La febbre del web ha toccato anche il medico, non solo lo specialista ma anche il medico di medicina generale. Secondo una recente indagine condotta da GFK Eurisko su oltre 1200 specialisti e oltre 200 medici di famiglia, praticamente tutti i medici sono collegati a internet, il 70% possiede uno smartphone (20% in piĂą rispetto al 2013) mentre un medico su due possiede un tablet. «Sono numeri importanti che testimoniano come l’informazione medico-scientifica oggi corra sul web in modo significativo anche in Italia» ha dichiarato Isabella Cecchini, direttore Dipartimento Ricerche Salute GFK Eurisko. Sul web si studia consultando libri, articoli scientifici o linee guida, si cerca la risposta a un problema o a un bisogno specifico, oppure si partecipa a corsi, tavole rotonde o congressi a distanza.

«Tra gli strumenti preferiti compaiono le App che possono fornire un aiuto pratico e anche immediato alla pratica clinica consentendo ad esempio di calcolare il dosaggio di un farmaco o di monitorare l’aderenza alla terapia. Anche i video sono molto apprezzati soprattutto da ortopedici e chirurghi» ha spiegato Eugenio Santoro, esponsabile del Laboratorio di Informatica Medica, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano.

In questa vera e propria rivoluzione digitale si stanno facendo largo anche i social media, fino a ieri guardati con sospetto, ma che oggi i clinici stanno imparando a utilizzare per creare delle communities, giĂ  diffuse negli Stati Uniti, finalizzate al confronto tra pari su problematiche specifiche. Quasi il 70% dei medici infatti possiede un account su almeno un social network, tra i quali al primo posto compare Facebook.

Un vero e proprio big bang che a breve cambierà completamente le carte in regola del gioco e al cui appuntamento è meglio farsi trovare preparati», ha commentato Claudio Cricelli, presidente Simg (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), sottolineando la necessità da parte dei medici di famiglia di ampliare le proprie competenze digitali per stare al passo con la cascata elettronica che sta investendo tutto il sistema sanitario, dalla ricetta elettronica alla probabile prescrizione di farmaci con piano terapeutico, «Dovrà quindi imparare a compilare un piano terapeutico e avrà bisogno di informazioni e approfondimenti su patologie e farmaci che fino a ieri erano unicamente gestite dallo specialista».

In questa trasformazione quale ruolo può giocare l’azienda farmaceutica e l’informatore scientifico?

«L’informatore scientifico dovrĂ  gestire la multicanalitĂ  e aiutare  il medico a orientarsi tra le molteplici e informazioni multicanale offerte dalle aziende», ha concluso Isabella Cecchini. Cricelli, anticipando l’arrivo nei prossimi 5 anni di 15-20mila nuove leve, in sostituzione dei pensionamenti, ha sottolineato come il web possa rappresentare lo strumento piĂą indicato a garantire l’informazione anche su farmaci maturi, che hanno perso il brevetto e sui quali probabilmente i nuovi medici saranno poco preparati.

 

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