Leadership e governance, forza lavoro ovvero risorse umane di formazione sanitaria, sistemi informativi innovativi specificatamente dedicati alla filiera dell’healthcare, tecnologie e prodotti medico-sanitari, erogazione dei servizi, investimenti/finanziamenti. Sono queste le 6 macroaree, a loro volta suddivise in 2/3 sottocategorie, identificate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come strategicamente necessarie e fondamentali per costruire sistemi sanitari, da qui e per il prossimo futuro, resilienti ai cambiamenti climatici. Una “Road Map”, Linee Guida che hanno un principale (ma non unico) obiettivo: ridurre le emissioni di carbonio. La filiera dell’Healthcare, per mission e formazione, quale protagonista attiva e promotrice del cambiamento verso una evoluzione green dell’intero comparto: passo imprescindibile per assicurare la tutela dell’ecosistema del pianata e della salute dell’uomo e dei suoi abitanti, vegetali e animali.

Il framework

Contrastare i cambiamenti climatici con azioni concrete che riducano le emissioni di gas serra, a partire dalla filiera dell’healthcare, responsabile del 5% della loro produzione totale, è solo il primo degli obiettivi da cui ne dipendono una pluralità a cascata, tutti con sensibili benefici e vantaggi per il pianeta, non solo per la salute. Miglioramento della resilienza dei sistemi sanitari, raggiungimento degli obiettivi più ampi della copertura sanitaria universale (UHC), maggiore sicurezza sanitaria globale, sviluppo sostenibile e responsabile di tutto quanto attiene alla filiera sanitaria nel suo complesso, sono solo alcuni. Un progetto ambizioso che nasce dalla condivisione e partecipazione di Ministeri della Salute di oltre 75 Paesi che ne hanno sostenuto intenti è obiettivi fin dalla proposta iniziale dell’OMS, aderendo all’Alleanza per l’azione trasformativa sul clima e la salute (ATACH), durante la presidenza del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord della 26° Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici nel novembre 2021. Adesione che si è concretizzata con l’istituzione di ATACH a giugno del 2022 e con l’attuale messa a terra di un framework in vista della Convenzione stessa.

I protagonisti del cambiamento

Sono i sistemi sanitari alla guida e guida della trasformazione verso una filosofia orientata e pilotata, nei mezzi e obiettivi verso un approccio green al pianeta, partendo dalla decarbonizzazione: organizzazioni, istituzioni, persone, risorse e azioni unite nel solidale e (con)-partecipato scopo di migliorare, ripristinare o mantenere la salute, favorire l’equità sanitaria attraverso finanziamento equi, l’uso migliore, più efficiente e responsabile delle risorse disponibili. Obiettivi che possono essere favoriti e supportati da sistemi sanitari resilienti ai cambiamenti climatici, ovvero capaci di anticipare, rispondere, affrontare, recuperare e/o adattarsi agli shock e allo stress legati al clima e in grado di apportare miglioramenti duraturi per salute della popolazione, nonostante instabilità e mutevolezze climatiche. In quest’ottica i sistemi sanitari resilienti devono essere “performanti” in termine di capacità politica, decisionale, attuativa per lo sviluppo di strategie di trasformazione verso la riduzione emissioni di gas serra, quindi degli impatti negativi a breve e lungo termine sul territorio e ambiente globale, ma anche lungimiranti prevendo le criticità, avendo pronti piani attuativi per il la gestione e/o l’adattamento a shock e stress legati al clima. Visioni che consentono, anche in prospettiva, di fornire assistenza di qualità e di proteggere la salute e il benessere delle generazioni presenti e future.

Qualche esempio concreto

La “Road Map” suggerisce ad esempio di aumentare l’accesso all’energia e alle forniture di servizi sanitari a Paesi a basso reddito così da favorire un’equa copertura sanitaria a livello universale. A livello di governance rafforzare la collaborazione in tutti i programmi sanitari rilevanti, come la salute ambientale; sorveglianza epidemiologica; controllo dei vettori e delle zoonosi; acqua, servizi igienico-sanitari e igiene; salute mentale e malattie non trasmissibili; salute materna e neonatale; gestione dei rifiuti sanitari; sorveglianza della qualità dell’aria; sorveglianza chimica; preparazione e gestione delle catastrofi; sistemi informativi sanitari; salute forza lavoro e risorse umane; farmaceutico, tecnologie, infrastrutture e filiera; funzionamento ed erogazione dei servizi sanitari. In termini di risorse umane sviluppare competenze che includano la comprensione e l’utilizzo delle informazioni climatiche per interventi sanitari e processo decisionale; direzionare impegni in azioni intersettoriali, condurre ricerche, valutazioni e interventi; e gestire efficacemente i rischi dei cambiamenti climatici per la salute e le prestazioni del sistema sanitario; sviluppare progetti di collaborazione e cooperazione tra  discipline – sanitarie, pubbliche e private – e capacità analitiche per interpretare e utilizzare informazioni non sanitarie a fini decisionali anche in termine di fabbricazione.