Nelle analisi dl consenso sui portfolio delle aziende farmaceutiche spesso viene data minore attenzione ai cosiddetti “outliers”, i punti che si collocano al di fuori della distribuzione principale e che potrebbero nascondere al loro interno un potenziale di sviluppo nascosto, una migliore gestione dell’innovazione e del rischio e decisioni strategiche più efficaci per il futuro dell’azienda . Almeno questa è stata l’idea degli analisi di EvaluatePharma, che nel loro ultimo rapporto “The value of outliers in consensus forecasting” sono andati a esaminare le prospettive derivanti dalle strategie di gestione del portfolio delle prime venti aziende top pharma.
Il metodo utilizzato
L’analisi è partita dall’identificazione di alcune aziende che si collocavano al di fuori del trend principale di consenso individuato nel corso dell’analisi “EvaluatePharma World Preview 2016, Outlook 2022” . In particolare, Bristol-Myers Squibb e Celgene si collocavano ben al di sopra della crescita attesa, mentre all’estremo opposto Gilead appariva in sofferenza a causa della maturità dei suo portfolio di prodotti per l’epatite C. A partire da questi dati, gli analisti hanno condotto una nuova analisi, questa volta a partire dai valori minimo e massimo delle previsione utilizzate per ricavare il precedente consenso: un modo per tenere meglio in considerazione, spiega il rapporto, tutti i possibili eventi che potrebbero intervenire a modificare lo status attuale del settore e per ottenere una migliore valutazione della prospettiva di rischio implicita in ogni portfolio aziendale.
I risultati ottenuti
Tra i casi più interessanti individuati dal rapporto, la svizzera Roche potrebbe presentare un rischio intrinseco pur continuando a crescere in linea con il mercato, mentre Merck potrebbe giovarsi dell’elevato potenziale di pembrolizumab per la terapia del melanoma avanzato per contrastare l’alto rischio legato allo sviluppo del farmaco contro l’Alzheimer verubecestat e dell’anti-colesterolo anacetrapib.
L’identificazione delle aziende che potrebbero superare le aspettative di crescita negli anni a venire o, al contrario, soffrire per eventi inaspettati è stata affrontata sulla base del calcolo del rapporto “upside/downside”. Secondo questa prospettiva, il potenziale maggiore è stato attribuito a Celgene e a Brystol-Myers Squibb. Il livello d’incertezza del portfolio è stato anche misurato calcolando il valore dello spread upside/downside, un parametro che ha dato i valori maggiori per Gilead, AbbVie ed Eli Lilly. Gli esperti di EvaluatePharma hanno anche suddiviso le venti società in tre diversi cluster, rappresentanti rispettivamente le aziende nel 25% superiore o inferiore delle previsioni di consenso 2016-2022 e nel 50% della parte mediana. Per ogni cluster sono state quindi individuate le aziende potenzialmente sovra- o sotto-performanti. Nel cluster più alto si collocano sia Celgene che BMS, che appaiono però avere prospettive diverse se si guarda ai fattori che dovrebbero spingerne la crescita. Il 46% del fatturato di BMS nel 2022 dovrebbe derivare, secondo il rapporto, da lanci recenti e solo l’1% dalla pipeline, valori che diventano rispettivamente il 24% e il 16% per Celgene. Nel gruppo a crescita media il potenziale più elevato è stato attribuito ad Amgen, il cui fatturato nel 2022 dovrebbe derivare ancora per la maggior parte da prodotti già maturi (73%), con una distribuzione simile tra nuovi lanci (16% ) e nuovi prodotti dalla pipeline (11%). Il potenziale minore è invece individuato in Roche.
Tra le aziende del cluster con potenziale di crescita minore si trovano due giganti come GSK e Pfizer. La prima mostra le migliori prospettive all’interno di questo gruppo e una distribuzione equilibrata tra prodotti già maturi (48%) e lanci recenti (43%). Pfizer è stata invece individuata come fanalino di coda all’interno del cluster a causa dei nuovi prodotti in fase di lancio da parte di altre aziende – che potrebbero fare da competitor al palbociclib per il trattamento del carcinoma mammario metastatico – e di una pipeline che, seppur caratterizzata da un potenziale positivo, sarebbe largamente dipendente dai risultati che si avranno per il crisaborolo e per l’anticorpo monoclonale anti-PD-L1 avelumab.