Per la società civile, la promozione della medicina di strada è un imperativo etico; per il Ssn una soluzione da guardare con interesse dal punto di vista economico e organizzativo
Il Primo Convegno Nazionale su “La medicina di strada” promosso dalla Fondazione Isacchi Samaja Onlus, una realtà in prima linea nell’aiuto alle persone senza fissa dimora, si è chiuso con un impegno concreto: l’intento di creare una rete tra le associazioni di volontariato già attive sul territorio e gli ospedali pubblici, affinché la cura e l’assistenza alle persone senza fissa dimora nella città di Milano divenga un’azione strutturata e non lasciata alle iniziative individuali.
«Questo convegno – è stato il commento al termine della giornata di studio di Padre Aristide Cabassi e Paola Arzenati, rispettivamente presidente e direttore generale e scientifico della Fondazione Isacchi Samaja Onlus – è un primo passo. Ora dobbiamo riflettere sulle tematiche emerse e sulla necessità condivisa da tutti di creare una rete che permetta alle associazioni di volontariato e alle istituzioni pubbliche di dialogare tra loro, per poter agire con maggior vigore nell’interesse degli ultimi. Speriamo che questo sia il primo di una lunga serie di altri incontri dedicati a questo problema che interessa tutti e non può lasciare nessuno indifferente».