I rappresentanti di Merck, azienda tedesca specializzata nei settori farmaceutico, chimico e delle life sciences, e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno recentemente lanciato la campagna 2013 per combattere la schistosomiasi in Sudan. È la prima volta che il Sudan beneficia della donazione di praziquantel di Merck all’OMS. In totale, l’azienda farmaceutica ha fornito all’OMS 6 milioni di compresse di praziquantel per il trattamento su larga scala della schistosomiasi nel Paese. Il valore totale dei farmaci si attesta intorno ai 2,4 milioni di sterline sudanesi (più di 400.000 euro). Il programma di donazione Merck è uno dei progetti cardine di impegno sociale dell’azienda, e rappresenta un contributo per migliorare l’assistenza sanitaria nei Paesi in via di sviluppo.

La schistosomiasi è molto diffusa in Sudan. Secondo l’OMS, si stima che siano 5,8 milioni – il 15% circa della popolazione – le persone che necessitano di trattamento; per la maggior parte si tratta di bambini. Il principio attivo praziquantel permette di trattare tutte le forme di schistosomiasi; è un trattamento ben tollerato e per questo inserito dall’OMS nella lista dei farmaci essenziali.

«Il Merck Praziquantel Donation Program è una parte importante del nostro impegno sociale in Africa», ha affermato Frank Gotthardt, Head of Public Affairs in Merck e responsabile del programma di donazione. «Poiché vogliamo combattere la schistosomiasi in modo sostenibile, ci siamo impegnati a mantenere il nostro impegno in collaborazione con l’OMS fino a quando la patologia non sarà debellata in tutta l’Africa». In totale, fino ad oggi sono stati trattati 28 milioni di bambini grazie al Merck Praziquantel Donation Program. Dal 2007, Merck ha fornito all’OMS ogni anno, e a titolo gratuito, fino a 25 milioni di compresse contenenti il principio attivo Praziquantel. A medio termine, l’azienda incrementerà questo numero di dieci volte, fornendo 250 milioni di compresse l’anno. L’impegno nella donazione per l’intero continente è stimato in circa 17,2 milioni di euro (oltre 102 milioni di sterline sudanesi) all’anno.