Il metodo
Il report utilizza i dati riguardanti la spesa pro capite mondiale nella sanità creato dall’OMS e diversi fattori che determinano la qualità dei servizi sanitari. Per determinare quest’ultima vengono presi in considerazione fattori base come l’aspettativa di vita e la mortalità infantile, così come parametri cosiddetti complessi come ad esempio gli anni di vita ponderati per la disabilità (Disability-Adjusted Life-Years, DALYs) e aspettativa di vita regolata per gli anni di vita vissuta in salute (Health Adjusted Life Expectancy – HALE), in aggiunta ai fattori relativi all’invecchiamento della popolazione e tasso di mortalità generale.
Lo scopo dell’infografica rielaborata da Medigo-Turismo Medico non è quello di classificare i Paesi a seconda della loro qualità assoluta in materia di sanità ma di rappresentare l’efficienza dei diversi stati per definire se essi stanno investendo in maniera corretta i fondi destinati alla sanità.
I risultati
L’Italia si aggiudica il quarto posto tra i Paesi con miglior performance sanitaria, dopo Giappone, Singapore e Svizzera, ma davanti a Germania, Francia e anche UK.
Bocciati gli Stati Uniti, che spendono tanto (9216 $), ma a fronte di un basso standard di qualità. Promossi, invece, e forse inaspettatamente diversi Paesi in via di sviluppo dell’America del Sud (Perù, Colombia, Ecuador), del Medio Oriente (India, Cina, con Nepal e Vietnam giudicati addirittura eccellenti) e anche dell’Africa (Etiopia e Madagascar).
«I Paesi in via di sviluppo sono considerati virtuosi perché per le risorse di cui dispongono, effettuano buoni investimenti in salute, e cioè allocano in maniera efficiente e oculata il proprio budget sanitario. Altri Paesi invece, con maggiore spesa procapite nella sanità non possono garantire questo risultato in quanto “sperperano” questo budget in maniera non efficiente, non garantendo ai propri cittadini uno standard di qualità proporzionato alla spesa effettuata» dichiara Giulia Gutterer, online Marketing Manager di Medigo.