La spesa farmaceutica, monitorata da Aifa, ha bisogno di nuovi strumenti di controllo. Anche e soprattutto alla luce delle peculiarità del sistema farmaceutico italiano che sino a oggi ha consentito l’accesso e la rimborsabilità a tutti i farmaci innovativi, a differenza di altri Paesi a noi vicini, come la Francia, ad esempio, dove i cittadini sono chiamati a una compartecipazione alla spesa importante.
L’Italia ha un sistema solidale, nel senso che, nonostante le differenze riscontrabili a livello regionale, tratta tutti i cittadini allo stesso modo: un dato positivo, tuttavia non privo di conseguenze.
La spesa farmaceutica nei tre ambiti
Recentemente, il sistema farmaceutico ha subito un contraccolpo, perché il controllo della spesa farmaceutica, messo in atto nei tre diversi ambiti di utilizzo dei medicinali (ospedale, territorio e continuità ospedale-territorio), non ha funzionato. In questi anni, infatti, i meccanismi di controllo sono stati efficaci nel contenimento della spesa convenzionata, ma non negli altri due comparti, con risultati a volte clamorosi.
Il disavanzo della spesa farmaceutica
Nel periodo tra il 2013 e il 2015, il sistema ha fatto registrare un disavanzo della spesa farmaceutica rispetto alla spesa programmata di oltre 3,5 miliardi di euro, valore cui si dovranno sommare altri 2 miliardi di euro previsti nel 2016. La questione è come mantenere l’accesso ai farmaci, migliorando la sostenibilità e dunque la governance, considerando l’altro problema di cui soffre il sistema: l’assenza di informazioni anticipate da parte di Aifa alle Regioni sui nuovi farmaci, sempre più costosi, rende la pianificazione della spesa un compito difficile, se non impossibile.
Misure per correggere il sistema
In questa intervista, raccolta a Gallio, nell’ambito della Summer School 2016 di Motore Sanità, Nello Martini, direttore di Drugs & Health ed ex presidente Aifa, spiega quali sono le misure che con una compartecipazione del Ssn, delle Regioni e delle aziende farmaceutiche, potrebbero correggere il sistema, portandolo, entro il 2017, vicino all’equilibrio di bilancio.