L’operazione Pharmatraffic condotta dai carabinieri del Nas di Milano ha sventato un maxi-traffico internazionale di farmaci, portando all’arresto di 19 persone (6 in carcere e 13 agli arresti domiciliari), al sequestro di farmaci per circa tre milioni di euro e al sequestro preventivo di beni mobili, immobili, titoli e conti correnti per oltre 23 milioni di euro.

Pharmatraffic

L’indagine, avviata nel 2011, ha permesso di scoprire un’associazione per delinquere composta da 50 persone (farmacisti, titolari e addetti di società di commercio all’ingrosso di farmaci ad uso umano e veterinario, agenti di commercio nel settore farmaceutico, autotrasportatori della Lombardia, Liguria, Toscana, Campania, Calabria e Sicilia), di cui 14 cittadini stranieri, che, sfruttando le rispettive cariche sociali e professionali, si associavano tra loro allo scopo di commettere furti, ricettazione, riciclaggio e traffico internazionale di farmaci attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti in Italia e all’estero, principalmente in Bulgaria, Germania, Inghilterra, Irlanda, Malta, Olanda e Svizzera.

Al Nas va il plauso del ministro della salute Beatrice Lorenzin, cui si aggiunge quello del direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) Luca Pani.
«Ancora una volta – afferma Lorenzin – l’operato dei Carabinieri del Nas si è rivelato fondamentale per garantire la sicurezza dei cittadini e sgominare associazioni a delinquere che operavano nel nostro Paese. Il traffico di farmaci non solo è illegale ma mette a rischio la salute delle persone.  Questo non possiamo consentirlo. […] Quest’ultima operazione condotta dal Nas di Milano non fa altro che testimoniare la necessità di accelerare, in ambito europeo e nazionale, ogni azione in grado di contrastare tali fenomeni. In questo senso è di ieri la notizia che il nostro Paese, entro il primo luglio, recepirà la direttiva per il contrasto alla vendita on line di farmaci. Un ulteriore impegno assunto da questo Governo, che porteremo a termine».
«L’operazione Pharmatraffic – dichiara Pani – testimonia, ancora una volta, l’importante ruolo che nel nostro paese ricopre una forza di polizia altamente specializzata nel settore sanitario e farmaceutico. Questa operazione […] dimostra, ancora una volta la capacità del Nas di garantire costantemente la tutela della salute dei pazienti, non solo a livello nazionale ma anche europeo. Da un punto di vista tecnico infatti i farmaci oggetto di riciclaggio non offrono alcuna garanzia in termini di qualità e sicurezza: la non adeguata conservazione solo per fare un esempio, potrebbe infatti comprometterne l’efficacia terapeutica, con ricadute estremamente gravi per i pazienti. Iniziative come questa, inoltre, garantendo il monitoraggio costante della filiera legale permettono di individuare eventuali distorsioni nel sistema e interventi tempestivi, a tutela dei pazienti e di tutti gli operatori che nel settore farmaceutico svolgono quotidianamente il proprio lavoro, con serietà e professionalità».

I dettagli dell’indagine

L’attività investigativa – fa sapere AdnKronos – è partita dall’analisi di furti di medicinali ospedalieri ad alto costo, avvenuti presso alcune ditte depositarie e grossiste di Milano e provincia, che i carabinieri hanno rinvenuto in parte presso alcuni grossisti tedeschi e in parte sequestrato. Per sventare il traffico i militari milanesi hanno lavorato gomito a gomito con il Servizio Interpol e i colleghi tedeschi del BKA di Wiesbaden, della Metropolitan Police di Londra e della Polizia cantonale di Lugano. Un’alleanza che ha permesso di risalire all’origine di una partita di farmaci rubati in provincia di Milano, provenienti da una società di commercio all’ingrosso di farmaci di Monza, che agiva da collettore del riciclaggio giustificando a sua volta la provenienza dei farmaci mediante false fatture di acquisto da società inglesi, irlandesi e maltesi.

Le indagini successive hanno permesso di individuare un vasto sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di specialità medicinali ad uso umano, di elevato costo, soggette a regime di temperatura controllata, radicato principalmente in Lombardia, ma esteso anche in Liguria, Sicilia, Calabria, Toscana e Campania, con collegamenti in Paesi esteri. Grazie a rogatorie internazionali in Inghilterra e Svizzera, i militari del Nas di Milano hanno tracciato i flussi del denaro illecito diretto verso una società centroamericana del Belize, che aveva una succursale e un conto corrente in Svizzera.

L’autorità giudiziaria elvetica ha identificato alcuni appartenenti all’organizzazione criminale acquisendo informazioni sulla ripartizione dei proventi illeciti e, grazie alla collaborazione del Nas milanese che ha ricostruito le transazioni finanziarie dei conti bancari svizzeri di alcune società, lo scorso ottobre ha arrestato 3 cittadini svizzeri e un italiano ed eseguito un sequestro per equivalente di 5 milioni di euro. Le indagini elvetiche, in sostanza, hanno confermato il riciclaggio internazionale di farmaci. Gli accertamenti del Nas di Milano, svolti tra il 2011 e il 2012, hanno accertato che gli autori avevano commesso numerosi furti di farmaci ospedalieri ad alto costo, che venivano successivamente riciclati mediante false fatturazioni da parte di ditte inglesi, irlandesi, maltesi e svizzere, poi reimmessi nel mercato europeo da alcune ditte di Monza, Milano, Caltanissetta, Crotone, Genova, Pavia, Napoli e Sondrio, che si occupavano di dare una veste legale, facendoli figurare come acquistati da società estere.
Nel traffico erano coinvolti da un lato insospettabili professionisti, dall’altro maestranze a basso costo. Le società della “connection” erano sia italiane che straniere (Inghilterra, Irlanda, Germania, Svizzera, Malta, Polonia, Olanda e Belize).

Per ricostruire i complicati passaggi del “Pharmatraffic” è stato necessario un lavoro di anni, fatto di pedinamenti, ispezioni, perquisizioni e sequestri in farmacie, società di trasporto e commercio all’ingrosso di medicinali, 59 istituti di credito e abitazioni private. Solo nella fase di esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare e delle perquisizioni, sono stati impiegati 138 militari fra Nas e Arma. Tra i beni sequestrati agli indagati anche ville, veicoli e orologi di valore.
Nel tracciato dei pagamenti che i Nas di Milano sono riusciti a ricostruire si è potuto fotografare la strategia criminale: l’importatore italiano, per esempio, liquidava la falsa fattura estera; la società estera, sull’importo ricevuto, tratteneva la propria commissione (5-10%) e liquidava il suo falso fornitore, sempre estero, rappresentato da una società costituita ad hoc da soggetti legati ai furti in Italia. Passaggi molto articolati che coinvolgevano più figure, ognuno con il suo ruolo: dall’autista/ladro al broker, al grossista.

Dopo l’individuazione dell’organigramma dell’associazione per delinquere, e i primi interventi finalizzati a tagliare le linee di riciclaggio, smarrimenti e furti legati ai siti logistici e a vettori di interesse operativo sono sensibilmente diminuiti – spiegano i carabinieri – ma si è assistito a una recrudescenza delle rapine ai tir e soprattutto all’aggressione delle farmacie ospedaliere.