È stato lanciato il 27 aprile il nuovo round di finanziamenti IMI 2 – Call 9, che stanzierà poco meno di 60 milioni di euro per progetti di ricerca nel campo della resistenza antimicrobica, dei vaccini influenzali, delle malattie reumatiche, della sicurezza dei medicinali e della qualità dei dati pre-clinici.
La data di chiusura per la presentazione dei progetti è stata fissata al 26 luglio 2016. I progetti devono essere presentati unicamente per via elettronica tramite l’apposita applicazione SOFIA (Submission of information application), per accedere alla quale i coordinatori dei Consorzi proponenti devono preventivamente presentare Domanda di accesso.
Gli argomenti di IMI 2 – Call 9
I progetti di ricerca sulla resistenza antimicrobica dovranno essere mirati a meglio valutare il rischio clinico e gli attuali interventi contro le infezioni da Clostridium difficile, e a progettare una piattaforma di ricerca europea che diventerà parte integrante del programma New Drugs for Bad Bugs (ND4BB) di IMI. Le stime indicano in circa 172 mila le persone, soprattutto anziani, infettate ogni anno dal batterio in Europa.
Nel campo delle malattie reumatiche, i progetti dovranno puntare allo sviluppo di terapie personalizzate di “immuno-tolleranza”, che rallentino la progressione dell’artrite reumatoide e aiutino i pazienti a superare gli effetti avversi spesso associati al trattamento farmacologico di questa malattia.
La “non-alcoholic fatty liver disease” (NAFLD) è una sindrome epatica che può degenerare nella steatoepatite non-alcolica (NASH). L’azione prevista da IMI 2 – Call 9 prevede di individuare nuovi biomarker per test sul sangue o per imaging del fegato, con l’obiettivo di favorire la diagnosi precoce di NAFLD e NASH e individuare i pazienti più a rischio di complicanze epatiche.
Un nuovo modello di governance e una piattaforma per testare l’efficacia dei vaccini anti-influenzali in Europa, con il concomitante sviluppo di nuovi strumenti di comunicazione, è un altro degli argomenti di ricerca proposti dal call.
La qualità dei dati è fondamentale affinché i vari stadi delle pipeline di R&D siano affrontati nella corretta prospettiva. Le aziende potranno presentare progetti volti a migliorare la qualità della ricerca nell’ottica di identificare i fattori che influenzano la qualità dei dati, di individuare le best practices e di sviluppare piattaforme di formazione. L’azione sarà inizialmente mirata alla sicurezza pre-clinica dei medicinali e alle neuroscienze.
La valutazione del profilo di sicurezza dei candidati farmaci è un altro passaggio importante dello sviluppo. L’ultimo argomento proposto dal call intende creare un database che raccolga i dati degli studi di safety sugli animali e nell’uomo su un ampia gamma di candidati farmaci. La banca dati potrà rappresentare la base per lo sviluppo di nuovi strumenti informatici per la valutazione della tossicità dei farmaci, in modo da ridurre il ricorso ai test sugli animali e favorire il successo dei trial clinici.
La Innovative Medicines Initiative
IMI è un’iniziativa di partnership tra la Commissione europea e EFPIA, la Federazione dell’industria farmaceutica europea, volta a favorire lo sviluppo del settore e l’accesso dei pazienti ai farmaci innovativi, soprattutto nelle aree di bisogno medico o sociale. Attraverso il finanziamento dei progetti di ricerca, IMI punta a facilitare la collaborazione pubblico-privato tra università, centri di ricerca, aziende farmaceutiche, associazioni dei pazienti e agenzie regolatorie.
Il programma IMI 2 2014-2024 ha un budget totale di 3,3 miliardi di euro, dei quali la metà provenienti dal programma quadro europeo Horizon 2020. Le aziende associate a EFPIA contribuiscono a finanziare la Innovative Medicines Initiative con 1,425 miliardi di euro; una piccola parte dei fondi (213 milioni) provengono da altre industrie o organizzazioni del settore life science che partecipano a IMI come membri o Partner associati su progetti specifici.
La prima fase dell’iniziativa, IMI 1, è stata lanciata nel 2008 e ha finanziato con oltre 2 miliardi di euro più di 50 progetti di ricerca su temi quali le malattie neurologiche e polmonari, il diabete, l’oncologia, l’infiammazione, la tubercolosi e l’obesità.