Non dovrebbe mancare molto alla definitiva risoluzione della controversia riguardo le somme che le aziende del settore farmaceutico devono alle Regioni in virtù dei superamenti dei tetti di spesa fissati per legge, 11,35% del Fsn per la farmaceutica territoriale (DL 159/2007), 3,5% per quella ospedaliera (DL 95/2012).

Pay back

Proprio ieri (14 luglio 2016) è stato registrato dalla Corte dei Conti il decreto “Enti Locali”, firmato il 7 luglio scorso dal Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che all’articolo 21 prova a porre rimedio all’errata determinazione dei ripiani da parte dell’Aifa, come indicato dalle sentenze del TAR Lazio (prima fra tutte la n. 4538 del 25 marzo 2015), per l’anno 2013.

Pay back, mica bruscolini!

Non si tratta di bruscolini dal momento che la relazione tecnica di accompagnamento al decreto indica quale somma complessiva del cosiddetto pay back, per gli anni 2013, 2014 e 2015, poco meno di due miliardi di euro (1,988).

Percentuali di ripiano ancora da definire

I prossimi giorni saranno decisivi per comprendere se le percentuali di ripiano a carico delle aziende ipotizzate, 90% del totale per gli anni 2013 e 2014 e 80% per il 2015, rimarranno tali o saranno modificate durante l’iter parlamentare di trasformazione in legge. Va ricordato, infatti, che tra gli emendamenti in discussione in Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati (leggi qui) ve ne sono alcuni, presentati dal Movimento 5 Stelle, che chiedono la restituzione totale del pay back senza alcuna concessione – valutata oltre 300 milioni di euro – all’industria del farmaco.

Da segnalare anche un’altra richiesta di modifica, quella delle deputate Bargero e Bragantini (PD), che ipotizza il cambiamento del ripiano sui dispositivi medici in caso di sforamento del tetto di spesa posto al 4,4% del Fsn.

Il DL 78/2015, infatti, prevede il pay back a carico delle imprese del settore a partire dal 40% per l’anno 2015 fino al 50% nel 2017. Anche in questo caso si tratta di importi rilevanti, sopratutto se si considera che lo sforamento del 2015 potrebbe attestarsi intorno al miliardo di euro, e che, come per la farmaceutica, sarà un decreto ministeriale a stabilirne i criteri di riparto.

Insomma, con queste premesse non sarà semplice giungere a una soluzione senza un intervento dei togati amministrativi. Ai posteri l’ardua sentenza.