Il Nobel 2014 per la medicina e la fisiologia ha premiato John O’Keefe e i coniugi May-Britt ed Edvard Moser per le ricerche sulla modalità con cui i neuroni costruiscono le mappe dello spazio in cui ci muoviamo. Tutto si svolge all’interno della corteccia entorinale dell’ippocampo e non richiede, come si potrebbe facilmente pensare, il coinvolgimento diretto del senso della vista. Neuroni specializzati, le cosidette “grid cells”, si attivano in modo selettivo ogni volta che si passa per una determinata posizione. Ne risulta una mappa di congiunzioni neuronali a maglia esagonale, geometria che secondo i Moser rappresenterebbe il codice con cui i neuroni codificano l’informazione spaziale.
Il premio per la Chimica è andato a Stefan Hell, Eric Betzig e William Moerner, che indipendentemente uno dall’altro hanno fortemente innovato la tecnica di microscopia ottica, fino a permetterle di raggiungere una risoluzione a livello di nanometri. L’impiego di luci laser a debole intensità e di proteine fluorescenti quali marcanti hanno permesso di superare l’antico limite di Abbe: oggi la microscopia ottica permette di rivelare anche le singole molecole, un traguardo difficilmente ipotizzabile solo fino a una ventina d’anni fa.
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