“Crescita e competitività del Paese: il ruolo delle biotecnologie” è il titolo dell’incontro tenutosi nell’ambito della prima edizione della European Biotech Week (EBW) e organizzato da Assobiotec, l’Associazione Nazionale per lo sviluppo delle Biotecnologie in collaborazione con EY. Il presidente di Assobiotec, Alessandro Sidoli, e Antonio Irione, Advisory Life Science Leader di EY, hanno tracciato un quadro delle potenzialità del comparto biotecnologico nello sviluppo economico italiano. «La Commissione Europea – ha commentato Sidoli – ha identificato le biotecnologie tra le Key Enabling Technologies (KET) in grado di contribuire, in termini di valore aggiunto, al rilancio di molteplici settori dell’industria tradizionale e alla gestione delle molte sfide che la nostra società si trova ad affrontare nei settori della salute, dell’agricoltura, dell’energia e dell’ambiente».
«Il biotech in Italia, uno dei comparti più innovativi a livello nazionale, rappresenta una risorsa da preservare per il netto contributo che riesce a garantire al Paese sia in termini di sviluppo economico/occupazionale – con una crescita complessiva del fatturato di settore del 6,3% – che di investimenti in R&S, con le sole pure biotech che arrivano a investire il 45% del fatturato in R&S – ha affermato Antonio Irione, Advisory Life Science Leader di EY. – Se da un lato  la nascita di un numero sempre maggiore di Cluster Nazionali sulle Biotecnologie evidenzia l’importanza che giorno dopo giorno tale settore sta assumendo nel nostro Paese e che potrebbe essere valorizzata da una più forte aggregazione tra PMI e Istituzioni, dall’altra l’Italia sconta la mancanza di una cultura del Venture Capital, che limita sensibilmente il numero ed il valore dei finanziamenti generando difficoltà superiori a quelle affrontate in altri Paesi Europei».