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Dopo l’ok condizionato della Conferenza Stato-Regioni tocca adesso al Parlamento dare il via libera definito per la successiva pubblicazione in Gazzetta del nuovo decreto di aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (nuovi LEA) e dei suoi 16 allegati.

Quali risorse per finanziare i nuovi LEA?
Il Fondo Sanitario Nazionale per il 2017 potrebbe non disporre delle risorse necessarie all’implementazione dei nuovi LEA

Il rischio concreto è che le novità in termini di servizi socio-sanitari previste, dopo oltre 15 anni di attesa, non potranno di fatto essere messe in pratica. La dura “sentenza” è arrivata dalla nota di aggiornamento di Economia e Finanzia 2016 che sancisce la stagnazione dell’economia e quindi un tasso di crescita del PIL al di sotto delle precedenti previsioni del Governo. Tradotto in soldoni, il Fondo Sanitario Nazionale per il 2017 potrebbe non disporre delle risorse necessarie all’implementazione dei nuovi LEA.

Quali risorse per i nuovi LEA?

Da questo punto di vista i rappresentanti degli enti locali, Stefano Bonaccini, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, e Antonio Saitta, coordinatore politico della commissione salute della Conferenza Stato Regioni, avevano espresso la propria opinione all’indomani dell’approvazione del decreto: le risorse complessive da destinare al servizio sanitario nel prossimo biennio devono essere non inferiori a 113 miliardi di euro nel 2017 e 115 per il 2018.

D’altronde non potrebbe essere diverso dal momento che, solo per i nuovi LEA, gli addetti ai lavori prevedono un incremento delle spesa pari a circa 1,5 miliardi, ben oltre gli 800 milioni previsti nella finanziaria 2016 che comunque, occorre precisare, provengono sempre dalla stessa fonte: il fondo sanitario nazionale.

La coperta è corta anche per via di altre voci di spesa ormai difficilmente comprimibili: a partire dai farmaci innovativi (oncologici e per l’eradicazione dell’epatite C su tutti), rinnovi contrattuali del personale e nuove assunzioni, investimenti in edilizia sanitaria (potrebbero essere 500 gli ospedali a rischio sismico), dispositivi medici (il 57% delle 16.500 grandi apparecchiature di diagnostica per immagini risulta obsoleto).

Prestazioni fornite ai malati dai familiari in modo informale tra i Lea, come finanziarle?

Inoltre è di questi giorni la notizia che la stessa l’Assemblea della Conferenza delle Regioni ha approvato all’unanimità un ordine del giorno affinché siano riconosciute tra i Lea anche le prestazioni fornite ai malati dai familiari in modo informale, prevedendone un contributo forfettario. Considerando che nel nostro paese ben 2,5 milioni sono gli anziani che hanno limitazioni funzionali di qualche tipo (mobilità, autonomia, comunicazione ecc.) e sono parzialmente o totalmente non autosufficienti, appare evidente il livello della portata dei finanziamenti necessari.

Dunque come fare? Per fare tutto ciò sarebbero necessarie risorse a livello degli altri Paesi europei, Francia e Germania su tutti, che investono annualmente nella sanità pubblica decisamente più dell’Italia.