FARMACISTA OSPEDALIEROIl Consiglio Superiore di Sanità Sezione V – sentiti, in audizione, nella seduta del 14 aprile 2014, il Direttore Generale dell’Aifa, il Presidente della Società Italiana di Oftalmologia (Soi), il Presidente della Società Italiana della Retina (Sir), i rappresentanti della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo) – si è pronunciato in merito al caso Avastin-Lucentis: i due medicinali “pur nella diversità strutturale e farmacologica delle molecole, non presentano differenze statisticamente significative dal punto di vista dell’efficacia e della sicurezza nella terapia della degenerazione maculare senile”.

Il CSS ha inoltre reputato necessario che la preparazione di Avastin per l’uso intravitreale sia effettuata nel rispetto delle Norme di Buona Preparazione della Farmacopea Ufficiale da parte di farmacie ospedaliere in possesso dei necessari requisiti e ha raccomandato l’utilizzo dei suddetti farmaci in centri di alta specializzazione. In Italia è ormai consolidata la rete di Farmacie Ospedaliere che soddisfano tutti i requisiti richiesti per assicurare la qualità, l’efficacia e la sicurezza dei medicinali galenici sterili. Ciò sia in termini di ambienti idonei, attrezzature adeguate, tecnologie avanzate, sistemi informatizzati, competenze sviluppate relativamente alle proprietà farmaceutiche (stabilità e compatibilità del prodotto), standard tecnici di Qualità, metodiche di preparazione, controlli microbiologici, tracciabilità dei medicinali impiegati per l’allestimento e dei preparati allestiti.

Già da anni, infatti, la centralizzazione in Farmacia Ospedaliera garantisce ogni giorno in Italia la preparazione di migliaia di preparati sterili personalizzati per i pazienti (ad es. oncologici),  garantendo sicurezza e risparmio di risorse.
A tale proposito Laura Fabrizio, presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo) ribadisce: «Respingiamo fermamente l’affermazione del presidente della Società Oftalmologica Italiana (Soi) pubblicata recentemente sugli organi di stampa,secondo la quale le Farmacie Ospedaliere non sarebbero in grado di garantire sterilità del prodotto. Siamo convinti che le direttive delle Istituzioni potranno dare i migliori risultati solo attraverso una proficua collaborazione fra tutte le figure coinvolte nel processo (Medici, Infermieri, Farmacisti ecc.) e con il supporto delle relative Società Scientifiche. Ciò tutto vantaggio del SSN e dei Pazienti».