Da 64 anni, giugno è il mese del Simposio di Associazione Farmaceutici Industria, un evento imperdibile per quanti operano nella filiera del farmaco e del parafarmaco. L’evento ha, tra le sue molteplici peculiarità, una caratteristica che lo rende unico, ovvero quella di essere sempre in linea con l’attualità, molto spesso anche anticipando tematiche e possibili ipotesi di soluzione.

Non mi soffermo oltre, in quanto desidero rimandare il lettore direttamente all’articolo a firma del Presidente Giorgio Bruno (p. 6) e al riassunto dei contenuti di tutte le Sessioni Tecnico-Scientifiche (pp. 56-61).
Proprio il titolo del Simposio di quest’anno, Dalla conoscenza alla digitalizzazione per la competitività dell’industria della salute, è un utile spunto per introdurre il tema centrale del fascicolo di giugno, ovvero risultati e potenzialità dell’applicazione dell’AI nel mondo Pharma. Quattro sono gli articoli che affrontano l’argomento da differenti angolature. Nel primo contributo (p. 28) ci siamo focalizzati sulle molteplici iniziative della Commissione UE per permettere un utilizzo di questa nuova tecnologia in un ambito “risk free”. Attività che sono sfociate nella emissione di regolamenti ad hoc. AI Act, EHDS e direttiva PDL sulla responsabilità di prodotto. Nel secondo articolo (p. 36), un’intervista doppia a Marcello Fumagalli, direttore generale CPA Italy, e a Vittorio A. Sironi, docente presso l’Università di Milano-Bicocca, mette in luce come l’AI stia trasformando il settore farmaceutico, accelerando la ricerca, migliorando la sicurezza dei farmaci e aprendo la strada a terapie personalizzate. Viene affrontato, in particolare, un aspetto molto rilevante, ovvero la riservatezza dei dati raccolti e la tutela degli stessi.

Proseguiamo con un’intervista (p. 42) a Massimiliano Turaizzini, imprenditore, divulgatore e già autore del libro Assumere un’Intelligenza Artificiale in azienda, edito da Tecniche Nuove. Nel testo si parte dal presupposto che l’AI generativa debba essere considerata come uno “stagista”, in possesso di capacità ma bisognoso di fare esperienza, come in genere accade quando si ingaggia un giovane proveniente dagli studi. L’ultimo articolo (p. 46) spiega come sia possibile integrare dinamicamente e collaborativamente l’AI generativa con la metodologia Lean Six Sigma. L’obiettivo è quello di incrementare la qualità dei processi, utilizzando allo stesso tempo l’AI generativa rappresentata dai modelli di linguaggio avanzati (LLM) come ChatGPT, così da offrire velocità di elaborazione e interazioni avanzate per supportare l’applicazione della metodologia integrata Lean Six Sigma. L’articolo è redatto dalla collaborazione tra Eliana Rosso, lean manager di Six Sigma Expert, e Matteo Sartori, PhD e Clinical Expert, centrale la comprensione di quanto illustrato non è per tutti, ma il messaggio che desideriamo trasmettere al lettore, anche se non in possesso di tutte le chiavi di interpretazione, è comunque quello che la metodologia Six Sigma, ampiamente utilizzata per migliorare la qualità dei processi, integrata con Lean management, può costituire una sinergia che porta qualità, efficacia ed efficienza; un connubio rafforzato da un utilizzo adeguato dell’intelligenza artificiale.

Troverete, inoltre, ulteriori riferimenti all’AI in vari contributi presenti in questo fascicolo. Non mi resta che augurare a tutti una buona lettura e darvi appuntamento a Rimini, dall’11 al 13 giugno.