Intervista a Jane Griffiths, Jannsen Europe, Middle East and Africa, e a Bill Hait, Global Head of Janssen Reasearch & Development
I costi della sanità in Europa continuano a crescere e gli investimenti in ricerca e sviluppo da parte degli enti pubblici e privati sono in stallo, secondo quanto pubblicato dal recente studio condotto da Deloitte Health Economics group e commissionato da Janssen. Complice certamente la crisi economica e un aumento dei costi e dei rischi della ricerca.
«Sono diversi i fattori responsabili dell’aumento dei costi e dei rischi della ricerca scientifica a cui stiamo assistendo. Innanzitutto la complessità delle malattie con cui abbiamo a che fare oggi. Pensiamo ad esempio ai tumori; esistono più di 200 forme neoplastiche con pathway molto complicati. La complessità delle patologie ricade sugli studi clinici che richiedono ad esempio test diagnostici sempre più sofisticati per la selezione dei pazienti o per la valutazione degli outcomes e un numero sempre maggiore di pazienti», afferma Bill Hait, Global Head of Janssen Reasearch & Development e spiega che per ridurre o almeno contenere i costi, la ricerca si dovrà focalizzare sull’identificazione dei fattori causali e critici delle malattie, sulla selezione sempre più mirata dei pazienti (con biomarcatori) così da ridurre le dimensioni, la durata e la complessità degli studi clinici.
Utilizzare meglio le risorse non significa solo risparmio, ma anche collaborare in modo più efficace e condivisione degli obiettivi con partner. «In futuro le aziende dovranno imparare a collaborare tra loro e condividere i problemi più difficili da raggiungere. È inoltre necessario che le aziende collaborino in modo attivo e proficuo con le istituzioni, gli enti regolatori e i governi», dichiara Jane Griffiths, Jannsen Europe, Middle East and Africa.
Tiziana Azzani