Come ogni anno a partire dal 2010, il 10 settembre scorso la ripresa dei lavori ha visto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen rivolgere ai parlamentari UE il discorso sullo Stato dell’Unione (link al testo completo), che riepiloga i risultati fin qui ottenuti e delinea le linee di azione per il prossimo anno. Ne ripercorriamo i temi riferiti alla competitività industriale e alla ricerca e sviluppo.

Investimenti in tecnologie digitali e pulite

La presidente UE ha indicato la volontà della Commisisone di investire massicciamente nelle tecnologie digitali e pulite e di aggiungere ulteriori investimenti nell’ambito del futuro Fondo per la competitività e nel programma di ricerca e innovazione Horizon Europe, la cui dotazione di bilancio sarà raddoppiata.

Il dialogo strategico avviato con i diversi settori industriali, tra cui quelli chimico e farmaceutico, ha evidenziato l’importanza di proteggere i posti di lavoro europei agevolando l’attività imprenditoriale. Obiettivo che la Commissione sta perseguendo attraverso i vari pacchetti di semplificazione normativa. Importanti dovrebbero rivelarsi anche il 28° regime d’impresa e l’Unione dei risparmi e degli investimenti, soprattutto a sostegno delle startup europee ad alto potenziale nelle tecnologie chiave, tra cui le biotecnologie. 

Altro passaggio chiave del discorso di Ursula von der Leyen riguarda la necessità di istituire una IA europea che contribuisca a potenziare l’industria e la società, compresa l’assistenza sanitaria. 

Investimenti in prodotti “puliti” e “made-in Europe” ed un’economia circolare che faciliti il reperimento dei materiali necessari direttamente in Europa sono altri punti toccati da von der Leyen. La presidente ha anche confermato gli obiettivi del Green Deal per il 2030 (-55% delle emissioni) e il ruolo strategico di questa trasformazione per indipendenza europea. 

In campo sanitario, Ursula von der Leyen ha annunciato che l’Unione europea guiderà una nuova iniziativa globale per la resilienza sanitaria (Global Health Resilience Initiative), rafforzando così il suo ruolo guida a livello globale. Sono anche stati stanzianti 500 milioni di euro all’interno del pacchetto “Scegliere l’Europa” per l’attrazione di scienziati e ricercatori.

Il rapporto con gli Stati Uniti

In merito ai dazi concordati tra luglio e agosto tra presidenza americana e Commissione Ue, la presidente von der Leyen ha rimarcato che le relazioni commerciali con gli Stati Uniti sono le più importanti per l’Unione europea, con un export annuale di oltre 500 miliardi di euro. L’accordo raggiunto, ha sottolineato la presidente UE, è stato volto a mantenere l’accesso delle industrie europee al mercato americano, a salvaguardia dei posti di lavoro. “Abbiamo conferito un relativo vantaggio alle nostre imprese, perché alcuni dei nostri concorrenti diretti sono soggetti a dazi molto più elevati da parte degli Stati Uniti. È vero, partono forse da un’aliquota base inferiore. Ma se consideriamo le esenzioni che siamo riusciti a ottenere e le tariffe aggiuntive che sono state imposte ad altri, ci siamo assicurati l’accordo migliore. Senza ombra di dubbio”, ha sottolineato von der Leyen nel suo discorso. Aggiungendo poi di non credere ai dazi, che “non sono altro che tasse. Ma l’accordo garantisce una stabilità cruciale nelle nostre relazioni con gli Stati Uniti in un periodo di grave insicurezza globale”.

La maggiore indipendenza dell’Unione europea dovrebbe anche passare da una maggiore diversificazione e dall’aumento dei partnenariati, come testimoniato dai recenti accordi bilaterali con Messico e paesi Mercosur.

I commenti delle associazioni industriali

Il direttore generale di EFPIA, Nathalie Moll, ha accolto positivamente alcune iniziative intraprese dalla Commissione UE nell’ultimo anno e riprese all’interno del discorso sullo Stato dell’Unione. 

Tra queste, sottolinea il commento pubblicato sul sito dell’associazione,  dell’industria farmaceutica innovator, figura l’annuncio di una strategia per le scienze della vita, comprensiva di azioni per migliorare la competitività della regione.

L’Europa di oggi continua ad essere rimodellata dalle dinamiche geopolitiche, dai cambiamenti nella politica commerciale e dalle ambizioni delle regioni concorrenti di assumere un ruolo di leadership nel campo della ricerca e della produzione farmaceutica – ha sottolineato Moll -.  Restiamo fiduciosi che attraverso la riforma della legislazione farmaceutica dell’UE, la strategia per le scienze della vita e la legge sulle biotecnologie, nonché le iniziative volte a semplificare e accelerare i processi di innovazione, assisteremo a un impegno a invertire le tendenze negative degli ultimi anni. Siamo lieti che la presidente von der Leyen abbia riconosciuto l’importanza dei dialoghi strategici con l’industria e della relazione Draghi”.

Moll ha anche ricordato il rischio che vive attualmente la posizione dell’Europa come innovatore nel settore sanitario, posizione che sarebbe in pericolo. “Il successo richiede un ambiente operativo urgentemente aggiornato e attraente, un impegno a investire in nuovi farmaci e a utilizzarli, nonché un reale desiderio di leadership”, ha scritto nella sua nota.

Anche MedTech Europe, in rappresentanza dell’industria delle tecnologie medicali, ha pubblicato una nota di commento al discorso sullo Stato dell’Unione della presidente von der Leyen, in cui viene sottolineato come forza, resilienza e competitività  dipendano in primo luogo dalla salute delle persone

Particolarmente apprezzati sono stati i passaggi del discorso della presidente della Commissione dedicati a competitività e semplificazione, aggiungendo che tuttavia l’Europa deve confermarsi leader in campo sanitario. Salute e tecnologia devono avanzare insieme, scrive MedTech Europe, che chiede un quadro normativo e politico che trasformi l’innovazione sanitaria di livello europeo che caratterizza l’Europa in un accesso tempestivo per i pazienti, così da promuovere anche la produttività, la resilienza e la crescita sostenibile.