Sono state pubblicate sull’ultimo numero della rivista JAMA le nuove raccomandazioni per l’analisi costo-efficacia in sanità e medicina. Il documento prodotto dal secondo “Panel on cost-effectiveness in health and medicine”, aggiorna il precedente report del 1996 agli avanzamenti scientifici per la valutazione del rapporto costi-benefici nel campo dell’innovazione e delle alternative terapeutiche che via via emergono all’attenzione dei payor e dei legislatori. Una necessità sempre più avvertita a livello globale, visto il costo crescente di molte terapie innovative a cui fa da contraltare la carenza di fondi per i servizi sanitari per permettere l’equo e diffuso accesso alle cure a tutti i pazienti. Da qui la necessità di usare tecniche analitiche in grado d’identificare l’impatto clinico ed economico delle più moderne strategie per il miglioramento della salute dei cittadini, sottolineata dai membri del Panel coordinati da Gillian Sanders, (Duke Clinical Research Institute) e Peter Neumann (Center for the evaluation of value and risk in health del Tufts Medical Center).
Le novità
La principale novità introdotta dal secondo Panel è la richiesta, per una buona analisi costo-efficacia, di includere sempre due diversi “reference case”, uno analizzato dalla prospettiva delle istituzioni preposte alla gestione della sanità, l’altro dal punto di vista dell’impatto sociale. I membri del Panel suggeriscono anche l’adozione di un “impact inventory”, una tabella strutturata in cui riportare le conseguenze di una certa scelta, sia a livello interno al quadro sanitario formale di riferimento che al suo esterno. Lo strumento è stato pensato per aiutare i decisori e i payor a identificare meglio lo scopo, le conseguenze e i confini di un certo tipo d’intervento in sanità. Il documento di consenso pone anche l’accento sulle pratiche metodologiche standard che dovrebbero venire adottare in modo diffuso per migliorare la comparabilità e la qualità delle analisi costo-efficacia. “L’analisi costo-efficacia può aiutare le decisioni informate su come applicare nuovi o esistenti test, terapie e interventi preventivi e di salute pubblica così che rappresentino un uso giudizievole delle risorse – si legge nell’articolo. – Può anche essere d’aiuto per identificare le lacune nell’evidenza sugli effetti stimati di tali interventi della sanità pubblica a livello della popolazione, e può supportare la decisione di disinvestire in interventi più vecchi per i quali ci sono alternative più costo-efficaci. L’analisi costo-efficacia fornisce un quadro di riferimento per comparare il valore realtico dei diversi interventi, insieme all’informazione che può assistere i decisori nella classificazione delle diverse alternative e nel decidere quali possano servire al meglio per i loro bisogni programmatici e finanziari”.
Il secondo Panel si è formato nel 2012 per un totale di 18 membri, selezionati sulla base dell’esperienza nel campo dell’analisi costo-efficacia. Le raccomandazioni riportate nell’articolo pubblicato su JAMA sono l’esito del consenso raggiunto nel corso dei lavori, durati oltre tre anni, e sono state sottoposte a un processo di revisione da parte di revisori esterni e di consultazione pubblica. Il primo Panel era stato riunito nel 1993 da parte dello U.S. Public Health Service e i risultati della sua analisi sono stati pubblicati nel 1996 in una serie di articoli su JAMA.