A seguito della pubblicazione, da parte della Commissione europea, del pacchetto Omnibus in materia ambientale, una nota pubblicata da EFPIA sul suo sito sottolinea come siano state in esso ignorate le richieste provenienti dall’industria, ma anche dagli stati membri e dal Parlamento europeo, di includere nel pacchetto di misure semplificative anche la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (UWWTD).
Una direttiva la cui revisione è quanto mai oggetto di critiche, in quanto per il momento mantiene il concetto di Responsabilità estesa del fabbricante (EPR) unicamente in capo ai comparti farmaceutico e cosmetico, con proiezioni dei costi sottostimate secondo EFPIA. La nota sottolinea che, in mancanza di correzioni, gli obblighi della direttiva UWWTD risulterebbero in un impatto amministrativo e finanziario disproporzionato per l’industria farmaceutica, con rischi concreti per la disponibilità dei medicinali. EFPIA si dice anche dispiaciuta delle affermazioni della Commissione circa il fatto che l’aggiornamento del studio sui costi “sia atteso essere in linea con le valutazioni fatte nel corso della procedura legislativa”, lamentando quindi mancanza di chiarezza e trasparenza sui dati utilizzati per tale aggiornamento.
Per la Federazione dell’industria farmaceutica innovator, inoltre, uno studio che si limiti ad aggiornare i costi e a correggere i valori rispetto all’inflazione non rappresenterebbe una valutazione robusta e comprensiva del settore. EFPIA rimarca anche di non essere stata consultata circa lo studio e che la Commissione non abbia tenuto in debito conto le stime dei costi prodotte dagli stati membri e dall’industria. Omissioni giudicate incomprensibili dalla Federazione, che non fanno che aumentare le preoccupazioni circa l’approccio utilizzato dalle istituzioni per gestire questo dossier d’importanza fondamentale, per la definizione di politiche basate sulle evidenze e per la corretta valutazione degli impatti su settore critici come la sanità e il farmaceutico.
Nella sua nota, EFPIA ribadisce la richiesta di sospensione degli articoli 9 e 10 e dell’Annex III della direttiva UWWTD, stante la necessità di una valutazione corretta d’impatto e dell’armonizzazione urgente dei requisiti EPR.







