Uno studio di fase II dimostra efficacia e tollerabilità di paclitaxel bio-coniugato con acido ialuronico per il carcinoma papillare della vescica primario o recidivante.

Paclitaxel bio-coniugato con acido ialuronico per il carcinoma papillare della vescica
Meccanismo d’azione di Oncofid-P-B, paclitaxel bio-coniugato con acido ialuronico per il carcinoma papillare della vescica

Fidia Pharma Group ha annunciato i risultati emersi dallo studio di fase II che ha valutato l’attività antitumorale di paclitaxel bio-coniugato con acido ialuronico (Oncofid®P-B) in pazienti affetti da carcinoma papillare della vescica primario o recidivante.

Lo studio ha dimostrato che Oncofid-P-B, somministrato in 6 instillazioni intravescicali settimanali di 600mg, ha ottenuto un tasso di risposta completa (CR) nel 45,0% dei pazienti, con un’eccellente tollerabilità e profilo di sicurezza. Un più alto tasso di CR (57,1%) è stato registrato nei pazienti non precedentemente trattati con chemioterapia o immunoterapia.

Soltanto un evento avverso su un paziente (infezione del tratto urinario) è stato considerato correlato al trattamento e risolto in 5 giorni con terapia antibiotica. Nessun paziente ha dovuto sospendere il trattamento per la comparsa o la gravità di eventi avversi.

I risultati dello studio sono stati presentati dal Principal Investigator dello studio, PierFrancesco Bassi (Fondazione Policlinico A. Gemelli, Università cattolica del Sacro Cuore di Roma) in occasione del Congresso Europeo della European Association of Urology (16-20 marzo 2018, Copenaghen).

«I risultati di questo studio confermano le potenzialità di Oncofid, frutto della ricerca italiana, nel trattamento dei tumori non invasivi della vescica e si aggiungono ai dati positivi ottenuti in precedenza con Oncofid nel trattamento del carcinoma vescicale in situ (CIS)» – spiega Giorgio Mosconi, Strategic Consultant di Fidia per lo sviluppo del farmaco.

«Con Oncofid l’eccellenza italiana nella ricerca fa un importante passo avanti, mettendo a disposizione un nuovo approccio terapeutico basato su un meccanismo d’azione completamente innovativo e potenzialmente in grado di arricchire l’armamentario terapeutico in diverse aree della medicina, non solo quella oncologica del trattamento del tumore della vescica – ha dichiarato Carlo Pizzocaro, presidente e AD di Fidia Farmaceutici – ll know how scientifico pluridecennale di Fidia sull’acido ialuronico e la collaborazione con strutture d’eccellenza a livello nazionale ed internazionale ci ha permesso, infatti, di sviluppare una piattaforma tecnologica proprietaria che, bio-coniugando l’acido ialuronico a principi attivi noti, possa portare allo sviluppo di farmaci più efficaci e meglio tollerati di quelli oggi disponibili, rispondendo a bisogni terapeutici ancora insoddisfatti di medici e pazienti. I dati incoraggianti dello studio di fase II ci invitano a proseguire nello sviluppo di Oncofid».

Lo studio di fase II su paclitaxel bio-coniugato con acido ialuronico per il carcinoma papillare della vescica Ta G1-G2 primario o recidivante

Questo studio di Fase II, in aperto, non randomizzato, multicentrico è stato disegnato per definire tollerabilità ed efficacia di Oncofid-P-B in pazienti con carcinoma papillare della vescica Ta G1-G2 primario o recidivante.

Nello studio sono stati arruolati 60 pazienti con carcinoma papillare della vescica Ta G1-G2 primario o recidivante, suddivisi in 14 centri localizzati in:

  • Italia (5),
  • Germania (3),
  • Spagna (6).

I pazienti sono stati trattati in una prima fase con una somministrazione “intensiva” di 6 instillazioni settimanali di Oncofid P-B 600mg. A questa fase, per i pazienti responsivi (CR), è seguita una fase di mantenimento con una instillazione mensile per 6+6 mesi.

Al termine della fase induttiva, il tasso di risposta completa dopo 6 instillazioni settimanali è stato del 45,0% (27 CR/60 pazienti).

Il tasso di CR è risultato più alto nel sottogruppo di pazienti non precedentemente trattati con qualsiasi chemioterapia/immunoterapia (16/28 – 57,1%).

12 (50,0%) dei 24 pazienti inclusi nella fase di mantenimento ha avuto una recidiva; per questi pazienti il tempo mediano di ricaduta dalla prima somministrazione è stato di 15,7 mesi (IC 95%: 9,9).

L’assenza di recidiva nei pazienti in fase di mantenimento dopo la somministrazione del farmaco in studio è stata del

  • 98,2% dopo 3 mesi,
  • 96,4% dopo 6 mesi,
  • 74,4% dopo 9 mesi,
  • 58,9% dopo 12 mesi.

Eventi avversi gravi sono stati riportati in 6 pazienti, ma soltanto uno (infezione del tratto urinario) è stato considerato correlato al farmaco e risolto in 5 giorni con trattamento antibiotico. Nessuno degli eventi avversi ha portato alla sospensione del trattamento.

Oncofid-P-B

Oncofid-P-B è un farmaco ottenuto dalla bio-coniugazione di paclitaxel con acido ialuronico. Questo bio-coniugato riunisce quindi le proprietà antitumorali del paclitaxel (tassolo) a quelle antinfiammatorie e muco-adesive dell’acido ialuronico.

Paclitaxel è un chemioterapico citotossico noto per la sua azione di inibizione della moltiplicazione cellulare.

La porzione di HA di Oncofid-P-B ha come recettore naturale il CD44 espresso sulla superficie delle cellule di numerosi tumori, incluso quello vescicale.

Il legame dell’HA al suo recettore consente l’internalizzazione di Oncofid-P-B nella cellula tumorale e il successivo rilascio del paclitaxel, che espleterà così la propria azione
citotossica.

La bio-coniugazione con acido ialuronico consente di sfruttare le proprietà antitumorali del paclitaxel superando i limiti legati alla sua scarsa solubilità in acqua:

  • aumenta la penetrazione nelle cellule tumorali, grazie al legame tra HA e il CD44, suo recettore naturale espresso sulla superficie di molti tumori, tra cui quello vescicale. In questo modo è incrementata l’azione citotossica di paclitaxel all’interno delle cellule tumorali,
  • ne migliora la tollerabilità, in quanto evita di ricorrere alla solubilizzazione di paclitaxel in oli minerali o in cremophor e alla conseguente necessità di  pre-trattamento con antistaminici o cortisonici per prevenire reazioni allergiche,
  • ne prolunga la permanenza sulla mucosa vescicale anche dopo lo svuotamento, grazie alla muco-adesività dell’acido ialuronico,
  • permette schemi di trattamento più intensivi delle terapie oncologiche loco-regionali,
  • inoltre, l’acido ialuronico esplica attività antinfiammatoria e riparatrice.

Oncofid-P-B è frutto dell’attività dei laboratori di Ricerca e Sviluppo della multinazionale italiana Fidia Farmaceutici, che ne detiene brevetti internazionali.

Programma di sviluppo clinico di Oncofid-P-B

Sulla base dei risultati derivanti da precedenti sperimentazioni cliniche, Oncofid-P-B è oggi al centro di un programma clinico di sperimentazioni in pazienti con carcinoma della vescica non muscolo-invasivo (NMIBC), in particolare in pazienti con:

  • tumore papillare a basso grado di malignità (Ta G1-G2), cui può essere somministrato successivamente alla resezione del tumore vescicale effettuata per via endoscopica transuretrale (TURBT),
  • carcinoma in situ (CIS) non responsivi o intolleranti alla terapia con
    Bacillus Calmette-Guérin (BCG) e non candidabili alla cistectomia radicale, uno tra gli interventi più traumatici in ambito oncologico anche per le conseguenze sulla qualità di vita del paziente.

La tollerabilità e l’efficacia di Oncofid-P-B per il carcinoma in situ sono valutate in studi clinici di fase I.

Studio in pazienti con CIS refrattario alla terapia con BCG

Nel 2009, è stato condotto il primo studio con Oncofid-P-B somministrato per 6 settimane consecutive in 16 pazienti con CIS refrattario alla terapia con BCG. Si è trattato di uno studio di fase I, in aperto.

All’obiettivo principale (identificare la dose massima tollerata e la dose ottimale da utilizzare negli studi successivi) sono stati affiancati obiettivi secondari legati alla valutazione di efficacia clinica e all’assenza di paclitaxel nel plasma successivamente all’instillazione intravescicale.

Oncofid-P-B è stato somministrato per instillazione intravescicale alle dosi di 150, 300, 450, 600 o 750mg a un minimo di 3 pazienti per dose. Prima di passare alla dose successiva, tutti e 3 i pazienti del livello valutato hanno completato le 6 somministrazioni settimanali.

Lo studio ha dimostrato:

  • ottima tollerabilità di Oncofid-P-B a tutte le dosi valutate,
  • nessun assorbimento sistemico,
  • risposta completa (CR) nel 60% dei pazienti trattati.

Questo studio è stato condotto presso il Dipartimento di Urologia dell’Università Cattolica di Roma sotto la direzione di Pier Francesco Bassi. I suoi risultati sono stati oggetto di un articolo pubblicato nel 2011 su The Journal of Urology.

Studio esplorativo in pazienti con CIS refrattari alla terapia con BCG e non candidabili a cistectomia radicale

Uno studio esplorativo di fase I, multicentrico, è stato disegnato per valutare sicurezza e tollerabilità di uno schema di trattamento intensivo in pazienti con CIS refrattari alla terapia con BCG e non candidabili a cistectomia radicale.

Avviato nel 2017, lo studio prevede il reclutamento di 20 pazienti da trattare con instillazioni di Oncofid-P-B per 12 settimane consecutive (contro le 6 settimane dei due precedenti studi e delle terapie convenzionali).

I pazienti che risulteranno responsivi al ciclo intensivo potranno essere sottoposti al ciclo di mantenimento che prevede 12 ulteriori instillazioni mensili.

Lo studio è stato approvato dalle Autorità Competenti nazionali e dai comitati etici dei centri partecipanti.

I primi risultati dello studio potranno essere disponibili nel corso del 2018, mentre lo studio si concluderà nel 2019.

La bio-coniugazione con acido ialuronico

La bio-coniugazione di HA con paclitaxel o altri principi attivi, rappresenta una interessante piattaforma tecnologica proprietaria di Fidia Farmaceutici, che potrebbe portare allo sviluppo di nuove terapie efficaci e ben tollerate in ambito oncologico o in altre aree terapeutiche, affiancando alle proprietà dell’HA quelle di molecole con diverse
attività e meccanismi d’azione.