Attraverso l’implementazione di sofisticati strumenti metodologici, PTM Consulting è in grado di costruire un processo tecnologico-decisionale virtuoso ed efficiente e ottenere così un vantaggio competitivo sul mercato.

PTM Consulting - Roadmap Accelerator
PTM Consulting – Roadmap Accelerator

PTM Consulting, fondata nel 2002, si è affermata nel corso degli anni come partner d’eccellenza, in particolare in ambito farmaceutico, nei percorsi di innovazione di prodotto e di processo e nelle attività di trasferimento tecnologico e di conoscenza grazie alle molteplici esperienze acquisite in numerosi progetti e avvalendosi dei principi del Quality by Design, degli strumenti di analisi del rischio e delle metodologie statistiche.

PTM Consulting - Technology Transfer
PTM Consulting – Technology Transfer

La società opera a livello internazionale attraverso la sede di Sant’Ilario d’Enza, vicino a Reggio Emilia, e la filiale di San Diego.

Negli uffici italiani abbiamo incontrato il fondatore e CEO dell’azienda, Paolo Mazzoni, in compagnia di Giorgio Kyriacatis, Chief Operating Officer e Business Development Manager.

La strategia attuata da PTM nel corso degli ultimi anni vi ha portato, dottor Mazzoni, a diventare punto di riferimento nel settore delle Life Science…

Abbiamo saputo coniugare una metodologia strutturata a una capacità distintiva nella ricerca di soluzioni a supporto dei prodotti e dei processi e questo ci ha permesso di sviluppare collaborazioni con importanti clienti in ambito pharma – sia italiani che esteri – attraverso le quali abbiamo ulteriormente implementato la nostra expertise.

Siamo attualmente presenti in due nuove aree di mercato in forte crescita, medical devices e prodotti per le biotecnologie, dove è necessario intervenire con tecniche statistiche integrate.

Il nostro core rimane sempre il servizio tecnico-scientifico rivolto allo sviluppo dei prodotti e dei processi attraverso l’utilizzo di una serie di razionali e di tecniche di analisi e di gestione del rischio che ci permettono di supportare le scelte relative a ogni prodotto e processo lungo tutto il life-cycle. Abbiamo però strutturato anche alcuni servizi che ci consentono di rispondere con un approccio più integrato alle necessità dei nostri clienti offrendo risorse omogenee anche nell’ambito del trasferimento e dell’ottimizzazione dei processi medesimi.

Quali sono gli strumenti fondamentali di cui vi avvalete?

Abbiamo sviluppato lo strumento Roadmap Accelerator®, una metodologia versatile e sistematica di program management che permette di affrontare, con un approccio scientifico, le molteplici tematiche e le problematiche di gestione dei progetti in termini di prodotto, processo e organizzazione e le relative potenziali criticità, avendo sempre in mente la qualità del prodotto e la diretta integrazione con gli aspetti tecnologici e organizzativi. Basato sul modello decisionale dello Stage&Gate, combinato con sistemi di gestione del rischio e con metodiche statistiche, permette di compiere valutazioni oggettive e prendere decisioni “informate”.

Ma anche la metodologia Product&Process Optimization, cioè un processo di ottimizzazione raggiungibile attraverso un ampio uso di tools statistici basato sul nostro sistema di modellazione e mappatura Kmapp – da cui nasce il servizio di Technology Transfer – e che comprende anche gli aspetti di Quality by Design e di Quality Risk Management.

Perché partiamo da un sistema di modellazione e mappatura? Perché questo ci consente di dare una visione modulare a un processo abbastanza complesso come quello del Tecnology Transfer, che nel nostro caso sarebbe più appropriato definire “Know how Transfer”, che viene solitamente visto in una logica prettamente di prodotto ma che noi affrontiamo con un approccio integrato che parte dalle strategie dell’azienda, identifica tutti i parametri e le possibili criticità del prodotto, della tecnologia e dell’organizzazione, comprendendo anche protagonisti “terzi” rispetto al produttore. Una volta acquisite tutte le informazioni necessarie, questa conoscenza può essere “trasferita” in modo semplice, per esempio, da un laboratorio a un impianto pilota.

Come viene accolto dal mercato l’approccio proposto da PTM, ingegner Kyriacatis?

Positivamente, e i dati ce lo confermano: negli ultimi cinque anni abbiamo potenziato la nostra struttura raddoppiando il numero di dipendenti, e oggi le persone che lavorano in PTM sono circa una ventina, alle quali si somma una rete di collaboratori esterni che ci affianca per quei servizi che non rientrano nelle nostre tradizionali core competence.

Anche il numero dei progetti è cresciuto, nel 2015 sono stati circa un centinaio, e di conseguenza il fatturato grazie anche a un’ulteriore espansione geografica che ci vede presenti in diverse aree dell’Europa e degli Stati Uniti. Per raggiungere questi risultati abbiamo portato avanti un’attività su due fronti: business development per l’avvio di nuove partnership e il mantenimento e il rafforzamento delle collaborazioni già in essere attraverso un’attività di cross selling.

Certo, il periodo storico, come noto a tutti, è abbastanza critico e le aziende sono molto attente ai costi, ma uno dei nostri punti di forza è la capacità di supportare la nostra offerta di implementazioni che prevedono un break even point, attraverso il quale riusciamo a evidenziare i benefici, anche in termini di costi, raggiungibili attraverso questo investimento.

Recentemente avete partecipato, a Basilea, al Pharma PPM Toolbox, una delle maggiori conferenze europee dedicata al Pharmaceutical Product and Portfolio Management: quali impressioni ne avete riportato dottor Mazzoni?

Dalla platea è emerso un elemento trasversale: per ottenere un processo produttivo e decisionale efficace è necessario uno sviluppo organizzato, dove nulla può più essere lasciato al caso ed è pertanto imprescindibile intervenire con un approccio sistematico in grado di offrire dati oggettivi, e non più soggettivi, sulla base dei quali avviare i processi decisionali e produttivi.

Si è trattato di un incontro oltremodo interessante, perché abbiamo visto che la nostra visione è sostanzialmente allineata con quella della maggior parte dei player del mondo Life Science europei, ma anche americani.

Quello che ci piacerebbe molto fare, sarebbe avvicinare a quest’opportunità anche quelle aziende italiane che non hanno spesso la possibilità di confrontarsi in tali ambiti.

Anche per questo, nel corso del Simposio AFI di giugno abbiamo deciso di organizzare il workshop L’importanza di scegliere: la valutazione dei rischi nel decision-making a supporto della qualità, dei progetti e del prodotto con l’obiettivo di sottolineare, attraverso anche alcuni case-studies, la necessità per le aziende farmaceutiche di creare una serie di razionali per supportare le scelte relative a ogni prodotto e processo lungo tutto il life-cycle.

Chiudo il nostro incontro chiedendovi un ultimo commento “congiunto”, dottor Mazzoni e ingegner Kyriakatis…

Abbiamo la fortuna come PTM di operare nel settore delle Life Science, un ambito ancora sano e in crescita grazie anche ai continui investimenti in Ricerca&Sviluppo. Quello che dobbiamo e vogliamo continuare a fare è affiancare le aziende nel loro processo di crescita e l’unico modo per crescere è continuare a investire, implementare metodologie nuove e ottimizzare i processi.

PTM Consulting

Grazie alle metodologie impiegate e alle esperienza acquisite in numerosi progetti, PTM Consulting affianca le aziende del settore Life Science nei percorsi di innovazione di processo e di prodotto attraverso un investimento in cultura della qualità. Dalla sua fondazione, nel 2002, la società è cresciuta in competenze e in aree di interesse avvalendosi di un team interdisciplinare formato da ingegneri, chimici farmaceutici e matematici, ma anche da esperti metodologisti e manager.Logo-PTM