Pembrolizumab è un anticorpo anti PD-1, sviluppato da MSD e già approvato dall’FDA per il trattamento di pazienti con melanoma non resecabile o metastatico, già trattati con ipilimumab o anche con un BRAF inibitore, se con la mutazione BRAF V600 positiva. Pembrolizumab è in fase avanzata di sperimentazione in diversi trial clinici per il trattamento, in monoterapia e in combinazione, di oltre 30 tipi di tumori differenti, tra cui il tumore della vescica, del colon-retto, della testa e del collo, il carcinoma polmonare non a piccole cellule, il carcinoma mammario triplo negativo e le neoplasie ematologiche. La terapia con pembrolizumab è stata sviluppata per ripristinare la naturale capacità del sistema immunitario di riconoscere e colpire le cellule tumorali mediante il blocco selettivo del legame del recettore PD-1 con i suoi ligandi (PD-L1 e PD-L2).

Al Congresso ESMO (European Society for Medical Oncology) sono stati presentati nuovi dati sull’uso di pembrolizumab per il tumore della vescica in fase avanzata (PD-L1 positivo) e per il tumore gastrico avanzato (PD-L1 positivo) ricavati dallo studio KEYNOTE-012  e per il il tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ricavati dallo studio KEYNOTE-001. Entrambi gli studi sono in fase 1b e attualmente in svolgimento.

I risultati preliminari presentati a ESMO hanno evidenziato un tasso di risposta globale del 24% con l’uso di pembrolizumab in monoterapia e un tasso di risposta completo del 10% (3/29) per il tumore della vescica in fase avanzata (PD-L1 positivo). “Anche se in questa fase disponiamo di un campione di dimensioni ridotte, il tasso di risposta globale e la durata della risposta offrono una conferma preliminare in pazienti con tumore avanzato della vescica”, ha detto la dott.ssa Alise Reicin, Vice Presidente Oncologia, Merck Research Laboratories. “Sulla base di questi dati iniziali, MSD avvierà quest’anno uno studio in fase III volto a comprendere meglio il potenziale di pembrolizumab nel tumore avanzato della vescica”.

Il tumore della vescica è la forma più comune di tumore uroteliale, un tumore che si forma nello strato di tessuto (anche detto urotelio) che ricopre uretra, vescica, ureteri, prostata e pelvi renale. I fattori di rischio per il tumore alla vescica comprendono il fumo, l’esposizione a determinati prodotti chimici industriali sul luogo di lavoro, razza, etnia, età e genere. L’incidenza del tumore alla vescica è elevata in Nordamerica, Europa, Nord Africa, Medio Oriente, Australia e Nuova Zelanda. Si stima che nel 2012 ci siano stati 430.000 nuovi casi di tumore alla vescica e 165.000 decessi per tumore alla vescica a livello mondiale.

Per il tumore gastrico avanzato (PD-L1 positivo) i primi risultati presentati hanno evidenziato un tasso di risposta globale del 31% con pembrolizumab in monoterapia. MSD e Merck Research Laboratories sono intenzionate a proseguire con lo studio in fase II per comprendere meglio il potenziale di pembrolizumab nel tumore gastrico avanzato.

Il tumore gastrico, anche noto come tumore allo stomaco, è un tipo di tumore che ha inizio nello stomaco. La maggior parte dei tumori gastrici sono adenocarcinomi, che si sviluppano dalle cellule del rivestimento più interno (mucosa) dello stomaco. I fattori di rischio per il tumore gastrico comprendono, tra gli altri, il genere, l’età, l’etnia, l’area geografica e l’infezione da Helicobacter pylori. Più del 70% dei tumori gastrici si presentano nei paesi sviluppati e la metà dei casi nell’Asia orientale (principalmente in Cina). A livello mondiale il tumore gastrico è il quinto tipo di tumore più comune e la terza causa principale di morte per tumore.

KEYNOTE-012 è un trial clinico multicentrico, non randomizzato che valuta la sicurezza, la tollerabilità e l’attività anti-tumorale di pembrolizumab in monoterapia in pazienti con tumore al seno avanzato triplo negativo (TNBC), tumore avanzato della testa e del collo, tumore avanzato uroteliale (vescica) e tumore gastrico avanzato. Gli endpoint primari dello studio comprendono la sicurezza e la tollerabilità complessive e l’attività anti-tumorale (misurata da RECIST v.1.1) in tumori PD-L1 positivi; gli endpoint secondari comprendono la sopravvivenza senza progressione (PFS), la sopravvivenza complessiva (OS) e la durata della risposta.

I dati presentati dello studio KEYNOTE-001 riguardanti il trattamento del tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) hanno evidenziato un’attività anti-tumorale [tasso di risposta globale (ORR)] con pembrolizumab in pazienti con NSCLC avanzato (n=236) con e senza precedenti trattamenti rispettivamente del 26 e 20%, per tutti i dosaggi e programmi terapeutici. L’analisi per dosaggio (2 mg/kg ogni tre settimane, 10 mg/kg ogni tre settimane, e 10 mg/kg ogni due settimane) ha evidenziato ORR comparabili per le varie tipologie di dosaggio (33%, 21% e 21%, rispettivamente). I risultati del pembrolizumab nel tumore del polmone candidano questo trattamento a terapia di prima scelta in alternativa alla chemioterapia.

Per maggiori informazioni su Pembrolizumab http://www.merck.com/clinical-trials/search.html?kw=Pembrolizumab

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