Creare una piattaforma informatica per la condivisione a livello europeo delle informazioni riguardanti le farmacie illegali su Internet è il modo più efficiente per contrastare i seri rischi che queste rappresentano per la salute dei pazienti.
Questo il tema principale della Conferenza Nazionale organizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nell’ambito del progetto europeo di cooperazione e intelligence Fakeshare, cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dall’AIFA, che vede la partecipazione di diversi partner pubblici e privati, tra i quali figurano, a livello nazionale, i Carabinieri del NAS, il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Università “La Sapienza di Roma” e l’Università di Trento.
La Conferenza è stata l’occasione per presentare sia i primi risultati del progetto, ovvero l’interfaccia pubblica del sito fakeshare.eu (online entro la fine di ottobre), la parte riservata dedicata agli operatori del settore e gli strumenti di comunicazione predisposti, sia il progetto Fakeshare II, avviato nel settembre 2014, che ha l’obiettivo di estendere la condivisione delle informazioni ad altri Stati Membri e, nel contempo, a ulteriori tipologie di crimine farmaceutico.
Un esempio in tal senso è rappresentato dalla problematica riguardante i furti dei farmaci: nell’ambito di Fakeshare II verrà infatti predisposta una banca dati europea contenente le informazioni sugli episodi di furto registrati negli Stati Membri.
“La condivisione di informazioni organizzate e classificate tra gli operatori che lavorano in questo campo” afferma Domenico Di Giorgio, direttore dell’Ufficio Qualità dei Prodotti dell’AIFA “è una delle chiavi per il successo nella lotta al crimine farmaceutico. Il progetto Fakeshare ha permesso di creare un repertorio di best practices a disposizione di tutti i soggetti che si dedicano alle attività di intelligence e contrasto della contraffazione nei diversi Paesi europei“.