Un nuovo step beyond. Nella scenografica Villa Erba (residenza estiva di Luchino Visconti) sul Lago di Como, mai location più adeguata, IMA Active ha voluto celebrare con Nexten (nome dell’evento che richiama il decennale del lancio della serie Prexima e guarda oltre), la presentazione in anteprima mondiale delle nuove famiglie di comprimitrici Domina e Solida. Un momento di condivisione sontuoso, tra tecnologia e arte. Entrambe le macchine sono progettate in ottica Pharma 4.0, per un’industria farmaceutica sempre più connessa, flessibile e orientata alla qualità (esigenze su cui va in scia anche la fiorente nutraceutica), con una gestione semplificata dei processi tramite interfacce guidate e sistemi adattivi. E sono pensate anche in chiave di sostenibilità, con attenzione al risparmio energetico, l’efficienza, la riduzione degli scarti.


«La principale novità – ha spiegato Salvatore Fabrizio Consoli, mechanical technical dept. manager, tableting & mixing- è Dynamicam, che permette una profonda personalizzazione, la regolazione automatica del caricamento del prodotto in matrice, gestita direttamente dall’interfaccia operatore senza alcuna necessità di interventi manuali o meccanici sulla macchina». Diventa così una camma universale, con un range di regolazione da 0 a 22 mm, che garantisce un ampio spettro di usabilità. «È un brevetto IMA, così come Preforma, una camma di compattazione che permette di aumentare la qualità delle compresse e ridurre i fenomeni di capping e laminazione». Un altro aspetto fondamentale riguarda l’automazione: «Abbiamo interfacce intuitive, controlli adattivi e sampling automatico. Inoltre, l’integrazione con sistemi T&T (Track & Trace) consente un controllo puntuale e tracciabile della produzione». Altro plus la flessibilità: le macchine sono progettate per adattarsi a diverse condizioni operative. «Possiamo produrre in modalità monolayer o bilayer, ma anche operare in contesti batch, semi-batch o continui, grazie alla flessibilità sia meccanica sia dell’architettura software».

Un altro elemento chiave è la modularità che permette di adattarsi alle varie richieste di clienti nell’ambito di diversi mercati, dando un grande vantaggio dal punto di vista del time-to-market. E con il digital twin si possono fare simulazioni. Entrambe le macchine si caratterizzano poi per la robustezza, consentendo forze di precompressione e compressione fino a 100 kN. Tra le prime aziende a testare le nuove macchine c’è Angelini Pharma, come è stato raccontato durante le presentazioni tecniche. «La divisione IMA Active ogni anno consegna al mercato dalle 250 alle 270 macchine – ha ricordato Luca Cavazzini, sales and marketing director – i nostri mercati principali rimangono Europa e Stati Uniti ma stiamo andando molto bene anche in Asia». Quello delle comprimitrici è un mercato sempre più competitivo: non solo Germania, Belgio, ma anche indiani e coreani, mentre la Cina, sempre monitorata per le sue capacità di investimento anche all’estero, per ora è più focalizzata su una fascia medio-bassa.
Alberto Vacchi, presidente e AD di IMA, ha dichiarato: «Il mondo Pharma rappresenta per il Gruppo IMA un acceleratore straordinario cui stiamo rispondendo con un forte impegno nell’innovazione, digitalizzazione e sostenibilità». Quattro anni fa IMA Active ha acquisito Thomas Engineering, a Elgin (Illinois), il leader nel mercato coating negli Stati Uniti: «È una struttura che volendo potremo potenziare, ma anche a livello di gruppo non ci piace parlare di delocalizzare produzioni fatte in Italia», ha precisato il vice president di IMA Active, Andrea Semprini Cesari. L’azienda continua a guardare avanti. A cominciare dall’evoluzione del servizio assistenza clienti, il Competence Center, che punta a instaurare un rapporto di partnership. «A Bologna stiamo facendo un investimento molto importante: non è un semplice laboratorio, ma un centro dove ci sono competenze che vanno al di là dell’uso della macchina. Cerchiamo anche di mettere un focus particolare sulle nuove tecnologie, una per tutte la produzione additiva/3D. Abbiamo avviato una collaborazione con una multinazionale con cui stiamo esplorando queste tecnologie: è un percorso di test, indagini e sviluppo che facciamo insieme al cliente».








