Lo prevede l’ultima analisi di GBI Research ‘Global diabetes drugs market to 2023 – A diversifying treatment landscape as GLP-1 receptor agonists and SGLT-2 inhibitors gain ground following landmark cardiac outcomes’, che ha fotografato l’attualità del mercato del diabete e delineato il futuro prossimo di un’area terapeutica che sta crescendo rapidamente su scala globale. Di qui al 2023 il mercato del diabete è atteso crescere del 7,2% annuo CAGR, scrive il rapporto, fino a raggiungere i 158,8 miliardi di dollari (erano $ 97,4 mld nel 2016).

 

Il mercato dei farmaci per i diabete si gioverà dei nuovi principi attivi

I casi di diabete di tipo 2 contano da soli per il 90-95% di tutti i casi di diabete mellito. Sotto questo termine ricade un insieme di patologie di diversa eziologia caratterizzate da iperglicemia cronica a causa di un’insufficiente produzione dell’ormone insulina da parte del pancreas. Gli Stati Uniti dovrebbero essere una delle aree geografiche che più soffriranno l’emergenza diabete nei prossimi cinque anni, con una prevalenza in forte crescita e un’incidenza che dovrebbe raggiungere il 4% nel 2023 (dal 2,5% del 2016).

I nuovi farmaci stanno ridisegnando il mercato

L’ultimo decennio ha visto l’entrata in commercio di alcuni nuovi principi attivi che stanno lentamente ridisegnando il mercato dei farmaci contro il diabete. Più in particolare, gli agonisti del recettore glucagon-like peptide-1 (GLP-1), gli inibitori del sodium–glucose linked transporter 2 (SGLT-2) e gli inibitori della dipeptidil peptidasi 4 (DPP-4) rappresentano tutti nuove classi di farmaci non più basati sull’insulina, che si vanno accaparrando sempre più ampie fette di mercato. Ad essi, secondo GBI research, si affiancherà nei prossimi anni la scadenza di alcuni brevetti sui farmaci a base di insulina, che potranno venire così genericizzati. “Nel 2016 i primi cinque prodotti erano tutti delle insuline e rappresentavano il 47% del mercato per vendite. Nel 2023 ci si attende che i primi dieci prodotti occuperanno una market share del 42%, molta della quale sarà rappresentata da prodotti non-insulinici”, ha spiegato l’analista di GBI Research Oliver Mundell.

L’esperto prevede anche che l’entrata di nuove società attive in quest’area terapeutica farà aumentare la competitività del mercato, che verrà comunque ancora dominato da Novo Nordisk. I nuovi prodotti come l’insulina degludec, e quelli attesi a breve come il semaglutide (anche in forma orale), dovrebbero compensare le perdite attese da prodotti di vecchia data come l’insulina detemir. Ma non basta: secondo Mundell, uno scenario di ancor più lungo periodo vedrà la disponibilità d’insuline a rilascio estremamente prolungato e di un pancreas completamente artificiale, che utilizzi sia l’insulina che il glucagone, quali strumenti per migliorare la sicurezza e la facilità di assunzione dei farmaci.