Il dibattito sul testo definitivo del Critical Medicine Act è più acceso che mai e ha visto nei giorni scorsi tre principali associazioni europee di categoria del comparto farmaceutico – EFPIA per l’industria innovator, Medicines for Europe per quella dei farmaci fuori brevetto e e lo European Fine Chemicals Group (EFCG) in rappresentanza dei produttori di principi attivi farmaceutici – intervenire a un evento organizzato presso il Parlamento europeo dai parlamentari UE Tomislav Sokol e Vlad Vasile-Voiculescu.

Evento che è stato l’occasione per presentare una visione condivisa dalle parti industriali sui punti fondamentali che dovrebbero venire considerati nella messa a punto finale del Critical Medicines Act al fine da garantire l’autonomia strategica dell’UE in campo sanitario e dar vita a forniture stabili di principi attivi e medicinali per i pazienti europei. 

Gli obiettivi indicati dalle tre associazioni industriali partono dall’obbligo di includere criteri non basati sul prezzo nelle gare di appalto, criteri quali ad esempio la sicurezza delle forniture o la rispondenza a standard ambientali e sociali. Le pratiche di approvvigionamento dovrebbero anche venire migliorate assicurando tempi di consegna adeguati, quantità minime e gare multi-vincitore. 

I piani nazionali dovrebbero implementare una visione olistica, che includa sia gli approvvigionamenti che gli aspetti di prezzo e rimorso e altre misure applicabili ai medicinali critici, come ad esempio quelle di contenimento dei costi, di congelamento dei prezzi e gli obblighi di stoccaggio

La produzione di medicinali e ingredienti attivi farmaceutici dovrebbe venire sostenuta da robuste partnership per la sicurezza degli investimenti che vedano impegnati l’Unione europea, gli stati membri e l’industria con il fine di aumentare la capacità produttiva, modernizzare i siti esistenti e sviluppare tecnologie di processo innovative.

Le associazioni industriali chiedono anche maggiore solidarietà a livello europeo sulle riserve strategiche UE e mandati nazionali di stoccaggio, al fine di assicurare che, in caso di carenze, l’accesso dei pazienti ai medicinali abbia la precedenza sull’accaparramento. 

La lettera aperta al COREPER di Medicines for Europe

In concomitanza all’evento al Parlamento UE, Medicines for Europe ha anche pubblicato una lettera aperta al COREPER (il Comitato dei rappresentanti permanenti presso il Consiglio europeo, organo preparatorio dello stesso), in cui presenta in dettaglio tutti gli elementi di preoccupazione circa un paventato indebolimento del Critical Medicines Act.

Siamo scioccati nel vedere gli sforzi concertati di alcuni stati membri per indebolire il più possibile l’Atto e ci domandiamo come ciò sia compatibile con l’ambizione politica del Consiglio europeo di supportare una maggiore autonomia europea, la diversificazione delle forniture e la solidarietà europea”, si legge nel testo della lettera.

Al centro della questione, vi sarebbe l’argomentazione delle competenze nazionali utilizzata per non introdurre nel Critical Medicines Act criteri di sicurezza dele forniture per i mercati dei medicinali generici. Per Medicines for Europe non ci sarebbe violazione delle competenze nazionali, in quanto l’Atto chiederebbe agli stati membri di essere pienamente conformi a obblighi legali già esistenti, come la direttiva Public Procurement o quella sulla trasparenza di prezzo e rimborso, e di riportare al Gruppo di Coordinamento Medicinali Critici. 

La lettera aperta fa anche una dettagliata disamina dei fattori che disincentivano gli investimenti in questo particolare momento geopolitico e di quelli che minano la solidarietà tra stati membri.