Sanofi Pasteur MSD accoglie le iniziative europee per promuovere la vaccinazione negli anziani come standard di prevenzione. Lo annuncia in un comunicato stampa e presenta i risultati di uno studio sul valore della vaccinazione negli anziani per la Salute Pubblica in Europa al primo Congresso biennale WAidid  (World Association for Infectious Diseases and Immunological Disorders – Associazione mondiale per le malattie infettive e disordini immunologici), che si e concluso a Milano il 20 febbraio 2016.

Studio sul valore della vaccinazione negli anziani per la Salute Pubblica in Europa
Studio sul valore della vaccinazione negli anziani per la Salute Pubblica in Europa

Due poster basati sulla revisione della letteratura e redatti da un gruppo di esperti europei e di Sanofi Pasteur MSD hanno evidenziato il burden delle malattie prevenibili da vaccinazione negli anziani in Europa dovuto al calo delle coperture vaccinali e alle differenze nelle raccomandazioni di vaccinazione per gli anziani in Europa.

«A fronte di malattie prevenibili da vaccino ormai ben controllate nella popolazione pediatrica, un numero molto maggiore di casi di malattie prevenibili con le vaccinazioni si verificano negli anziani, in particolare dal momento che la dimensione di questa popolazione continua ad aumentare – ha osservato Susanna Esposito, presidente di WAidid. – È importante capire che i vaccini non sono solo per i bambini e che la vaccinazione dovrebbe essere considerata una componente chiave di prevenzione di routine per preservare la salute dei nostri anziani».

Con una popolazione europea che invecchia, la vaccinazione negli anziani è una componente delle strategie preventive che si prefigge di ridurre l’onere delle malattie e salvare vite umane. Essa mira, inoltre, a prevenire gravi complicanze e il loro impatto negativo sul declino funzionale legato all’età, che potrebbero portare alla perdita di autonomia.

La vaccinazione negli anziani raccomandata in Europa

Diversi vaccini sono raccomandati in tutta Europa per gli anziani, perlopiù nella popolazione dai 65 anni in su, per proteggerli da malattie come l’influenza, la pertosse, le malattie da pneumococco o da Herpes Zoster, noto anche come  Fuoco di Sant’Antonio, tenuto conto della loro maggiore vulnerabilità a causa del naturale declino del sistema immunitario dovuto all’età (la cosiddetta “immunosenescenza”).

«Negli anziani, alcune malattie infettive come l’influenza, le malattie da pneumococco o l’Herpes Zoster possono avere un esito peggiore rispetto alla popolazione più giovane, esito che conduce in alcuni casi a una cascata di eventi e a un declino dello stato funzionale – ha dichiarato Gaetan Gavazzi, Policlinico Universitario di Grenoble. – L’insorgenza di queste malattie negli anziani può essere l’inizio di perdita di autonomia, eppure tutto questo potrebbe essere evitato grazie alla vaccinazione».

In confronto alle coperture vaccinali dell’infanzia, le coperture vaccinali negli anziani sono di gran lunga inferiori negli stessi Paesi europei.

Ad esempio, nonostante l’obiettivo ufficiale raccomandato dall’OMS e dal Consiglio dell’Unione Europea relativo alla copertura vaccinale contro l’influenza sia del 75%, solo 2 Paesi (Paesi Bassi e Regno Unito) sono riusciti a raggiungerlo.

Nel 2012-13, riporta il comunicato stampa, la copertura vaccinale per l’influenza negli anziani varia dall’1% al 77% (con una media del 45%) in 24 Paesi europei e, negli ultimi anni, essa è in calo a livello globale in tutta Europa.

Dati salienti tratti da: “Review of epidemiological and morbidity-mortality data of vaccine-preventable diseases in seniors in Europe”

Questo studio sui dati epidemiologici, di morbidità e mortalità relativi alle malattie prevenibili da vaccinazione negli anziani in Europa dimostra che i vaccini hanno un ruolo chiave nelle strategie di invecchiamento in buona salute. Oltre alla significativa riduzione della spesa sanitaria strettamente legata alla salute e alla qualità della vita quotidiana, esso sottolinea anche la necessità di migliori programmi di vaccinazione per gli anziani in Europa per garantire lo stesso successo dei risultati ottenuti per le vaccinazioni pediatriche.

Influenza: si stima che circa 38.500 decessi si verificano ogni anno nei Paesi UE/EEA, di cui il 90% negli anziani. In Francia, durante la stagione 2014-15 influenzale, circa 30.000 soggetti sono stati ricoverati per influenza in unità di terapia intensiva, con conseguenti 3.133 ospedalizzazioni (47% in 65 anni), e la mortalità ha superato la soglia media di 18.300 individui (90% in 65 anni). Questo aumento è dovuto all’influenza e ad altri fattori legati all’inverno. Stesso andamento in altri Paesi europei. In Italia, in relazione a quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, nella stagione 2014-2015 il tasso di copertura vaccinale nell’anziano contro l’influenza è stato del 49% cioè di 5.5 punti inferiore rispetto alla stagione precedente 2013-2014.

Malattie da pneumococco: sono 20.785 i casi confermati di malattia pneumococcica invasiva registrati in 27 Paesi UE/EEA nel 2012, soprattutto fra gli anziani.

Herpes Zoster o Fuoco di Sant’Antonio: conseguenza della riattivazione del virus varicella zoster, che rimane latente nei gangli nervosi dopo la varicella, l’Herpes Zoster è causa di oltre 1,7 milioni di nuovi casi ogni anno in Europa. Il rischio aumenta con l’età e più del 40% dei soggetti oltre i 60 anni che hanno avuto l’Herpes Zoster soffrono di nevralgia post-erpetica.

Difterite: nel 2012, 27 casi di difterite sono stati registrati in 8 Paesi UE/EEA, la maggior parte dei quali fra gli anziani.

Tetano: nel 2012, sono stati segnalati 123 casi, l’80% dei quali fra gli anziani.

Pertosse: nel 2012, sono stati segnalati 42.525 casi in 28 Paesi UE/EEA e la percentuale di casi complessiva è stata doppia rispetto all’anno precedente. L’incidenza è in aumento negli adolescenti e negli adulti e dà motivi di preoccupazione anche la trasmissione ai bambini.

Polio: nel 2012, nessun caso è stato registrato in nessuno dei Paesi UE/EEA.