva AI come parte integrante della propria infrastruttura tecnologica. Non si tratta, infatti, di un modulo accessorio, ma di una componente nativa della piattaforma Vault, capace di arricchire in modo strutturale i flussi di lavoro e i processi di reporting. L’obiettivo dichiarato è rendere l’IA realmente utile e accessibile agli utenti finali, permettendo l’automazione di attività operative specifiche, adattate ai requisiti di ciascuna azienda.

Chris Moore, Presidente di Veeva Europe

Visione a lungo termine

«Il settore delle scienze biologiche, con la sua complessità, il rigore normativo e l’impatto sociale, richiede una visione a lungo termine e partnership dedicate. Il ruolo di Veeva è quello di essere quel partner a lungo termine, soprattutto ora che l’intelligenza artificiale sta iniziando a rimodellare il modo in cui opera il settore», ha affermato Chris Moore, Presidente di Veeva Europe. Secondo Moore, la vera sfida per l’adozione dell’IA nel settore non è tanto nella tecnologia in sé, quanto nella qualità e nell’uniformità dei dati disponibili. «La nostra industria non si occupa di semplici transazioni, ma di persone, malattie, trattamenti e informazioni dettagliate raccolte nel corso di decenni. Comprendere e sintetizzare questi dati è estremamente complesso. L’IA offre il potenziale per farlo in modo scalabile e conforme, ma occorre partire dalla standardizzazione».

Da qui la decisione strategica di Veeva di creare e promuovere un’architettura dati comune, condivisibile con clienti e anche competitor, per migliorare la coerenza dei dati alla base dei modelli AI. Questo approccio facilita l’adozione di applicazioni intelligenti e rende possibile una governance centralizzata su flussi di dati storicamente eterogenei. Un elemento chiave per l’implementazione efficace dell’IA è la Direct Data API, ora inclusa nella piattaforma Vault. Questa API consente un accesso ai dati fino a 100 volte più veloce rispetto alle API tradizionali, supportando operazioni su grandi dataset in modo affidabile e sicuro. Le sue capacità di throughput elevato e aggiornamenti incrementali ogni 15 minuti la rendono ideale per alimentare modelli linguistici di grandi dimensioni e applicazioni analitiche avanzate. In questo contesto, Jim Reilly, President Development Cloud e EVP Global Strategy di Veeva (nella foto a fianco), ha definito gli intelligent agents come “assistenti virtuali progettati per semplificare attività complesse”, capaci di automatizzare processi ripetitivi e di ridurre il carico cognitivo degli utenti finali. Veeva consentirà ai clienti sia di utilizzare agenti preconfigurati sia di svilupparne di propri, sfruttando la flessibilità delle Direct Data API.

Entro la fine del 2025, Veeva introdurrà agenti intelligenti per ambiti chiave come sicurezza, qualità e gestione dei dati clinici. Le applicazioni previste includono l’automazione dell’acquisizione dei casi, la generazione automatica delle narrazioni, la traduzione del testo e la verifica di conformità nei Trial Master File (TMF).

Una collaborazione strategica

Un momento importante del summit è stato l’annuncio della collaborazione strategica tra Veeva e Novo Nordisk, che utilizzerà Veeva Development Cloud per accelerare sperimentazioni cliniche e lanci di prodotti. Stephanie Bova, Digital Transformation Officer di Novo Nordisk, ha illustrato il modello operativo: una piattaforma unificata che favorisce l’integrazione tra team IT e scientifici, semplifica l’esperienza utente e abilita automazione e standardizzazione dei dati.

Stephanie Bova, Digital Transformation Officer di Novo Nordisk

«L’adozione di una piattaforma condivisa non solo migliora la collaborazione interna, ma consente una maggiore qualità e rapidità nelle decisioni operative. Questa trasformazione ha già portato efficienze significative e impatti positivi in termini di time-to-market», ha spiegato Bova. Nell’ambito del monitoraggio delle attività dei Clinical Research Associate (CRA), l’IA permetterà di semplificare la supervisione, riducendo i carichi amministrativi e aumentando l’efficacia operativa. Per quanto riguarda i dati clinici, l’obiettivo è automatizzare la verifica delle source data e migliorare l’integrazione con i sistemi Electronic Medical Records (EMR), garantendo un flusso di dati coerente, accurato e tempestivo.

Werner Engelbrecht, Senior Director Clinical Strategy di Veeva, ha sottolineato come la piattaforma Vault supporti una nuova interoperabilità tra funzioni: «Il Regolamento UE sugli studi clinici (CTR) ha imposto processi più integrati tra team clinici e normativi. Tuttavia, i flussi di lavoro attuali rimangono troppo spesso manuali e disconnessi dai sistemi centrali. La piattafroma Vault è pensata per superare questa frammentazione: ad esempio, permettendo ai team clinici di accedere in tempo reale ai contenuti regolatori e viceversa, migliorando la preparazione degli invii e il monitoraggio della sicurezza in tempo reale».

Werner Engelbrecht, Senior Director Clinical Strategy di Veeva

CRM, AI e sicurezza dei dati

Uno degli ambiti dove l’IA sta trovando applicazione concreta è quello del Customer Relationship Management (CRM). In passato, per garantire la conformità, i sistemi CRM obbligavano gli utenti a utilizzare input strutturati e predefiniti. Con la nuova funzionalità di compliant free-text AI, sarà invece possibile documentare le interazioni in linguaggio naturale, mantenendo la conformità rispetto alle normative locali e aziendali. «Il CRM nelle scienze della vita implica interazioni complesse e regolamentate. Grazie all’IA, è ora possibile registrare contenuti liberi ma conformi, migliorando la qualità delle informazioni raccolte e supportando la personalizzazione a livello paese e azienda», ha affermato Chris Moore. La disponibilità generale di questi strumenti è prevista entro dicembre 2025, mentre entro il 2026 l’IA sarà presente in quasi tutte le applicazioni della piattaforma Veeva.

Veeva ha anche annunciato il lancio del Veeva AI Partner Program, un’iniziativa pensata per abilitare partner e clienti allo sviluppo di soluzioni GenAI direttamente integrate con Vault. Il programma fornisce formazione sull’API Diretta e supporto tecnico per facilitare la creazione di applicazioni conformi ai requisiti di sicurezza e normativi del settore.

La sicurezza dei dati rimane un pilastro della strategia Veeva: i dati proprietari dei clienti non vengono utilizzati per l’addestramento dei modelli. Allo stesso tempo, Veeva promuove la condivisione sicura e controllata di dati aggregati – ad esempio, quelli relativi all’accesso dei medici – per migliorare l’efficienza dell’intero ecosistema, senza compromettere la proprietà intellettuale dei singoli attori.

Un ulteriore tema affrontato è stato il ruolo dell’IA anche lato autorità regolatorie. I processi di revisione dei farmaci e di ispezione potrebbero anch’essi trarre beneficio da strumenti intelligenti, soprattutto nella gestione di grandi volumi di documentazione. «Le agenzie regolatorie non sono nemici dell’innovazione. Hanno bisogno delle stesse capacità di sintesi e controllo dell’industria. Esiste una grande opportunità di collaborazione per utilizzare l’IA non solo per sottomettere in modo più efficiente, ma anche per migliorare la capacità delle autorità di valutare e monitorare», ha commentato Moore.

Il Veeva R&D and Quality Summit 2025 ha confermato che l’intelligenza artificiale non è più una promessa astratta, ma una leva concreta per la trasformazione digitale del settore life sciences. L’integrazione nativa dell’IA nella piattaforma Vault, l’accelerazione dell’accesso ai dati tramite l’API Diretta, e le collaborazioni strategiche con aziende come Novo Nordisk e partner tecnologici come Microsoft e DNAnexus, delineano una roadmap chiara: automazione, interoperabilità e conformità saranno i pilastri della prossima generazione di innovazione nel settore.