Nella sessione di apertura della Conferenza nazionale dei dispositivi medici, Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica, afferma che: «I costi standard non devono essere visti come un’alternativa ai tagli lineari per definanziare ulteriormente il Servizio sanitario nazionale, ma devono essere concepiti come fattori di razionalizzazione attraverso il Patto per la Salute. È importante in questo senso che i percorsi diagnostico-terapeutici non vengano standardizzati e massificati, ma continuino a tenere in considerazione le specificità indispensabili per le singole esigenze del paziente e per una buona Sanità». Rimondi auspica che: «Governo e Regioni con il Patto per la Salute mettano finalmente mano a sprechi e inefficienze per una Sanità sostenibile che venga riorganizzata secondo principi di appropriatezza, qualità ed efficienza dei servizi. Quello che temiamo però è che, per far quadrare i conti, con i costi standard si introducano modalità di acquisto centralizzate che guardino principalmente al prezzo, incentivando i monopoli e penalizzando la qualità dei servizi offerti al cittadino. Siamo pronti a dare tutto il nostro sostegno a qualunque decisione che vada nella direzione di una maggiore trasparenza e appropriatezza, ma se la soluzione diventa la centralizzazione degli acquisti con lo scopo d’imporre a tutti i pazienti lo stesso prodotto al prezzo più basso, annullando qualunque esigenza specifica e azzerando il valore dell’innovazione, si andrà alla progressiva crisi di tutto il sistema salute».

«È importante – ribadisce Rimondi – ripensare il sistema salute in un’ottica di sostenibilità e di valorizzazione di settori come quello dei dispositivi medici, che possono fungere da traino per la crescita. Lo dimostra il fatto che l’export continua a crescere: nel 2012 infatti le esportazioni siano aumentate del 9,6%, a fronte di una contrazione della domanda pubblica interna del 5% e di quella privata dell’1%. Infatti le nostre imprese continuano a investire il 7,5% del loro fatturato in ricerca puntando sull’innovazione dei prodotti, aspetto che altri paesi apprezzano e valorizzano, scegliendo di acquistare e investire sui nostri prodotti».