Rendere l’Unione europea il posto più attrattivo per le science della vita entro il 2030 è l’ambizioso obiettivo della nuova Strategia Life Science, presentata dalla Commissione europea lo scorso 2 luglio (link). Il risultato atteso dovrebbe essere un aumento della competitività del Vecchio continente nel settori critici delle biotecnologie e dell’innovazione scientifica, nel solco del percorso delineato dal rapporto Draghi. 

Le scienza della vita includono varie discipline e si estendono in modo trasversale su vari settori industriali interessati dallo studio dei sistemi viventi e delle correlazioni tra di essi e sono fondamentali per il mantenimento della salute umana, animale e dell’ambiente. Il settore contribuisce attualmente al valore aggiunto dell’economia europea con quasi 1,5 miliardi di euro e assicura 29 milioni di posti di lavoro. Numeri che non sono però in grado di assicurare la competitività negli scenari globali, nonostante al solida base di conoscenze scientifiche d’eccellenza che lo ha sempre caratterizzato.

Tra pilastri per accelerare l’innovazione

La manovra studiata dalla Commissione poggia su tre linee d’azione mirate, nel loro complesso, ad accelerare l’innovazione europea, e con essa la competitività del settore life sciences. I finanziamenti totali previsti superano i 10 miliardi di euro/anno.

Sul fronte dell’ottimizzazione dell’ecosistema R&I, è prevista la promozione dell’approccio One Health e il lancio di un piano d’investimento mirato a sostenere gli studi clinici multipaese. La messa a punto di nuove soluzioni basate sul microbioma si dovrebbe giovare di un budget di € 100 milioni all’interno del programma di lavoro di 2026-2027 di Horizon Europe. Altri 250 milioni dovrebbero supportare iniziative cross-settoriali mirate allo sviluppo di nuovi prodotti guida per innovazione e sostenibilità.

La seconda linea d’azione punta a velocizzare l’accesso al mercato per le innovazioni nel mondo life sciences, sulla base del nuovo quadro regolatorio che verrà determinato dall’annuncitao EU Biotech Act. Sono anche previste iniziative di matchmaking per facilitare l’entrata in contatto tra startup, industria e investitoti. 

Non manca, infine, l’attenzione della Commissione a costruire fiducia affinché le nuove soluzioni così sviluppate vengano effettivamente adottate e utilizzate, La strategia prevede 300 milioni d’investimento per stimolare l’approvvigionamento di innovazione life sciences in aree specifiche, tra cui i vaccini next-generation e soluzioni economicamente sostenibili per i tumori. Il lancio del Life Science Coordination Group dovrebbe permettere di allineare le politiche tra i diversi settori e di meglio supportare il coinvolgimento dei diversi attori coinvolti. 

I primi commenti del mondo industriale

Molto positiva la reazione dell’industria farmaceutica innovator. “È estremamente incoraggiante che i politici EU riconoscano il bisogno di invertire i trend di declino e cercare attivamente nuovi investimenti ha dichiarato il direttore generale di EFPIA, Nathalie Moll -. Il settore è stato alle corde per due decenni in Europa e la Strategia porta alcune buone notizie nel momento in cui è più necessario. Affinché l’Europa possa effettivamente condurre è necessario investire in medicinali, attrarre investimenti, accelerare la trasformazione di questi investimenti in nuovi trattamenti e crescita economica, oltre che assicurare che i pazienti di tutta l’UE abbiamo accesso ad essi alla stessa velocità delle altre regioni”.

Positivo anche il commento di EuropaBio in rappresentanza dell’industria biotech. La Strategia, in particolare, avrebbe riconosciuto il bisogno di azioni guidate dal principio di innovazione nel settore biotech, in quanto tecnologia di frontiera, bilanciato da una confidenza dei consumatori e della società guidata dall’applicazione, che assicuri un’adozione e un impatto di successo dei prodotti.

Dal canto suo, MedTech Europe ha particolarmente apprezzato l’approccio olistico della Commissione, che riconosce il ruolo critico delle tecnologie medicali unitamente a farmaci e alla biotecnologia nell’avanzare la salute, l’innovazione e la crescita economia europea. La nota sottolinea, in modo particolare, la necessità di un quadro regolatorio moderno, efficiente e innovation-friendly, adatto allo scopo nonché prevedibile e proporzionato.