Un accordo di cooperazione tra l’agenzia regolatoria iraniana Iran Food and Drug Administration e la multinazionale farmaceutica Sanofi è stato firmato nel corso della recente visita della delegazione iraniana guidata dal presidente Hassan Rohani in Francia. Il Memorandum di cooperazione sigla l’avvio di colloqui per verificare la possibilità di rafforzare la presenza di Sanofi in Iran attraverso una maggiore collaborazione con i produttori locali.
L’obiettivo è innalzare gli standard qualitativi dell’industria farmaceutica iraniana, a cui potrebbero venire quindi trasferite produzioni nei settori delle patologie croniche e non comunicabili. I colloqui, ha annunciato Sanofi, avverranno nel rispetto di tutte le leggi applicabili, tra cui quelle sulle restrizioni commerciali
Una seconda linea d’azione prevede la collaborazione tra Sanofi e il Ministero della Salute iraniano per lo sviluppo di programmi di prevenzione, controllo e gestione dei rischi legati a patologie croniche quali il diabete.
Il Memorandum di cooperazione prevede, infine, di valutare il possibile miglioramento della disponibilità in Iran di registri e studi epidemiologici accurati e affidabili: la società scientifica iraniana dovrebbe venir coinvolta nello sviluppo di un solido know how in tal senso, sia su scala nazionale che internazionale. L’iniziativa dovrebbe contribuire a migliorare la qualità delle politiche sanitarie e sociali del governo iraniano e il loro impatto sulla popolazione persiana. Le aree terapeutiche interessante dovrebbero essere, secondo reso noto alla firma del Memorandum, il diabete, le malattie cardiovascolari, la sclerosi multipla e le malattie rare.
“Sanofi ha costruito una presenza di lungo termine in Iran e, come multinazionale farmaceutica n°1 nel paese, è impegnata a fornire soluzioni per la cura della salute dei cittadini iraniani che siano sia innovative che ben acceratate”, ha dichiarato Serge Weinberg, Chairman del Board of Directors di Sanofi. “Con questa cooperazione, considereremo la possibilità di aumentare il nostro impatto in Iran, dove operiamo da più di dieci anni, e di rafforzare le collaborazioni industriali già in atto”.