Portrait of a smiling pharmacist in his shop

Usare la farmacia come presidio cardiologico può dimostrarsi una strategia utile di prevenzione primaria e secondaria.

Telemedicina in farmacia per prevenire i disturbi cardiovascolari farmacia come presidio cardiologico
Telemedicina in farmacia per prevenire i disturbi cardiovascolari

Uno studio presentato all’ESC Congress 2016 ha valutato l’efficacia del monitoraggio remoto tramite tecnologie di telemedicina e trasmissione dati. Nelle farmacie coinvolte nel progetto sono stati messi a disposizione degli utenti gli strumenti per il monitoraggio di diversi parametri cardiovascolari. Le stesse farmacie sono state collegate 24 ore al giorno a un team di cardiologi per consulenze telefoniche.

Le malattie cardiovascolari hanno prevalenza e incidenza elevate e sono generalmente associate con un alto rateo di mortalità e ospedalizzazione. 

In molti casi, il tempo diventa un fattore cruciale per scongiurare le conseguenze più gravi di un evento acuto. Per molti soggetti, è necessario un monitoraggio continuo per “non perdere tempo” e per una corretta prevenzione primaria e secondaria.

Progetto sull’uso della farmacia come presidio cardiologico

«Al dipartimento di cardiologia dell’università di Brescia – spiega Leonardo Bolognese, direttore Cardiologia ospedale di Arezzo e Local Press Coordinator ESC – hanno messo a punto un progetto che aveva lo scopo di valutare l’efficacia del monitoraggio remoto tramite tecnologie di telemedicina e trasmissione dati.

Il monitoraggio prevedeva elettrocardiogramma, misurazione della pressione arteriosa e holter ECG come prevenzione primaria per sottoporre a screening soggetti sani o controllare pazienti a rischio come soggetti con diabete, ipertensione o dislipidemia e anche di effettuare una prevenzione secondaria in pazienti che avevano già avuto un evento cardiovascolare».

In cooperazione con il dipartimento di cardiologia dell’università di Brescia hanno partecipato allo studio l’Associazione Nazionale Italiana Federfarma e l’Health Telematic Network. Questo ha installato in 1.916 farmacie distribuite sul territorio del paese un network telematico connesso a una piattaforma di telemedicina. Qui un team di cardiologi era disponibile h24 per il consulto telefonico. Tutte le farmacie aderenti al progetto erano state equipaggiate con gli strumenti per effettuare le indagini.

Lo studio è durato dal 1 gennaio al 31 dicembre 2015. ln questo arco di tempo, il network telematico è stato utilizzato da 28282 persone con un’età media di 57 anni. I soggetti hanno utilizzato gli strumenti disponibili nelle farmacie per una serie di sintomi come palpitazioni, sincope, dolore toracico atipico, per testare la risposta alla terapia antiipertensiva e individuare ipertensione o ipotensione. I cardiologi hanno analizzato oltre 28.000 esami (18.087 ECG, 5094 ABPM, 5101 ECG Holter).

I numeri del progetto

SOGGETTI n DONNE UOMINI
28.282 14.733 13.549
Esami eseguiti Anormalità riscontrate Dettagli
ECG (18.087) 19% (3.436)
ABPM (5.094) 43% (2.190) 36% ipertensione
7% ipertensione sistolica isolata
4% ipertensione diastolica isolata
ECG Holter (5.101) 32,8% 536 fibrillazione atriale
413 aritmia ventricolare
219 blocco atrio-ventricolare
Condizioni a rischio vita 8,1%

«I risultati sono stati estremamente interessanti – aggiunge Franco Romeo, direttore Cardiologia Policlinico Tor Vergata di Roma e Local Press Coordinator ESC. – Nel 19% degli elettrocardiogrammi sono state individuate anormalità del tracciato, nel 43% delle rilevazioni pressorie sono stati individuati trend anormali nelle 24 ore in accordo con la classificazione della European Society of Hypertension come ipertensione sisto-diastolica, ipertensione sistolica e isolata e ipertensione diastolica isolata. E tra i soggetti sottoposti al monitoraggio Holter il 32,8% ha rivelato la presenza di aritmie come fibrillazione atriale, aritmie ventricolari e gravi blocchi atrio-ventricolari; 8,1% dei quali erano in pericolo di vita. Quando erano individuate delle anormalità i soggetti erano inoltrati alla valutazione di un medico di famiglia o a un cardiologo per successive valutazioni, mentre in caso di rischio imminente i pazienti sono stati inviati al più vicino pronto soccorso».

L’importanza della telemedicina in cardiologia

«Questi dati confermano l’importanza di un’implementazione dei sistemi di telemedicina nel nostro paese dove ancora stentano a decollare – sottolinea Michele Gulizia, direttore Cardiologia Ospedale Garibaldi di Catania e Local Press Coordinator di ESC – Specialmente in cardiologia la possibilità di utilizzare strategie di prevenzione primaria e secondaria potrebbe non solo accelerare la diagnosi e il trattamento ma diminuire le cosiddette “morti evitabili” con un impatto positivo sui costi sanitari. Recentemente ANMCO e Fondazione per il tuo cuore hanno introdotto in Italia il Progetto di Prevenzione Cardiovascolare denominato “Banca del Cuore”. Si tratta di una banca digitale dei dati cardiologici, clinici e anagrafici più rilevanti di un soggetto, cui si accede da un qualunque accesso internet (pc, tablet o smartphone) e in qualsiasi parte del mondo, grazie alla propria password criptata contenuta nella card ”BancomHeart” consegnata al cittadino in occasione della visita cardiologica nella Cardiologia aderente».